29.

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In questo momento la casa mi sembra più grande, o forse sono io a sentirmi più piccola, frastornata, intontita, e col sorriso amaro sulle labbra.
Dario è un ragazzo particolare, le sue grandi incertezze lo limitano nelle relazioni, nonostante tutto, sta cercando il coraggio che gli serve per distruggere queste sue mancanze e lo apprezzo.
Alla fine ciò che conta sono i gesti e non le parole, e lui sta cercando di dimostrarmi con tutta la sua volontà che vorrebbe un noi, purtroppo però nella mia mente quelle parole ritornano sempre, come un lampo in una notte buia.
"L'amore per me non esiste, Sofia."
Allora perché fa tutto questo per me?
A quale scopo si distrugge tanto l'anima, se non crede in quel sentimento?
Sono confusa.
Mi dirigo in camera per prendere la borsa, perché le ragazze mi aspettano, ma sento il telefono vibrare.
[Valeria:
C'è stato un contrattempo, serata saltata. Perdonami.]

********
DARIO POV
Corro via da quella casa.
Prendo il telefono faccio una veloce chiamata.
- Valeria sono Dario, ti prego ho bisogno di parlare con te. - è ciò che le dico.
Ho avuto il suo numero due giorni fa, quando casualmente l'ho incontrata dal veterinario, lei lavora lì.
Ho dovuto pregarla per parlare con lei, perché sapevo che forse poteva essermi d'aiuto con Sofia.
È una brava ragazza e ha provato a difendere la sua migliore amica, ma anche lei ha frainteso le mie azioni ed è per questo che i suoi atteggiamenti restii nei miei confronti li consideravo giustificati.
Probabilmente io avrei fatto lo stesso, cercando di allontanare tutto il marcio da ciò che amo, ed è per questo che ho dovuto sudare pur di poterle spiegare le mie vere intenzioni nei confronti di Sofia.
Lei probabilmente ha visto in me qualcosa, quando le ho chiesto disperatamente aiuto, affermando poi sconfitta - Adesso sono a lavoro, ti lascio il mio numero, chiamami dopo le 19.00.-
In quel momento ho fatto un respiro profondo, se Valeria poteva capire davvero le mie intenzioni, allora forse avevo ancora una speranza con Sofia.
Quella stessa sera, passammo due ore a telefono, le spiegai tutto, in ogni minimo particolare, non credo di averla convinta fino in fondo, ma lei mi lasciò comunque un consiglio "Devi farle capire che ci stai davvero provando."
Si riferiva al dover parlare delle mie emozioni con lei, ma sono troppo introverso, troppo chiuso in me stesso, troppo stupido e l'unica cosa che sono riuscito a fare è stato presentarmi a casa sua, lasciandole scivolare una lettera sotto la porta, che a quanto pare non è servita a molto.
Purtroppo non ho ricevuto la risposta che volevo, quindi eccomi qui, nel panico completo, che mi dirigo verso la piazza, dove ho dato appuntamento a Valeria per parlarle. Ho bisogno del suo aiuto, sono davvero disperato.
Appena arrivo, aspetto su di una panchina, mi torturo le labbra ripensando a ciò che Sofia ha lasciato scritto su qual foglio, non capendone a fondo il motivo.
Mentre sono sovrapensiero una voce mi chiama, mi volto è Valeria.
- Cosa è successo? - mi chiede preoccupata.
- Ho fatto un casino. - ammetto sconfitto alzandomi di scatto dalla panchina.
- Cosa hai combinato? - si siede sulla panchina e mi trascina giù con lei prendendomi il braccio.
- Ho seguito il tuo consiglio e ho fatto del mio meglio. - poi, le spiego ciò che è successo.
- Così alla fine della lettera le ho chiesto se per lei era lo stesso... - mi fermo.
- E cosa ti ha risposto? - freme lei.
Le rivolgo il mio sguardo.
- 'Sono in bilico.' - affermo dispiaciuto. - Credevo e speravo che la risposta fosse tutt'altra. - termino voltando il mio sguardo alle mie mani ormai distrutte dal freddo.
- Dario, non hai fatto del tuo meglio. - mi accusa. - Hai fatto solo ciò che ti riesce bene, hai scritto, ancora. - è arrabbiata.
- Mettiamo le cose in chiaro, non mi sei tanto simpatico, ma ho capito che sei sincero, che le vuoi bene e lei ne vuole a te. - mi fissa. - Devi superare i tuoi limiti. DILLE CIÒ CHE PROVI. - ormai sta quasi urlando.
- Mi risulta difficile. - dico a voce bassa, con lo sguardo ancora basso.
Sento la sua risatina nervosa.
- Io so perché lei ti ha risposto in quel modo. - si ferma un istante, e io subito le rivolgo i miei occhi. - " L'amore per me non esiste, Sofia." - mima con le dita le virgolette, emmettendo una voce profonda e a dir poco buffa.
Poi però realizzo.
Che stupido che sono stato.


Caro D(i)ario. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora