Circa alle sei di mattina, i medici entrarono nella stanza di Taehyung, accendendo le luci senza un minimo di gentilezza.
Jungkook si svegliò subito e si alzò da letto per andare incontro ai medici.
Mentre il minore ancora dormiva pacifico.
-Signor Jeon, avremmo bisogno di parlare con Taehyung. Se può scusarci.- disse un'infermiera nel tentativo di cacciare via il ragazzo.
-No, aspetti. Che succede?- chiese confuso e assonnato.
-Questi signori avrebbero bisogno di parlare con lui.- rispose l'infermiera.
-Cosa? E chi sono per poterlo fare?- chiese Jungkook su tutte le furie.
Uno degli uomini si voltò verso di lui porgendogli la mano.
-Sono il dottor Jung. Laureato in medicina, psicologia e psicoanalisi. Molto piacere.- si presentò l'uomo.
Era piuttosto giovane tutte sommato, sulla quarantina. Aveva un bel fisico slanciato e un leggero pizzetto scuro sotto il mento.
-Piacere. Perchè vuole parlare con Taehyung?-
-Ieri, quando si è svegliato, ha avuto delle forti allucinazioni, per cui vogliamo fargi una veloce analisi e qualche domanda.- rispose con tranquillità il medico.-
-Oh. E io non posso restare?-
-Sono desolato, signor Jeon.-
-Ma certo.-
Jungkook uscì un po' triste dalla stanza, e riflettè sulle parole dell'uomo.
Taehyung aveva avuto delle allucinazioni? E non era di certo la prima volta.
Jungkook ricordava di una notte in cui il minore aveva udito degli spari, e la sera precedente gli aveva rivelato di sentire in qualche modo la presenza di Jackson.
Sperava solo che non fosse nulla di grave, probabilmente era solo lo stress accumulato, niente di che.
○○○
Era passate quasi due ore, ma Taehyung era ancora chiuso nella stanza con lo psicologo.
Ormai Jungkook non ne poteva più di aspettare che uscissero, e la preoccupazione aumentava in lui.
Dopo altri dieci minuti la porta della stanza si aprì e l'infermiera uscì, seguita proprio dal medico, o psicologo, o quello che era.
Se ne andarono senza neanche guardare in faccia Jungkook, che non perse tempo e si lanciò nella stanza di Taehyung.
Il ragazzino era seduto sul letto, con una lunga vestaglia che gli arrivava fino al ginocchio. Aveva un volto triste e gli occhi leggermente lucidi.
Jungkook lo vide e si avvicinò, si inginocchiò sotto di lui per guardarlo in faccia, dato che teneva la testa bassa.
-Hey, Tae.- lo salutò toccandogli le cosce magre con le mani.
-Ciao.- rispose il minore con la voce rotta dal pianto.
-Che succede? Che ti hanno detto?-
-D-dicono che sono pazzo...che h-ho bisogno di medicine p-perchè ho delle allucinazioni.- rispose il minore asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
-Capisco, ma questo non vuol dire che sei pazzo.-
-Mi immagino le cose, Kookie! Sì che sono pazzo!-
-Tae...guardami.-
Taehyung si sforzò di non alzare lo sguardo sul maggiore, ma alla fine cedette.
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𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv | ✔Completa
Fanfiction*dalla storia* -Non mi devi ringraziare. Io ti amo, tu ami me, e a me basta sapere questo, tutto quello che faccio lo faccio per te. E i tuoi sorrisi e sapere che sei felice sono le uniche cose che chiedo in cambio. Chiaro?- Potrebbe essere semplic...