SONO IN RITARDO!
Prendo la borsa, le chiavi della macchina, apro la porta, scendo di corsa le scale e BOOM.
Nella fretta, sbatto contro qualcuno.
- Rachele, perdonami! - mi ritrovo a doverla sorreggere per evitare che possa cadere.
- Sei di fretta? - mi chiede tenendosi a me e sorridendo di gusto.
- Devo essere a lavoro tra 5 minuti. -
- Se fai le ore piccole, questo è il risultato. - il suo sguardo è malizioso e ancora sorride. - Ho sentito una voce maschile ieri sera. - ammette alla fine.
Sono troppo in ritardo e non è il momento di chiederle spiegazioni.
- Scusami, devo andare, poi ne riparliamo. - mi congedo con un sorriso.
In cuore mio spero che non abbia capito che ieri era stato Dario ad entrare in casa mia, ma vorrei saperne di più, quindi lascio il discorso aperto.
Riesco ad arrivare in tempo a lavoro, miracolosamente e nonostante le mille cose che ho da fare, non riesco a non pensare a quanto potrebbe soffrire Rachele, se venisse a conoscenza delle cose che mi ha detto ieri Dario. Lei sembra così presa.A fine giornata, durante il ritorno a casa, penso sia giusto terminare il discorso aperto questa mattina con Rachele, quindi prima di entrare da me, mi fermo sul pianerottolo e suono il suo campanello, apre e mi accoglie con un dolce sorriso.
- Ciao Rachele, senti, per quello che mi hai detto stamattina, vorrei capire, cosa effettivamente hai sentito? - vado dritta al sodo.
- Nessun rumore molesto se è ciò che ti stavi chiedendo. - dice in una risata. - Ho solo sentito la tua porta aprirsi e la voce di un uomo, nulla più perché poi sono andata a dormire. -
Tiro un sospiro di sollievo e nel farlo noto che c'è qualcuno dentro casa sua, che si avvicina alla porta e di conseguenza a noi.
- Hey . - sono le sue parole.
È Dario, che cerca di coprire il suo petto nudo con quella che sembra essere una felpa. La cosa mi turba e mi infastidisce.
- Mi dispiace avervi disturbato. - dico frettolosa, abbasso lo sguardo e cerco le chiavi in borsa. - Ci vediamo presto. - la faccio corta.
Probabilmente Dario capisce il mio imbarazzo.
Li lascio alle loro cose, anche se sono evidentemente confusa dalla situazione. Entro in casa e poco dopo mi arriva un messaggio.
[Dario:
Posso spiegare.]
Non ho intenzione di rispondere, tanto meno di sapere cosa abbia da dirmi, quindi poso il telefono e vado a farmi una doccia.
Qualche ora dopo sento battere le nocche sulla mia porta, e questo mi porta a capire che è lui.
Sono indecisa e non so cosa fare, sento ancora battere. Mi pongo davanti alla porta, se bussa ancora apro...
Nemmeno il tempo di pensarlo e sento ancora quel rumore.
Apro e me lo ritrovo lì.
- Cosa c'è? - chiedo.
- Ero venuto qui a dirle che non possiamo più vederci... -
- Non sono affari miei. - lo blocco.
Si sente probabilmente attaccato, perché incurva le sue sopracciglia, molto più di quanto non faccia già solitamente.
- Non è successo ciò che credi. - alle sue parole, mi esce una risata spontanea e il mio sguardo si posa sul suo, di riflesso quasi a volersi difendere, abbassa gli occhi, come per voler coprire la prova che qualcosa in realtà è successo.
- Ho detto che non sono affari miei, mi dispiace solo per lei, perché se davvero non provi nulla, Rachele potrebbe soffrirne. -
- Le parlerò. - ammette sconfitto.
- Bene. - concludo.
- Allora ci vediamo presto? -
- Probabilmente in palestra. -
Lui annuisce e voltandosi va via.
Chiudo la porta di casa e poi penso: mi ha dato fastidio il fatto che lui stia usando Rachele nonostante mi abbia detto di non provare nulla, oppure mi urta il fatto che ci sia qualcosa tra di loro?_______
Salve a tutti, sono riuscita a pubblicare solo ora, mi dispiace.
Spero che questo piccolo colpo di scena abbia acceso in voi la curiosità.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A domani, Ciaooo.

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Caro D(i)ario. /COMPLETA/
Fiksi PenggemarSei l'oceano, mi hai trascinato dentro e poi mi hai spinto fuori, e nonostante tutto, in te vorrei affogare.