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Si avvicinò a passi lenti verso il suo incubo, accompagnato dal rumore della ghiaia calpestata dai suoi mocassini neri. Pochi metri e avrebbe dovuto affrontare il suo dolore. Avrebbe voluto essere in qualsiasi altro posto, ma Michele lo voleva al suo fianco nel giorno più importante della sua vita.

La chiesa apparve sullo sfondo, il bianco della facciata risaltava con l'azzurro intenso del cielo, stava lì come a volerlo chiamare.

Si fermò un secondo per sistemarsi la pochette nella tasca della giacca blu, fece un profondo respiro e si avviò verso il portone principale, dove gli invitati radunati in gruppetti attendevano l'arrivo degli sposi.

Mirko e Matteo erano già arrivati, seduti sugli scalini all'ingresso chiacchieravano tra di loro. Marco li raggiunse e dopo averli salutati, si sedette accanto a loro guardandosi intorno.

Ai due lati del portone erano sistemati mazzi di calle bianche, dello stesso colore erano le lanterne sistemate sugli scalini e sulla destra, sull'asfalto, era stato creato un cuore con il riso che riportava le iniziali degli sposi e la data: 12/06/2019.

Fu inevitabile per Marco pensare alle decorazioni che aveva scelto Chloe per le loro nozze: un arco di girasoli all'ingresso, ai lati del portone una postazione con palloncini bianchi per tutti e una cassetta con fogli e penne per poter allegare il proprio messaggio prima di liberarlo in cielo. Sarebbe stato il mese successivo il coronamento del loro sogno, se non fosse stato per quella stronza...

«E' arrivato finalmente» la voce di Mirko lo distolse da quei pensieri. Si voltò verso l'auto che stava accostando nel piazzale e vide Michele scendere nel suo smoking nero. Lo sposo, dopo aver salutato qualche parente si avvicinò agli amici raggiante.

Il suo viso era segnato dall'emozione, sfregava di continuo le mani sudate sui pantaloni nell'attesa di vedere Adele, la donna che era riuscito a fargli rivalutare il matrimonio.

«Michi, Adele sta arrivando» suo padre gli si avvicinò tenendo il cellulare all'orecchio dandogli una pacca sulla spalla.

Lo sposo si sistemò il papillon nero con mani tremanti ed entrò in chiesa seguito da tutti gli invitati, avrebbe visto la sua donna solo davanti all'altare.

Marco percorse la navata centrale tra i banchi allestiti con fiocchi di raso, con la morte nel cuore: stava andando all'altare come invitato e non come sposo. Si sedette sconfortato accanto a Mirko e Matteo nel secondo banco a destra, di fronte all'organo d'ottone, da dove pochi secondi dopo partì la marcia nuziale.

Su quelle note tutti i presenti si voltarono verso l'ingresso per vedere avanzare Adele aggrappata al braccio del padre. Era davvero un incanto in quel vestito bianco a sirena, con il viso coperto dal velo e con il lungo strascico.

Marco si immaginava al posto di Michele ad attendere Chloe. Fantasticava sull'abito che aveva scelto, lo vedeva bianco e principesco, i capelli sciolti sulle spalle e le mani avvolte in delicati guanti bianchi. Avrebbe avanzato lentamente verso di lui, accompagnata dalla nonna, che avrebbe unito le mani di Chloe alle sue affidandogliela per tutta la vita.

Il tintinnio della campanella annunciò l'ingresso del prete e l'inizio della cerimonia, Marco prese il foglio dei canti e se lo portò davanti al viso, nascondendo i suoi occhi lucidi.

Fremeva sulla panca, continuava a tamburellare con le dita sulle gambe cercando di resistere alla voce che gli urlava di uscire e andare via. Fece un lungo respiro e tirò su la schiena sistemandosi meglio, mentre il prete recitava il momento dell'ostia.

Giunti al momento dello scambio delle fedi Marco crollò, quel gesto annullò la sua resistenza, aveva bisogno di prendere aria. Si alzò di scatto e uscì allentandosi il nodo della cravatta.

Cascare nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora