UNDICI

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-Ho detto che non ci vado.-

La madre lo guardò storto, mai suo figlio si era permesso di rispondere in questo modo.

Gli era stato dato un ordine e lui si era opposto.

Jungkook invece sorrise sotto i baffi. Sapeva che Taehyung non si sarebbe arreso, e che se anche l'avesse fatto, Jungkook non gli avrebbe mai permesso di partecipare a quel campo per omosessuali.

-Forse non ci siamo capiti Taehyung, noi abbiamo deciso che ci andrai, e tu ci andrai. Non accetto un no. Non lo tollero.- il padre parlò severamente, e il figlio gli tenne il muso.

Sapeva di non poter vincere contro di lui, non era abbastanza coraggioso per farlo.

-Papà io non ci voglio andare.- insistè ormai sul punto di scoppiare in lacrime.

-Lo so che non vuoi Taehyung, ma qui decido IO, quindi tu ci andrai e senza fare troppe storie.-

-Ma sì, cucciolo, sono solo due mesi dopotutto, non starai per molto lontano da noi.- quella donna provava sempre a rendere tutto migliore, ma in quel momento era fuori luogo.

Taehyung deglutì. 
-Due mesi? Ma...-

Fu interrotto da Jungkook.
-Lui non partirà.- decise.

Quel ragazzino era sotto il suo tetto, e non sarebbe uscito di lì.

-Non hai il diritto di decidere dove mio figlio va o non va. Frocio del cazzo.- disse il signor Kim sibilando l'ultima frase.

-Papà!- lo rimproverò Taehyung.

-No, Tae. Va bene, tranquillo.-

Jungkook si girò verso Tae per dargli uno sguardo di conforto. Sapeva cosa fare, e quel tipo di insulti non lo sfioravano nemmeno. Gli entravano da un orecchio e gli uscivano dall'altro.

-Fuori di qui. E Taehyung resta.- ordinò Jungkook.

Gli occhi del padre s'infuocarono.

-Come cazzo ti permetti di cacciarmi via, stupido frocio che non sei altro!-

Jungkook stava per mettersi a ridere a causa di quell'affermazione.

-Hahaha...hm. È casa mia, quindi, cortesemente, la pregherei di levare il suo grasso culo troglodita dal mio divano.- sorrise per rendere tutto ancora più teatrale.

-Sei solo un maleducato...fossi a nord ti avrei già denunciato.-

-Veramente, signor Kim. È lei qui quello nel torto. Violazione della proprietà privata. Io le ho esplicitamente detto di uscire e lei è ancora qui seduto.-

Il padre di Taehyung borbottò qualcosa di incomprensibile per poi alzarsi, trascinando con sé la moglie.

-Tu domani vieni con noi.- ordinò indicando Taehyung con un dito.

○○○

Il cellulare di Jungkook squillò, erano circa le due di notte, quindi era strano che qualcuno lo stesse chiamando a quell'ora.

-Sì?- chiese.

Era stato Yoongi a chiamarlo.

Pare che Jackson stia pianificando qualcosa per questa notte, due dei suoi uomini sono stati visti entrare. Ma ora gli abbiamo persi. Ma crediamo si stessero dirigendo verso il tuo palazzo. Disse le voce di Yoongi.

Jungkook sospirò e intanto Taehyung lo raggiunse in salotto con una faccia preoccupata.

-Sei a casa? O c'è Jimin?- chiese Jungkook.

𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv |   ✔Completa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora