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«Prendo un caffè macchiato con latte freddo, e un triangolino alla nutella.» disse Chloe sfregandosi le mani

«Niente brioche al pistacchio oggi?» rispose Alessia, l'anziana cameriera togliendo dal tavolo il menu

«No grazie, voglio provare qualcosa di nuovo.»

«Come mai? E' successo qualcosa?» le chiese incuriosita, portandosi le mani sui fianchi.

«Niente!» mentì Chloe arrossendo «Ho deciso di dare aria nuova alla mia vita!» concluse schioccando le dita.

Alessia, rimase perplessa: la conosceva da 10 anni, l'aveva praticamente vista crescere, eppure non le aveva mai sentito fare quei discorsi. Decise, però, di lasciar perdere poiché sapeva benissimo che con lei era inutile insistere; era sempre stata molto restia a parlare di ciò che le succedeva. Rassegnata, le sorrise e andò verso il bancone, dove suo marito, Gianni, il barista, avrebbe preparato l'ordinazione.

Chloe rimase sola al suo tavolino, situato in fondo alla sala, rivolto verso la porta d'ingresso. Amava quel posto, era da sempre il suo, si sentiva protetta, e poteva tranquillamente osservare le persone che entravano. Adorava farlo! Prese con le dita della mano sinistra, delle ciocche di capelli e iniziò a intrecciarle, mentre si guardava intorno e si accorse che in 10 anni il bar non era mai cambiato.

La sala era piccola e accogliente, riempita dai tavolini quadrati di vetro e dalle sedie nere in eco-pelle. Le pareti rosa perlate davano un tocco di eleganza, riempite da quadri e foto raffiguranti le varie capitali europee. L'illuminazione era data dalle vetrate che davano sulla piazza principale, mentre di sera la luce era soffusa e veniva data da piccoli lampadari pendenti con gocce di cristallo, sopra ogni tavolo. Alla destra della porta di vetro, da cui si accedeva, c'era il grande bancone di legno scuro con piano di marmo nero , dove poter prendere un caffè al volo, o fare una piccola sosta. Ad accogliere i clienti, da 30 anni, sempre sorridente, c'era Gianni insieme alla sua adorata consorte Alessia. Sposati da 45 anni erano un simbolo per Torino. Era una vita che stavano insieme, eppure lui non mancava mai di regalarle rose, solo per il gusto di vederla sorridere.

Chloe li conosceva da circa 10 anni, erano diventati famiglia per lei, dopo quella terribile notte. Si era spesso rifugiata li, ed era stata sempre accolta con dolcezza. Ormai era una cliente fissa e il buon Gianni lo sapeva, ecco perché le teneva sempre il tavolino libero.

«Ecco a te cara!» le disse Alessia poggiando sul tavolino la sua colazione. Chloe le sorrise strizzando l'occhio. Prese una bustina di zucchero, la aprì e la rovesciò interamente, poi ne prese un'altra e di colpo si bloccò. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione, una risata acuta accompagnata da una voce che lei conosceva molto bene.

«Sei fantastico!» cinguettò la bionda dagli occhi azzurri, quasi glaciali.

«Lo so me lo dicono spesso!» rispose l'uomo accanto a lei, passandosi una mano tra i suoi capelli neri.

Chloe scosse la testa sospirando, era Riccardo con la sua nuova fiamma. Quanto sarebbero durati stavolta?

La coppietta si accomodò due tavolini più in là: l'avrebbero vista e lei non aveva nessuna intenzione di farsi notare, né tanto meno di sorridere all'ennesima donna di Riccardo, o Rick come lo chiamava lei.

Era indubbiamente affascinante, con i suoi occhi scuri, la sua pelle abbronzata e il suo stile casual: camicia nera attillata e jeans chiari. Chloe non poteva negare il suo fascino, non poteva negare che fosse molto attraente ma era così...

"Cavolo Chloe ma cosa stai facendo?" pensò afferrando la sua brioche, dando il primo morso. Socchiuse gli occhi, era davvero deliziosa. La finì velocemente, sporcandosi tutta la bocca di cioccolato. Era davvero un disastro! Tirò fuori lo specchietto dalla borsa e rise, non sarebbe mai riuscita a mangiare in modo normale. Si allungò a prendere, dal tavolo affianco, il portatovaglioli di metallo ma una presa le strinse il polso bloccandola.

«Siamo tornati all'asilo vedo!» rise Riccardo.

Chloe alzò lo sguardo, e si liberò dalla presa: "Sono in trappola" pensò turbata. L'aveva vista e per di più in quelle condizioni disastrose: "Che pessima figura!"

«Dai tieni pulisciti la boccuccia» e le passò sghignazzando un fazzolettino, sotto lo sguardo di Alessia che divertita scosse la testa. La cameriera non era l'unica spettatrice, l'accompagnatrice bionda li guardava dal suo tavolino con uno sguardo geloso.

«Amore, ti sto aspettando, vieni?» lo chiamò, volendo dimostrare a quella ragazzina che era già occupato.

«Arrivo baby, un attimo!» rispose senza nemmeno voltarsi

«Vai, prima che la tua preda si raffreddi. Ti sta aspettando ansiosamente» rispose Chloe soddisfatta, appallottolando il fazzolettino sporco.

«Lo so è pazza di me!» rise maliziosamente infilando le mani nelle tasche dei suoi jeans.

«Certo, certo. Ma tu credi davvero che ogni donna, sia attratta da te? Mai pensato di essere un filino egocentrico? » chiese Chloe prendendo la tazzina di porcellana bianca, per sorseggiare il suo caffè ormai freddo.

Riccardo rimase lì ad osservarla: qualcosa non andava, i suoi occhi non erano limpidi come sempre, avevano un velo di oscurità, erano preoccupati.

«Chloe, va tutto bene?» chiese dolcemente accarezzandole una spalla

«Si..si certo..» balbettò lei, stupita da quel suo interesse

« Lo sai che puoi dirmi se qualcosa non va» ribattè sporgendosi verso di lei con le mani poggiate sul tavolo.

Lei guardò i suoi magnetici occhi neri e si stupì: era sincero. Possibile che sotto tutto quel suo egocentrismo, ci fosse anche della gentilezza? Nonostante il suo tono rassicurante, e la sincerità dipinta in quello sguardo, non se la sentiva di sfogarsi.

«Sono solo molto stanca... Ma grazie davvero!»

«Marco ti tiene sveglia tutta la notte vero? Lo farei anche io con una bellezza come te», fece l'occhiolino e se ne andò dalla sua bionda, che lo attendeva spazientita.

Chloe sbuffò, era sempre il solito, in tutti quegli anni non era mai cambiato, probabilmente non aveva ancora digerito quel no.

«Cara ma chi è quel bel ragazzo?»

La voce dolce di Alessia la fece sussultare

«Cavolo, la dovete smettere di farmi spaventare così! Mi verrà un colpo prima o poi» rispose portandosi la mano destra sul cuore

«E' solo un amico» rispose fingendo indifferenza

«Un bell'amico! Ma ricordati che tu stai per sposarti con quello splendore di Marco, sai quanto lo adoro!» concluse accomodandosi al suo tavolino.

Quella confessione la spiazzò, la riportò nel dolore, non era proprio il momento giusto. Vedeva le pareti farsi sempre più vicine, l'aria iniziava ad essere pesante, aveva assolutamente bisogno di uscire, di farsi travolgere dall'aria fresca. Si alzò di scatto, prendendo la sua borsa nera a tracolla: «Sì, tranquilla. Ora mi spiace ma devo proprio andare. Posso lasciare a te i soldi del conto?»

«Lascia tesoro, offro io. Ma promettimi che tornerai e chiacchiereremo un po'» le disse Alessia mandandole un bacio con la mano.

Per tutta risposta Chloe sorrise e si diresse a passo svelto verso l'uscita. Pochi passi, e sarebbe potuta tornare a respirare.

«Bionda... Mi raccomando ricorda a Marco della riunione» urlò Riccardo dal tavolo.

Lei Non rispose e non si voltò, spinse con forza la porta di vetro ed uscì.


SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti!!!Vi ringrazio ancora una volta perchè siamo arrivati a 1000 visualizzazioni, ed è merito vostro. Scusate per il ritardo, ma questo capitolo è stato un po' impegnativo, spero vi piaccia. Avete conosciuto Riccardo, che ne pensate? Fatemelo sapere sotto con un commento, e lasciatemi una stellina se vi è piaciuto.

La vostra Wiky

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