Tutto cambia

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«Sei incinta»

No, aspetta.

«In che senso?»

Ma no.

«Quanti sensi conosci?»

«Ma no»

«(T/n)»

«No»

«(T/n) tu e Levi...»

«Si ma... ma no»

«Avrai un bambino (t/n)»
«Non lo voglio»
«Come?!»
«Non lo voglio! Non lo voglio, toglimelo!» mi faccio sopraffare dall'ansia.
«Ahahahah! Non posso togliertelo tesoro»
«E ora come faccio??»
«Lo tieni»
«Non lo voglio. Non sono pronta per una cosa del genere»
«Tesoro nessuno lo sarebbe»
«Vuoi spedire una lettera a Levi?»
«No, devo cercare di risolvere la situazione senza che lo venga a sapere»
«Un bambino è una benedizione. Non è una cosa maligna» cerca di convincermi.
«Lo so... ma il problema sono io»
«Che intendi?»
«Io sono nata e cresciuta senza amore da parte dei miei genitori e mi sono ritrovata orfana in poco tempo. Io diventerei come loro. Sarei una madre... orribile» le confesso con le lacrime agli occhi.
Lei si avvicina a me e mi abbraccia e, in quello stesso momento sentiamo una voce gridare.
«Tutti in cima alla torre, subito!»
Appena saliti, ad accoglierci è uno spettacolo orrendo: decine di giganti stanno attaccando la base provvisoria e ci sono, addirittura, quelli che cercano di scalare la  torre su cui ci troviamo.
È notte, sono visibili solo grazie alla luce lunare.
«Co-come è p-possibile...?» balbetta Conny
Osservo la situazione e noto anche un gigante anomalo diverso dagli altri... sembra... una bestia.
I giganti iniziano a concentrarsi sul entrare nel castello e la situazione diventa critica.
Sono il Comandante. Devo agire.
«Coloro che possiedono il dispositivo di manovra tridimensionale, uccidano quanti più giganti possibili!» urlai ai soldati «E datemi delle spade!» aggiunsi.
Un cadetto sta per porgermele, quando Nanaba se prende e le sbatte a terra.
«Comandante, non glielo permetterò»
«Nanaba, non discutere. I miei sono ordini» insisto.
«Non lascerò morire quel bambino»
Rimango a bocca aperta, come gli altri che stanno ascoltando.
«Reiner» dice «Tienila al sicuro»
«Sissignora» risponde lui.
Nanaba salta giù dalla torre con gli altri soldati armati, io entrai un uno status di panico e lo stress, con l'unione di dolori alla pancia, mi fece vomitare.
«(T/n)! Stai bene?!» mi chiede Christa, tenendomi i capelli.
«Sto bene, devo combattere»
«Non provarci neanche» dice Reiner prendendomi in braccio e portandomi all'interno del castello.
Dopo essere stata trasportata nella stanza più sicura, dove i giganti non sarebbero mai arrivati, i cadetti mi chiusero dentro, senza rispettare i miei ordini.
«Scusi Comandante, ma li sarà al sicuro» si giustificano allontanandosi.

Stupidi.

Non avevo modo di uscire e i dolori si facevano più intesi, senza darmi la possibilità di muovermi.
Dopo mezz'ora la dentro ad ascoltare le grida dei soldati che stavano perdendo la vita, l'adrenalina supera il dolore facendogli da anestetico.
Mi guardo in torno e sfondo la porta con una sedia, mi fiondo fuori dalla stanza e mi dirigo in cima alla torre, dove trovo solo i cadetti.
«Dove... dove sono gli altri?» chiedo notando Reiner ferito e Christa con la gonna strappata.
«Reiner che hai fatto?» nessuno risponde e Ymir prende parola.
«Scusi Comandante, mi lasci risolvere la cosa» mi guarda per poi girarsi verso Conny «Dammi il pugnale»
«Va bene, ma che hai in mente?»
«Non preoccuparti»
«Ymir!» dice Christa.
«Christa, probabilmente è l'ultima volta che ci vediamo ma, ricorda, vivi sempre... a testa alta»
«Ymir che cosa vuoi fare?» intervengo.
«Combatterò. È stato un onore combattere sotto ai suoi comandi Comandante»
Dopo aver pronunciato quelle che sembrano le sue "ultime parole", Ymir si lancia dalla torre ferendosi il palmo della mano, senza curarsi della voce strillante di Christa che la chiamava.

Lasciati amare | Levi x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora