La casa dei genitori era a ridosso di Superga, una delle zone più prestigiose e al contempo più incantevoli.
Ogni volta che tornava in quei luoghi i suoi occhi marroni si riempivano di ricordi. Rivedeva i giorni passati da bambino a correre spensierato in quelle immense distese di verde, sotto il tenue azzurro del cielo, lontano dai rumori molesti della città.
Fece l ultima curva e strinse più forte il volante inspirando a lungo quando la villa dei suoi genitori gli apparve davanti. Il momento era arrivato.
Aprì il cancello verde automatico con il suo telecomandino e parcheggiò l'auto di fronte alla grande fontana di marmo bianco all'ingresso del giardino fiorito.
Scese dall'auto e percorse il vialetto di pietre bianche, costeggiato da siepi fiorite, a passi lenti e indecisi con il cuore che batteva senza sosta mentre continuava a inspirare ed espirare cercando di calmarsi.
Salì i tre scalini di marmo e si trovò davanti alla porta, con mano tremante suonò il campanello.
Fu accolto subito da Carlo, l'anziano maggiordomo, al servizio dei Cartieri fin dalla nascita di Marco. Ligio nel suo aspetto, impeccabile con il suo completo nero e i guanti bianchi, i capelli brizzolati pettinati di lato e i suoi piccoli occhi di un azzurro glaciale.
Marco gli era molto affezionato, era cresciuto insieme a lui come un secondo padre e ogni qualvolta combinava una marachella, era sempre pronto a proteggerlo.
«Ciao Carlo»
«Buongiorno Marco. Prego, entra» lo salutò il maggiordomo con un largo sorriso.
«Sei sempre in grande forma! Mi devi rivelare il tuo segreto!» scherzò Marco dandogli una pacca sulla spalla.
«Amo quello che faccio» rispose lui facendo l'occhiolino.
«I miei genitori sono arrivati?» proseguì.
«Sì vieni, ti stanno aspettando nel salone»
Marco lo seguì attraversando l'ingresso e percorse il lungo corridoio dalle pareti argentate, dove sul lato destro un grande arazzo dominava mentre dal lato opposto quadri di vari pittori famosi, la passione della mamma.
Un grande open space faceva da tramite tra il corridoio e il soggiorno, a lato una lunga scala che portava al piano superiore, dove era situata la zona notte.
Carlo lo annunciò e Marco entrò infilando le mani sudate nelle tasche dei pantaloni.
Sua madre Camilla posò il libro che stava leggendo sul divano e gli andò incontro con i suoi lunghi capelli biondi raccolti in un elegante chignon, nel suo abito svasato rosso a pois bianchi. Era una donna giovanile, aveva compiuto 50 anni da poco ciononostante il tempo sembrava non essere passato, se non per qualche piccola ruga intorno ai suoi grandi occhi marroni; aveva un fisico sottile e tonico frutto del tennis, la sua passione da sempre. Proprio su un campo da Tennis aveva conosciuto l'uomo della sua vita, Vittorio.
«Ciao tesoro» la madre salutò Marco abbracciandolo forte.
«Ciao mamma» rispose lui stampandole un bacio sulla guancia.
«Finalmente sei arrivato, pensavo ti fossi dimenticato di noi» proseguì accarezzandogli la guancia.
Marco sorrise mentre con la coda dell'occhio osservava suo padre seduto alla scrivania mentre scriveva appunti su un taccuino, probabilmente per un suo cliente. Non si era nemmeno alzato per il suo arrivo.
«Ciao papà» lo saluto con un cenno della mano dopo essersi allontanato dall'abbraccio della mamma.
Vittorio posò la stilo sulla scrivania di mogano, richiuse il suo taccuino e lo guardò con i suoi occhi color pece, ricambiando il saluto con un "ciao" appena abbozzato.
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Cascare nei tuoi occhi
ChickLitAnche le storie perfette nascondono dei segreti... Chloe e Marco stanno per sposarsi, sono molto innamorati e per Marco non esiste altra donna da voler al suo fianco per tutta la vita. A soli due mesi dal matrimonio, un segreto verrà rivelato e sc...