VENTITRE

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-Ciao.-

Taehyung si voltò sentendo una voce familiare, più che familiare.

Si trovò davanti Kook. Era da quella mattina che non lo vedeva, e anche se non l'aveva ancora perdonato gli fece piacere vederlo.

Perchè gli era mancato talmente tanto che nemmeno riusciva a spiegarselo.

-Se ti disturbo me ne vado.- gli disse Jungkook, già pronto a tornarsene a casa sua.

-No. Non mi disturbi.-

Taehyung si asciugò le lacrime prima che il maggiore potesse vederle.

Ma il suo labbro era comunque distrutto, e gli occhi arrossati, e aveva un segno rosso di una mano ancora stampato sulla guancia.

Non voleva mostrarsi così debole, ma ripensando al suo viso bellissimo, ora rovinato, gli scappò un singhiozzo.

-Ehy, va tutto bene?- domandò Kookie.

Era buio, perciò dalla distanza in cui erano il maggiore non riusciva a vedere i segni.

-Sì.- rispose Tae cercando di essere convincente, ma la sua voce rotta dal pianto lo tradiva.

-No che non va tutto bene. Che succede?- chiese ancora avvicinandosi di qualche passo.

-Niente.- mentì ancora.

Ma la sua farsa non sarebbe durata ancora molto.

Quando Jungkook fu abbastanza vicino per vedere i segni sul viso del minore, quest'ultimo voltò la testa dall'altra parte per nascondersi.

-Fammi vedere la tua faccia, Tae.- gli ordinò.

-No.- rispose secco.

Jungkook si sedette di fianco a lui e gli prese il mento delicatamente per farlo girare.

Spalanco gli occhi quando si ritrovò di fronte il viso rovinato del minore.

-Chi è stato?- chiese severo. Chiunque fosse stato non l'avrebbe passata liscia.

-S-sono caduto.- mentì.

-Lo so che non è così, hai il segno di una mano sulla guancia, dimmi chi è stato.-

Era serio, nonnscherzava, e presto si sarebbe anche arrabbiato.

-Nessuno.- non voleva che Jungkook sapesse che era vittima di violenze.

-Dimmelo Tae.-

-No.- rispose piangendo.

E se suo padre avesse scoperto che aveva spifferato tutto in giro? Gliene avrebbe date il doppio.

-Tae...qualcuno ti ha fatto del male, perchè non puoi dirmelo?-

-Non posso.-

-Perchè?-

-Non voglio che tu faccia niente, io sto bene.-

Non sto bene affatto.

-Tu non stai bene. Ma d'accordo, non farò nulla. Però ora dimmi chi è stato. E perchè.-

Taehyung si arrese, sapeva che Jungkook non avrebbe smesso di fargli domande. E in ogni caso sfogarsi gli avrebbe fatto bene.

-Mio padre.- rispose finalmente il minore.  -Sono tornato a casa con questi capelli blu e lui si è infuriato. Mi ha dato solo uno schiaffo, ma mi ha ferito con l'anello.-

Jungkook era al limite, forse non sarebbe riuscito a mantenere il patto fatto con Taehyung. Suo padre era un bastardo e lui era molto tentato di ucciderlo con le sue stesse mani.

𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv |   ✔Completa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora