TRENTASEI [Epilogo]

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Erano passati ormai due mesi da quando Taehyung e Jungkook erano tornati dalla Cina.

Erano successe parecchie cose, Jungkook era andato con Jackson a cercare Kang Chamin per ucciderlo.

Lo avevano catturato ingannando le sue guardie, erano penetrati nella sua base segreta e l'avevano preso.

Quella volta Taehyung aveva accettato di rimanere a casa e non intromettersi.

Visto quello aveva rischiato con Dong in Cina, aveva preferito così.

Jungkook e Jackson avevano poi portato Kang Chamin alla base di Jeon per torturarlo e poi ucciderlo.

Jungkook era stato a dir poco generoso con Kang, l'aveva torturato per un solo giorno e il secondo aveva subito messo fine alle sue sofferenze.

Diceva di sentirsi sporco a fare tali cattiverie per poi tornare a casa da Tae, abbracciarlo e baciarlo.

Taehyung lo capiva, e anche lui si sentiva strano.

Jungkook lo abbracciava con le stesse mani con cui di giorno torturava un uomo fino a sfinirlo.

Per Jungkook era stato davvero impegnativo dover rivedere quell'uomo.

Kang aveva portato nella sua vita tutto il dolore, gli aveva portato via l'infanzia e l'innocenza, ma senza tutto questo non avrebbe mai incontrato Taehyung.

Ucciderlo era stato come liberatorio per il maggiore, aveva eliminato in un secondo tutto il potere esercitato da quell'uomo.

Alla fine aveva pianto.

Si era accorto che uccidendo quell'uomo non si sarebbe ripreso la felicità persa, niente sarebbe tornato a lui.

Aveva pianto come quando aveva ucciso la famiglia di Jackson.

Aveva urlato e singhiozzato.

Però quella volta c'era stato Taehyung con lui.

Per la prima volta era stato proprio lui a prendere la testa del maggiore e posarla sul proprio petto.

A baciargli i capelli e ad accarezzargli le guance.

Gli aveva sussurrato parole dolci e di incoraggiamento.

Jungkook vedendo quell'uomo aveva ricordato la sua infanzia.

Aveva ricordato la sua solitudine, di quando ancora non conosceva ancora i suoi amici, e certamente nemmeno Taehyung.

Il maggiore a quattordici anni si divertiva a fumare con i suoi amici più grandi, tra cui ovviamente Kang Chamin.

Passava i pomeriggi per le strade e anche la notte alcune volte.

A quindici anni spesso veniva obbligato a rubare, all'inizio solo orologi o portafogli alle persone, e un paio di volte si era perfino intrufolato nelle case altrui.

Passava in casa sua pochissime ore, ma ne era felice dato che ogni volta suo padre lo picchiava.

Jungkook si era per la prima volta difeso da suo padre, gli aveva solo slogato un polso, niente di terribile, ma era bastato a tenerlo tranquillo un paio di settimane.

L'ultima volta che si era difeso era stato lo stesso giorno in cui aveva conosciuto Jimin.

O meglio, si conoscevano già da anni, essendo compagni di classe alle superiori, ma non avevano mai legato.

Un anno dopo Jungkook era scappato di casa per trasferirsi con Jimin, nell'appartamento in cui ora vivevano Jungkook e Taehyung.

Gli anni successivi Jungkook aveva preso potere nella città, creando la sua personale banda criminale.

𝔹𝕦𝕝𝕝𝕖𝕥𝕡𝕣𝕠𝕠𝕗 | Kookv |   ✔Completa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora