Le enormi perdite materiali e umane derivate dall'ultima missione sono state sufficienti per compromettere tutto il prestigio di cui il Corpo di Ricerca aveva sempre goduto.
I responsabili, io compresa, verranno convocati alla presenza del re e la custodia di Eren verrà messa nuovamente in discussione.Che situazione di merda.
Apro lentamente gli occhi mentre cerco di mettermi seduta. Quando metto a fuoco la vista, vedo Levi seduto alla sua scrivania che tira a lucido le lame del 3DMG. Mi alzo e lo raggiungo circondandolo da dietro con le braccia.
«Ehi...» richiamo la sua attenzione, ancora mezza addormentata.
«Buongiorno»
«Ho troppe cose da fare oggi»
«Dovevi aspettartelo, ora sei Comandante»
«Lo so» dico buttandomi nuovamente nel letto.
«Alzati, sei in ritardo»
«In ritardo per cosa?»
«Hai una riunione con Erwin stamattina»Merda.
«Perché non mi hai svegliata prima?!»
«Beh...» dice avvicinandosi a me «Eri molto carina»
Arrossisco.
«E quindi?!» rispondo, lui sorride alzando gli occhi al cielo ed io mi vesto il più velocemente possibile.
«Ci vediamo dopo» dico aprendo la porta.
«Aspetta» si avvicina e fa partire un bacio delicato.
«Ci vediamo dopo» ripeto sussurrando.È strano.
Sembra che lui sia diventato il mio punto fermo. La mia sicurezza. Quello di cui sei convinta di poterti fidare.
Ed è assurdo... io non mi fido di nessuno. Ma di lui si.Arrivo davanti all'ufficio di Erwin e busso alla porta.
«Permesso Comandante»
«(T/n)! Entra! Chiamami pure Erwin, ormai hai la mia stessa autorità» mi ricorda.
«Già... scusa il ritardo»
«Figurati, siediti pure mentre vado nell'altra stanza a recuperare gli ultimi fogli» faccio come dice e lo guardo uscire.Passano 2 minuti.
Passano 5 minuti.
Che noia.
Inizio a guardarmi in giro: ha proprio un ufficio immenso.
Mi alzo per fare il giro della stanza, presa dalla curiosità degli oggetti che mi circondavano.
In particolare mi colpisce una foto che vedo su uno scaffale alla mia destra.È alto.
Provo ad allungarmi, ma non ci arrivo.
Decido allora di prendere una sedia per aiutarmi.
Riesco appena a sfiorarla quando sento la porta dell'ufficio aprirsi mostrando Erwin che rientrava.
Nel panico cerco di scendere il più velocemente possibile senza far rumore. Solo quest'ultima intenzione non funziona dal momento che il piede sinistro scivola dalla sedia facendomi perdere l'equilibrio e ribaltandomi completamente.Cazzo, ho fatto un sacco di rumore.
«(T/n)! Ti sei fatta male?!» si avvicina il Comandante per darmi assistenza, ma io mi alzo in fretta prima che mi possa raggiungere.
«Mai stata meglio!» rispondo con un mezzo sorriso.
«Che diavolo stavi combinando?»
«Io... nulla!»
Lui alza lo sguardo e nota che la foto che cercavo di prendere era ribaltata.
«Ti incuriosiva la foto?» mi chiede prendendola senza neanche allungare il braccio.
Fantastico, mi sento più bassa di prima.
«Si...» ammetto.
«Lui è mio padre, era il mio insegnante» i suoi occhi si illuminano.
«Figo» rispondo.
«Ti parlerò di lui più tardi, ho bisogno del tuo parere ora»
Ci accomodiamo alla sua scrivania, uno davanti all'altro.
Erwin prende il plico di fogli che ha in mano e mi porge il foglio in cima.
«Sai dirmi qualcosa di lei?» mi chiede.
Guardo il foglio e osservo il profilo di una ragazza bionda con gli occhi azzurri e il viso serio.
Leggo il nome titolato.
«Annie Leonard...»
«La conosci?»
«No Erwin, non so chi sia»
«Armin Arlet ieri sera mi ha raggiunto qui per parlarmi di lei. Possiede la convinzione che sia lei il Gigante Femmina» spalanco gli occhi.
«Sul serio?! Ma qui c'è scritto che fa parte della Gendarmeria»
«Tu cosa pensi?» mi chiede osservandomi.
«Mi fido delle intuizioni di Arlet, ma ho bisogno di punti su cui basarmi. Sono comunque convinta che non sia impossibile»
«Come pensavo»
«Vuoi organizzare qualcosa?»
«Dovremmo agire entro due giorni: sarà il tempo che la Gendarmeria impiegherà per ottenere l'ordine di arresto di me medesimo»
«Erwin, ti arresteranno?!»
«È l'ultima possibilità che abbiamo per tenere in piedi il Corpo di Ricerca e proteggere Eren»
«Capisco» rispondo.
«Mi affido a te, Comandante»Pov's Levi
Finiti gli allenamenti, Erwin mi dice di presentarmi per le 20:00 e di portare Eren con me.
Che seccatura.
Il sole inizia a calare e mi accorgo che non vedo (t/n) da questa mattina.
Raggiungo la camera di Eren e busso alla porta. Non sento risposta. Spalanco la porta con un calcio.
Vedo Eren che fa un balzo indietro.
«Ah! Capitano!»
«Muoviti moccioso, dobbiamo incontrarci con gli altri. Non farmi perdere tempo»
«S-sissignore»
Raggiungiamo la sala riunioni e io mi preparo un the.
Il moccioso si siede e sta in silenzio.Dove diavolo sono?
Erwin non è mai in ritardo, lasciando da parte il fatto che muoio dalla voglia di vedere (t/n).
«Capitano» Eren mi distoglie dai miei pensieri.
«Cosa c'è?»
Le gambe mi fanno molto male a causa dello scontro con il gigante femmina, Eren pare accorgersene.
«Mi dispiace molto. Se in quel momento io non avessi fatto la scelta sbagliata, questo non le sarebbe successo»
«Ti ho già detto che nessuno può prevedere il futuro»
La porta della sala si apre mostrando Erwin e (t/n) seguiti dai cadetti del 104^ gruppo.
«Scusate il ritardo» dice Erwin sedendosi, seguito da tutti gli altri.
(T/n) si avvicina a me e si accovaccia passandomi una mano tra i capelli.
«Come stai?» mi chiede.
«Potrebbe andare meglio»
Si rialza e mi posa un bacio sulla guancia, vicino alle labbra.
Mi viene da sorridere.
Mi trattengo notando la tensione nella stanza.
(T/n) si siede vicino a me e inizia a parlare.
«Abbiamo individuato l'ospite del gigante femmina»
Il silenzio irrompe nella stanza.
«Metteremmo in atto il piano di cattura domani nel distretto di Stohess, mentre andremo a cospetto del re»
La ascoltiamo tutti sbalorditi.
Gli altri sono impressionati dalla scoperta dell'ospite del gigante femmina.
Io, invece, sono impressionato da quanto sia cambiata dal momento in cui l'ho trovata. Quando l'ho salvata...«L'ospite del gigante femmina è Annie Leonard» dice Erwin infine.
I cadetti si sconvolsero e (t/n) si rivolse a me.
«Levi, tu dovrai rimanere qui»
«Scordatelo»
«Non puoi combattere»
«Farò da scorta ad Erwin»Ci ritiriamo nelle nostre stanze ma (t/n) mi segue dentro e chiude la porta.
«Perché non mi ascolti?»
«Senti da che pulpito» dico ridendo.
Lei si avvicina a me e mi abbraccia.
«Non ti sopporto»Non importa cosa pensano le altre persone, alla fine della giornata importa solo quello che pensi tu.
A chi ti dedichi. Con tutto te stesso.

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Lasciati amare | Levi x Reader
Fanfiction(T/n) è una ragazza nata e cresciuta nel Sottosuolo abbandonata dal padre dopo la morte della madre: dall'età di 6 anni vive per strada, da sola. Non si fida di nessuno e vive rubando e truffando. Un giorno però viene catturata da un Caporale della...