Gli amici di Jungkook erano appena usciti dalla porta, Jimin si era premurato a lungo che Taehyung stesse bene.
Ed effettivamente, nonostante tutto, Taehyung stava bene.
Aveva scritto ai suoi genitori quella mattina, dicendo che non si era sentito bene quella mattina e che nel pomeriggio si sarebbe fatto portare a casa da un suo amico.
Alle sei di quel pomeriggio infatti Taehyung varcò la soglia di casa, ovviamente non c'era nessuno.
Così aveva fatto entrare in casa con sè Jungkook, quest'ultimo aveva promesso a sè stesso che non avrebbe lasciato Taehyung da solo, non con Jackson a zonzo.
I due ragazzi stavano seduti a terra a parlare delle loro vite.
Il più piccolo raccontò che da quando erano arrivati in quella casa, i suoi genitori non avevano fatto altro che litigare.
E non ne poteva più di sentire le due persone che più amava al mondo urlarsi contro.
Aveva anche confessato che un paio di volte aveva visto suo padre alzare le mani, senza però mai colpire la madre, almeno per il momento.
Jungkook invece parlò poco di sè, suo padre lo picchiava fin da quando era piccolo e non gli piaceva affatto doverne parlare
○○○
Dopo due ore, i genitori di Taehying tornarono a casa, erano insieme, strano, dato che la madre finiva di lavorare circa un'ora prima del marito.
La porta sbatté violentemente e Taehyung sobbalzò per lo spavento.
Poi iniziarono le urla, stavano di nuovo litigando, la madre piangeva, mentre il padre alzava la voce sempre di più.
Taehyung si affrettò a chiudere la porta per attenuare le grida.
-Scusami, lo fanno spesso.- si scusò Taehyung.
-Non devi scusarti, non è colpa tua.- lo tranquillizzò Jungkook.
-È da quando ci siamo trasferiti che fanno così, si incolpano per ogni cosa e non sono mai d'accordo su nulla
-Anche i miei litigavano spesso, poi lei se ne è andata e lui ha iniziato a diventare violento.- raccontò Jungkook.
-Mia madre...non mi lascerebbe da solo con lui.-
-La mia è stata obbligata a farlo, il bastardo l'aveva minacciata.-
Taehyung incrociò le gambe curioso di sentire quello Jungkook stava raccontando, ma un forte bussare alla porta lo distrasse.
Il padre batteva il pugno sulla porta e urlava il nome del figlio.
Taehyung si alzò un po' agitato e raggiunse la porta, l'aprì.
Prima ancora che potesse mettere a fuoco la situazione, gli arrivò uno schiaffo.
-Da quand'è che ti comporti da frocio hm? Prima piagnucoli come un moccioso e poi rimani a dormire da altri ragazzi?!-
Odore di alcol. Era ubriaco e fuori di testa completamente. E come se ne era uscito con questa storia?
-Cosa?- chiese Taehyung confuso.
-Cosa eh?- ripetè il padre - sei rimasto due giorni fuori di casa a succhiare cazzi come la puttana che sei eh?!- urlò suo padre.
Perchè avrebbe dovuto, era gay, ma non una puttana.
-Io non lo voglio un frocietto in casa mia.- sibilò quell'uomo rozzo.
-Adesso basta! Non ti permetto di parlare così di mio figlio! Io non ho dato alla luce un frocio! Lui non lo è!-
Taehyung si sentì ferito da quelle parole, lui era gay, quindi in un certo senso era proprio frocio. Ma non voleva essere la vergogna della famiglia.
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𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv | ✔Completa
Fanfiction*dalla storia* -Non mi devi ringraziare. Io ti amo, tu ami me, e a me basta sapere questo, tutto quello che faccio lo faccio per te. E i tuoi sorrisi e sapere che sei felice sono le uniche cose che chiedo in cambio. Chiaro?- Potrebbe essere semplic...