5.

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Siamo già a metà settembre e dopo un'estate passata a divertirmi, la quotidianità ritorna ad essere eccessivamente pesante, tanto che decido di iscrivermi in palestra, non tanto per una questione di fisico, ma più per staccare dalle giornate troppe pesanti. Decido di non seguire nessun istruttore, mi basta fare un po' di attività con la musica nella orecchie che mi tiene compagnia.
Mentre decido con cosa iniziare, una chioma distrae i miei pensieri.
Un ragazzo rossiccio sta parlando con un altro tipo, molto più muscoloso di lui. Realizzo in quel momento che ho già visto uno dei due ragazzi, ma non ricordo bene dove, fin quando non sento la sua voce.
- Cesu, io non riesco a tenere i tuoi ritmi, capisci? - È Francesco, il ragazzo che era con Dario in discoteca qualche tempo fa. Non so se avvicinarmi, non vorrei disturbare, quindi gli passo semplicemente davanti e con la mano mimo un saluto cordiale.
Lui sembra ricordarmi con più semplicità, tanto da bloccare l'amico che era intento a parlargli e avvicinarsi a me.
- Sofia, ricordo bene? - chiede indicandomi, gli sorrido annuendo.
- Cesare, ti presento Sofia, l'amica di Dario. - il ragazzo mi allunga la mano, gliela stringo.
- Ah finalmente posso accostare un viso al tuo nome. - ammette.
Credo gli abbiano parlato di me.
- Primo giorno? - domanda il ragazzo.
- Primo giorno, ho bisogno di sciogliere la tensione. -
- Se ti serve una mano chiedi pure. - mi incoraggia Francesco, anche se non sembrerebbe il più adatto ed infatti il suo amico comincia a guardarlo perplesso.
- Cesare sarà felice di aiutarti! Vero vecchio? - aggiunge e io comincio a sorridere.
Sono simpatici.
Mi chiedo come facciano a conoscere Dario.
Sembrano opposti, antipodi.
- Vi ringrazio, siete gentili, ma credo di fare giusto qualche attrezzo e poi tornare a casa. -
I ragazzi sembrano comunque molto disponibili e dopo qualche altra frase di circostanza e qualche battuta carina, ci salutiamo.
- Ci rincontreremo sicuramente. - li saluto allontanandomi.
La mia ora in palestra passa abbastanza rapidamente, sono sudata e anche sfinita, corro a prendere il borsone, ho bisogno di tornare a casa e fare una doccia.
Sono sotto casa e due ragazzi sono proprio davanti a me, intenti a parlare, subito li riconosco, sono Rachele e Dario.
- Guarda chi si rivede. - dice la sua voce profonda. Rachele mi sorride e mi rivolge un dolce e veloce abbraccio.
- Ho incontrato dei tuoi amici in palestra. - spiego a Dario.
- Francesco e Cesare, simpatici. - gli dico ciò che davvero penso.
Dario mi sorride, osservo la sua barba, la sta facendo crescere e in quel momento penso che sia davvero un particolare che gli dona molto. Poi ritorno alla realtà.
- Adesso vi saluto, ho urgenza di fare una doccia. -
Rivolgo un sorriso ai due che in coro pronunciano un semplice "ciao" e salgo su in casa.
Finalmente ho l'acqua calda che mi percorre il corpo e sento un senso di leggerezza che mi rilassa.
Chiudo gli occhi, mi lascio trasportare dalla pace del momento fin quando nella mia mente qualcosa accade.
Due occhi, due semplici occhi profondi.
È un flash veloce che mi riempie la mente.
Riapro gli occhi e d'un tratto ho un tonfo allo stomaco.
Che mi succede?


Caro D(i)ario. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora