-Hey, ciao.- si presentò Jimin porgendo una mano a Taehyung.
Il secondo era poco più basso di Jimin, ma solo perchè era più giovane e doveva ancora finire di crescere.
-Ciao.- rispose Taehyung cercando di terminare la conversazione ancor prima che essa iniziasse.
-Io sono Jimin. Vivo in quell'appartamento.- disse indicando casa sua, davanti alla quale vi erano tutti i suoi amici.
-Io sono Taehyung.-
-Sai Taehyung, mi chiedevo quanti anni avessi.- gli chiese indirettamente Jimin.
-Quindici questo dicembre.- rispose leggermente imbarazzato, era consapevole di apparire piccolo di fronte a quei ragazzi.
-Aish! Quel fottuto coniglio ha sempre ragione!- esclamò Jimin serrando i denti. -Comunque io ne ho diciannove. E, sai mi chiedevo se per caso volessi conoscere i miei amici.-
-Io non saprei proprio, sono appena arrivato, devo sistemare le mie cose.- disse Taehyung arrampicandosi sugli specchi, pur di non parlare con quei ragazzi.
-Mhh, ma solo per cinque minuti?- chiese Jimin facendo gli occhi da cucciolo.
Taehyung stava per accettare quando sua madre apparve dalla porta spalancando gli occhi. Non poteva permettere che suo figlio parlasse con quei teppisti.
-Hey Tae, ti dispiace andare un attimo in casa, tuo padre ha bisogno di te.- ovviamente mentiva.
Jimin ci rimase molto male, ma dovette tornarsene dai suoi tre amici che ridacchiarono vedendolo in quello stato.
Invece Taehyung entrò in casa tirando un sospiro di sollievo e cercando la madre con lo sguardo.
-Tae, perchè parlavi con quel ragazzo! Sai che non voglio vederti con gente simile!- lo rimproverò sua madre.
-È lui che è venuto da me, comunque stai tranquilla, nemmeno io voglio averci nulla a che fare.-
Detto questo si diresse nella sua stanza per iniziare a svuotare la valigia ed i primi scatoloni.
All'interno della camera c'erano solo un letto, un armadio, un comodino ed una scrivania. Il lavoro per renderla accogliente sarebbe stato davvero lungo.
Per prima cosa fece il letto, poi iniziò a posizionare i primi libri sulle mensole, i vestiti nell'armadio e tutto il resto.
Non finì il lavoro ma quasi, e poi decise di buttarsi sul divano per ascoltare ancora musica.
Adorava la musica, era capace di trasmettere così tante emozioni in pochi istanti.
Certe volte, quando nessuno era lì con lui ad ascoltare gli piaceva anche canticchiare le sue canzoni preferite.
○○○
-Ehy Tae, tesoro. Stai di nuovo dormendo? - chiese la signora Kim entrando nella camera del figlio.
Quest'ultimo si mise subito a sedere rimuovendo le cuffie dalle orecchie.
-Beh, io e tuo papà avevamo pensato di andare fuori a cena oggi, ti va?- chiese la madre sorridendo ad accarezzando le guance del figlio.
-Uff, è noioso uscire con voi. Posso stare a casa?- chiese con gli occhi da cucciolo, proprio come aveva fatto Jimin ore prima.
-E va bene, ma solo perchè sei cosi carino. Noi tra dieci minuti usciamo, tu magari scaldati qualcosa in microonde.-
Detto questo la donna uscì dalla stanza lasciandolo sono nella luce debole del tardo pomeriggio.
A dire la verità erano circa le sette e mezza di sera, ma essendo solo la fine di settembre c'era ancora luce.
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𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv | ✔Completa
Fanfiction*dalla storia* -Non mi devi ringraziare. Io ti amo, tu ami me, e a me basta sapere questo, tutto quello che faccio lo faccio per te. E i tuoi sorrisi e sapere che sei felice sono le uniche cose che chiedo in cambio. Chiaro?- Potrebbe essere semplic...