-6-

507 93 201
                                    

Trascinò la sua valigia fuori dalla porta, sotto la pioggia battente. Le gocce le rigavano il viso, mischiandosi alle sue lacrime, i suoi biondi capelli erano sempre più bagnati: era uscita senza ombrello ed ora la pioggia stava scendendo su di lei, ma la cosa non la turbava.
Continuava a percorrere il vialetto con passi decisi, sotto quel cielo arrabbiato come il suo cuore, con lo sguardo vuoto e fisso verso il cancelletto nero, che la separava dalla sua auto: lo chiuse con forza senza guardarsi indietro, fermandosi solo davanti alla sua panda rossa.

Tolse la mano dal trolley e la infilò nella tasca sinistra dei suoi jeans bagnati alla ricerca delle chiavi ma non le trovò. Tastò anche la tasca destra, ma non erano nemmeno lì. Stava iniziando ad agitarsi, non voleva tornare indietro, non l'avrebbe fatto per nessuna ragione al mondo: doveva aprire quella dannata macchina. Si avvicinò alla portiera del passeggero, afferrò la maniglia e tirò con tutte le sue forze, ma la portiera non si apriva. Era tutto inutile!
<<Devo trovare queste chiavi!!! Voglio andare via>> gridò rovesciando il contenuto della borsa sul cofano bagnato: agenda, occhiali da sole,biglietti da visita. Dannazione a lei e al suo disordine! Aveva promesso di mettere a posto troppe volte quella borsa, ma non era il momento di pensarci. All'improvviso un luccichio attirò la sua attenzione: erano lì davanti a lei, vicino agli occhiali da sole, attaccate a quel portachiavi brillantinato a forma di stella preso in un loro viaggio.
<<Finalmente!>>corse ad aprire il baule e caricò la valigia in fretta, poi tornò verso il cofano e raccolse tutto.

L'agenda ormai era diventata inutilizzabile, l'acqua l'aveva consumata. Per uno strano scherzo del destino, quell'agenda era esattamente lo specchio della sua anima in quel momento, consumata e inutilizzabile. Senza pensarci troppo la buttò nella borsa, si mise al volante e partì a tutta velocità.

Era difficile guidare con gli occhi gonfi di lacrime e con il parabrezza pieno di acqua, i tergicristalli cercavano inutilmente di pulire il vetro, ma l'acqua era troppa. Guidava come un automa, non aveva una meta, non sapeva dove andare, voleva solo allontanarsi il più possibile da lui,togliersi di dosso quel dolore.

Immersa nei suoi pensieri, non si era resa conto che aveva smesso di piovere,e i tergicristalli ancora accesi, accompagnavano il suo viaggio. All'improvviso, come risvegliata da un sogno, li notò e li spense. Il suo sguardo cadde poi sulla sua mano sinistra: lì sull'anulare, potente e fiero c'era il ricordo più doloroso, il simbolo di quell'amore distrutto. Era l'anello di fidanzamento, in oro bianco, con un brillante grande in cima "luccica come i tuoi occhi quando mi guardi" le aveva detto lui. Per quanto non volesse,il ricordo di quel giorno tornò prepotente nella sua mente, proprio come se lo stesse vivendo in quel momento.

<<Bene grazie mille! C'è ora qualcuno che vuole salire e cantare?>>chiese il presentatore.
Il locale era pieno di gente seduta ai tavoli tondi,graziose cameriere si destreggiavano portando da bere e mangiare ai clienti. La luce era soffusa, donata da lampadari a gocce sopra ogni tavolo. Le pareti color grigio argento erano contornate da bianche colonne. In fondo alla sala un grande palco, con uno schermo dove chiunque poteva esibirsi in dediche e canzoni. Era stato Marco a proporle quella serata, voleva stupirla. Aveva programmato tutto e si era fatto tenere da parte il tavolo sotto il palco, per un punto di vista migliore. Era imbarazzato all'idea, salire e cantare davanti a tutti non era proprio nel suo carattere, proprio per questo l'avrebbe fatto: lei non se lo aspettava. Si voltò a destra, e la fissò: era stupenda! I capelli raccolti in uno chignon, il vestito nero scollato che lasciava scoperto il suo prosperoso seno, agghindato da una catena di svarosky, il viso incorniciato da due orecchini pendenti di pietra rosa, il suo colore preferito. I suoi occhi castano-verdi risaltavano di più contornati da quel filo di eyeliner nero.
<<Che c'è Marco?Perché mi fissi? Oddio ho qualcosa tra i denti>> e si portò una mano davanti alla bocca cercando con l'altra lo specchietto nella borsa. Marco scoppiò a ridere e le frenò la mano,si avvicinò al suo orecchio sinistro,soffiando leggermente. Chloe ebbe un brivido, la temperatura stava salendo, le carnose labbra dilui erano già sul suo collo. Ad ogni bacio aveva un sussulto, luiquesto lo sapeva e si divertiva a vederla così spaesata ed eccitata. <<Non c'è proprio nessuno?>>
A quelle parole Marco si staccò dal collodi Chloe, la fisso nei suoi splendidi occhi e alzò la mano sorridendole. <<Vengo io!>>e si diresse verso il palco, lasciando Chloe sbalordita. <<Ma se sei stonato>>gli urlò ridendo, ma non la sentì, aveva già preso posizione sul palco. Dalla cassa iniziarono a partire le note della canzone,accompagnate dalle parole sullo schermo. Marco era agitato, ma apparentemente tranquillo, dominava il palco in modo impeccabile e sicuro di sé. Lei era completamente rapita dalla sua voce,nonostante non azzeccasse una nota sembrava il cantante migliore al mondo.
<< Ed io che invece vorrei solo averti più vicino, cascare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino, che sono belli come il sole dopo un temporale...>>si fermò su quelle parole, la musica si fermò immediatamente.
<< Scusate,probabilmente molti avranno i timpani rotti dopo questa esibizione>>la folla scoppiò a ridere applaudendo, per fortuna il suo fascino e la sua simpatia li aveva conquistati.
<<Sono qui stasera per un altro motivo, per una donna meravigliosa>> disse indicando Chloe che arrossì e tutti si voltarono a guardarla, mentre lei cercava di nascondere il viso tra le mani
<< Chloe, amore mio sono anni che ti amo ma che ti sopporto, perché diciamolo quando ti ci metti sei una vera rompi palle! >> e rise di gusto seguito da tutti i presenti, sapeva che in quel modo l'avrebbe stuzzicata.
<< La sopportazione è assolutamente reciproca!>> rispose lei incrociando le braccia. Marco tirò indietro la testa e scoppiò a ridere
<< Ehi piccola, sai quanto ti amo e quanto mipiace prenderti in giro>> e le fece l'occhiolino
<<Non c'è altra donna che vorrei al mio fianco. Sei la donna che aspetto datutta la vita, sei elettricità, sei sorrisi, sei passione. Non potrei più stare senza te, senza i tuoi capelli spettinati appenasveglia, senza il tuo trascinarti per casa prima del caffè, senzaquel disastro in bagno quando ti prepari nonostante tu sia già bellissima. La casa probabilmente sarebbe più ordinata, perché amore, ciò che tu ti ostini a chiamare creatività...si chiama disordine...>> Le donne nel locale sospirarono, mentre gliuomini risero annuendo. <<Ma non sarebbe più lo stesso.Voglio vivere per sempre nella tua creatività...Chloe....>> e posando il microfono, scese dal palco avvicinandosi verso Chloe che rossa in viso stava già piangendo; si inginocchiò , le prese la mano e tirò fuori dalla tasca una graziosa scatolina rossa la aprì e le mostrò l'anello: <<Amore mio, voglio cascare nei tuoi occhi ogni giorno. Vuoi sposarmi? >>

Immersa in questo ricordo, scese dalla macchina e iniziò a camminare: la strada era deserta, i lampioni accesi illuminavano il marciapiede,solo il rumore dei suoi tacchi rompeva il silenzio. Attraversò la strada e arrivò sul ponte affacciato sul fiume Po. Inspirò profondamente e si sfilò con rabbia l'anello lanciandolo con forza nel fiume. Si sentì libera, come risvegliata da un incubo e rimase lì ad osservare il fiume scorrere, mentre il sole si faceva strada nel cielo, colorandolo di un rosa tenue. La notte era volata via, l'aveva passata insonne. I suoi occhi erano rapiti dall'acqua che scorreva lentamente, custode del suo mancato futuro.

Strinse più forte le mani sul parapetto, socchiudendo i suoi occhi, il dolore stava tornando ma non l'avrebbe lasciato vincere.
Era l'inizio di una nuova giornata, e doveva essere un nuovo inizio anche per lei. Spalancò gli occhi, si allontanò dal ponte e camminò verso la sua auto. La sua giornata non sarebbe potuta iniziare senza la sua brioche al cioccolato e il suo caffè macchiato!

Cascare nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora