Comandante

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Il fallimento è inevitabile, non puoi deviarlo. Ma il fallimento non dovrebbe mai avere l'ultima parola. Devi continuare a lottare per ciò che vuoi, devi rifiutarti di accettare un no come risposta e affrontare qualunque cosa ti si pari davanti.
Non arrenderti mai, non mollare mai.
Alzati.
Alzati e prendi ciò che desideri.

Sono immersa in una nube di oscurità.
Non sento niente.
Non vedo niente.
Non riesco a muovermi.
Non so... dove mi trovo.

Sento una voce. Una voce particolare.

Non capisco bene le parole, ma so che è la voce di Levi. La riconosco.

Provo a chiamarlo.

«Levi...» riesco a far uscire un bisbiglio.

Chissà se mi ha sentito.

Chissà se era lui.

Chissà se lo rivedrò.

Svengo confusa da mille pensieri.

(time skip)

Riesco a sentire delle voci distinte.
Sento... un cavallo.
Un cavallo?

Apro lentamente gli occhi e la prima cosa che vedo è un muso di un cavallo nero sopra la mia faccia, che mi fissa.
«Ma che vuoi?!» gli dico.
Il cavallo nitrisce, attirando l'attenzione di diversi cadetti, che si accorgono del fatto che sia cosciente.
Mi guardo intorno, sono stesa sull'erba al di fuori del bosco, circondata da carri, cavalli e cadetti.
«Capitano Levi! (T/c) è sveglia!»

Levi?!
Mi accorgo che il cavallo nero vicino a me è suo.

Ora ricordo... l'ultima cosa che ho sentito era la sua voce.
Vedo Levi correre da me mentre cerco invano di alzarmi.
«Le...vi» lo chiamo sforzando la voce.
«Ehi, ehi, ehi! Sta giù, non fare movimenti strani»
«Non darmi ordini, faccio quello che mi pare!» dico mettendomi a sedere.
Lui mi abbraccia e immerge il viso sul mio collo tra i miei cappelli (c/c) spettinati.
«Grazie di essere tornata da me»
«Te lo avevo promesso» lo tranquillizzo passandogli una mano tra i capelli.
Pian piano i ricordi riaffiorano.
Ricordo che stavamo difendendo Eren da un attacco del gigante femmina che ci aveva colto di sorpresa e...

Merda...

«Levi!» scatto indietro e lui mi guarda con viso spento.
«Eld, Gunter, Petra, Oruo... io non... e Eren?!?!» i sensi di colpa attraversano i miei nervi e il mio cuore non sa se rallentare o accelerare.
«Eren sta bene»
Faccio un sospiro di sollievo.
«Gli altri purtroppo...»
«Levi...»
Lui mi sposta i capelli dal viso e si alza in piedi. Noto che fa fatica a mettere peso sulla gamba.
«Sei ferito?!»
«Sto bene» mente.
Vediamo Erwin che comunica di ripartire verso le mura ma un cadetto lo interrompe.
«Aspetti Caporale! Dobbiamo recuperare gli altri cadaveri! Il corpo di Ivan era soltanto a pochi passi da noi!»
«Che cosa sono questi discorsi?» lo interrompe Levi. «Una volta constatata la sua morte, non possiamo fare altro. Che ci sia o no un cadavere da seppellire, la morte resta sempre la morte» le sue parole mi stupiscono. Posso solo immaginare quanto stia soffrendo per la perdita dell'intera squadra.
Si avvicina a me e mi porge una mano per farmi alzare.
«Ho recuperato il tuo cavallo»
«Grazie...»

Galoppiamo verso le mura da un po' ormai, il sole sta tramontando e si sente solo il rumore degli zoccoli e dei carri. Vedo Eren steso su uno di quest'ultimi con la testa in fasce e su gli altri, decine di cadaveri ammassati. È una visione orribile.
«Ehi! Che diavolo fa quell'idiota?!»
Ci giriamo indietro per capire che sta succedendo. Il cadetto di prima che aveva protestato era inseguito da 2 giganti a causa del cadavere del suo amico morto che era andato a riprendere.

Idiota.

Rallento il mio cavallo per raggiungerlo.
«(T/n) fermati! È una zona completamente pianeggiante!» mi urla Jean, ma io lo ignoro. Mi aggancio al gigante raggiungendo la sua nuca e gliela taglio. Improvvisamente un altro gigante dietro di me prova ad afferrarmi, ma qualcuno si mette in mezzo, sacrificandosi.

Lasciati amare | Levi x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora