- Non credevo avresti accettato di venire qui. - comincia lui.
- Non credevo saresti rimasto ad aspettare al freddo. - confesso.
Ci arrivano le ordinazioni, e in quel momento mi rendo conto che ogni mio movimento è seguito dal suo sguardo.
- Come ti vanno le cose? - gli chiedo.
- Potrebbero andare meglio. - si tocca il viso che ormai è completamente sbarbato, mi mordo un labbro nel ricordare la nostra promessa.
Probabilmente nota il mio imbarazzo a portare avanti questa conversazione e quindi cerca di trovare una soluzione che però non fa altro che peggiorare la situazione.
- Quindi Rachele è andata via? - a quelle parole, pronunciate da lui, mi si gela il sangue.
- E tu che ne sai? - gli chiedo alzando un sopracciglio.
- Il giorno prima che partisse mi ha chiamato, dicendomi che voleva salutarmi. -
Lei questo non me lo aveva detto, ma alla fine non ci parlavamo più molto, quindi è normale.
- E tu sei andato? - chiedo, sperando mi dica di no.
- Certo. - afferma con tutta la naturalezza del mondo, ma abbassando lo sguardo al suo caffè, come qualcuno che ha capito di aver detto una stupidaggine. - A te le cose come vanno? - aggiunge.
In questo momento la rabbia, che in questo mese stava cominciando a sparire, ritorna.
- Benissimo. - affermo acida. - A lavoro tutto bene, le mie amiche sono fantastiche e... - prendo fiato. - sto uscendo con una persona.
Il suo sguardo ritorna all'istante su di me.
Gli sorrido compiaciuta.
- Perché? - mi chiede.
- Cosa significa "perché"? -
- Perché ti stai frequentando con qualcuno? -
- Dario, non ha senso questa domanda. - gli faccio notare girando il cucchiaino nella tazzina.
- Non credevo fossi così... - quella frase mi annienta.
Adesso sarei io la poco di buono, dopo che lui mi ha trattata come uno scarto.
- Cosa ti aspettavi? - gli dico arrabbiata.
- Tutto, tranne questo. - è arrabbiato anche lui.
- Perché? Io e te non abbiamo più nulla, anzi non lo abbiamo mai avuto. - sputo tutto fuori.
- Mai? - mi chiede, sorridendo dal nervoso.
- MAI! Perché dimmi? Provi qualcosa per me, Dario? -
La stanza intorno a noi sembra fermarsi, come se ci fossimo solo noi in quel posto, come se il tempo aspettasse il suo respiro per ripartire, poi tutto d'un tratto, l'amaro:
- L'amore per me non esiste, Sofia! - una botta al cuore.
Mi fermo anche io.
- Ecco. - è l'unica cosa che riesco a dire con un fil di voce, cerco i soldi nella borsa, li lascio sul tavolo e mi alzo.
- Quindi non vedo il motivo per la quale io non debba avere la possibilità di trovare l'amore che fa per me. - metto il cappotto.
- Dove vai? Torna qui. - mi dice prendendomi la mano.
- Potevi dirmelo dall'inizio che l'amore non è il tuo forte, io ero lì, e ti ascoltavo, ogni volta! - mi tiro via la mano ed esco.
Torno a casa e la prima cosa che faccio è scrivere ancora sul diario.
_________
Caro diario,
Anzi no...
CARO DARIO, forse un giorno lontano potremmo vederci, sorridere di ciò che è stato ed essere solo amici, senza complicazioni.
Tu mi hai ferita, io ti ho ferito, e queste cose non potranno mai tornare indietro.
Ci abbiamo provato, non è andata come credevo, potevamo risolverla e invece mi sono distrutta ancora di più.
Alcune cose non sono destinate a durare, altre non sono destinate ad essere, tipo io e te.
Sei l'oceano, mi hai trascinato dentro e poi mi hai spinto fuori, e nonostante tutto, in te vorrei affogare.__________
Salve a tutti.
Ho la febbre e non riesco a dormire ed è per questo che ho pubblicato alle 4.00 del mattino, spero non sia un problema
Spero, inoltre, vi piaccia il capitolo, e anche se la situazione sembra sia distrutta completamente, secondo voi, cosa succederà?
Se vi fa piacere, commentate, perché io vi rispondo sempre.
Ciaooo.

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Caro D(i)ario. /COMPLETA/
FanfictionSei l'oceano, mi hai trascinato dentro e poi mi hai spinto fuori, e nonostante tutto, in te vorrei affogare.