Capitolo 34

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Alice pov:
Ben mi chiese della mia vita...di raccontare a tutti quelli presenti nelle stanza la mia storia.
"Tutto iniziò così..."Dissi io per fare dei respiri profondi.
"Da piccola, quando avevo circa 2 anni, i dottori e i miei genitori notarono dei atteggiamenti strani...e da lì cominciarono varie visite da psicologi e famosi studiosi di disturbi mentali specifici...e a solo l'età di 4 anni mi dissero che fossi affetta da schizofrenia...cosa impossibile, visto che si manifesta in una maggiore età".Dissi io.
Tutti erano a orecchie aperte e continuarono a osservarmi con occhi interessati e curiosi.
"Mio padre essendo già un tipo molto scorbutico e rabbioso, si incazzò non appena scoprì che la sua figlia era una malata mentale...così iniziò a sfogarsi con l'alcol...fino a diventarne dipendente...e bene...penso voi sappiate le conseguenze di quando insomma...si diventa un alcolico".
Dissi io mentre mi trattenevo dalle lacrime...mi faceva sempre male pensare a tutto questo...ma non posso nascondermi...devo presentarmi per quello che sono e quello che ho fatto.
"Dopo tutti quei lividi sui nostri corpi, mia mamma capii che era il momento di agire e di divorziare. Non potevamo continuare a farci uccidere da quell'uomo".Dissi io.
"Io e mia mamma ci trasferimmo in un'altra città...anche se fu difficile per via dei pochi soldi che ci rimanevano dopo tutte le spese mediche, soprattutto per sapere il motivo e il come si é manifestato questo disturbo così presto".Continuai io.
"Mia madre lavorava giorno e notte e non aveva tanto tempo a disposizione per me, ma dopo scopri una 'clinica' dove ospitavano persone affette con disturbi psicologici e in cambio di un alloggio, quei psichiatri studiavano i comportamenti di malati mentali".Dissi io.
"Ero proprio una cavia in quel posto...e non é sorprendente il fatto che quel posto non mi piaceva affatto".Continuai io.
"E tanto per curiosità...cosa ti facevano precisamente?"Chiese Jeff.
"Beh...molte cose: mi iniettavano dei liquidi, mi prelevavano molto spesso sangue e...una volta...hanno provato a vedere se il disturbo si sarebbe 'calmato' con delle scariche elettriche...alcune mi hanno pure lasciato delle cicatrici".Dissi io mostrando una cicatrice vicina alla mia tempia che era stata coperta dai capelli.
"Era doloroso...molto...a volte svenivo per il dolore che provavo...ma questo non è tutto...lì mi sentivo anche peggio...mi sentivo più pazza...più a disagio con me stessa rispetto a prima...ancora oggi non riesco ad accettarmi, soprattutto ora che sono una criminale..."Dissi io, mentre stavo ripensando più volte a quella scena...
"L'unica cosa che mi faceva felice in quel luogo era il mio migliore amico, Toby..."Dissi io con gli occhi che mi bruciavano...stavo per mettermi a piangere...lui mi mancava così tanto.
Notai che la gente nella stanza di stava scambiando dei sguardi tra di loro, ma non feci molto caso a quello.
Pensavo che si stessero scambiando quei sguardi come per dire "Alice é innamorata", insomma...una cosa un po' patetica e bambinesca.
Io tirai su con il naso e mi asciugai le poche lacrime che mi stavano scendendo...anche se avrei continuato a piangere come una disperata se solo fossi solo in quel momento.
"Beh, dopo un po' noi due ci eravamo persi di vista visto che lui si era trasferito insieme alla sua famiglia in un'altra città.
Mi ricordo ancora quelle poche di volte dove giocavamo nel bosco vicino casa. Dei ricordi meravigliosi.
Ovviamente non lo dimenticai, infatti ancora adesso mi manca e ancora oggi spero di rincontrarlo...ma tralasciando lui, dopo tempo ritornai a casa, avevo 13 anni quando ritornai in quella casa..."Dissi io.
"Di quella casa non mi ricordavo niente.
Infondo qualche mese rispetto ai 8 anni passati in quel posto non erano niente di che, soprattutto dopo i traumi subiti..."Dissi io mentre tremavo leggermente.
"Quando ritornai a casa mi ritrovai varie sorprese: il fidanzato di mia mamma e i miei due f-fratelli. Per me era tutto così shockante e inaspettato...soprattutto per il fatto che mia madre non mi visitava spesso e non mi avvertiva di queste grandi notizie".Dissi io.
"Ancora oggi mi chiedo perché non me l'ho avesse detto, ma in ogni caso, mi abituai abbastanza velocemente alla mia nuova vita che era molto meglio di quella di prima, anche se pensavo che i rapporti con mia madre potessero migliorare un po', ma non potevo certo lamentarmi...almeno in quel periodo avrei potuta vederla ogni giorno".Dissi io.
"Qualche volta mia mamma per passare del tempo con me, mi portava a far shopping e molto altro, insomma cose normali".Dissi io.
"Ancora oggi mi ricordo che alcuni tra quei vestiti mi stanno ancora bene...a quell'età avevo dei sbalzi di peso...e ancora adesso problemi con il peso...io peso 46 kili...che in media sarebbe il peso di circa una ragazza di 13/14 anni...ora sono una diciottenne".
Continuai io.
"Lo stress, il panico, la rabbia e tutto quello che accadeva all'epoca è i traumi che ancora oggi mi tormentano in mente, come anche voi, o almeno credo..."Dissi io.
In più cominciai ad andare in una scuola vera...quando ero in quel centro, non ci facevano studiare, sempre se i genitori a essere pagato un extra per le lezioni e mia mamma non pagò...ecco il motivo per cui all'inizio a scuola non andavo affatto bene".Dissi io.
"E ti è piaceva la scuola?Dopo hai cominciato ad andare bene?Sai...la scuola può essere il momento più bello di anche il più brutto della nostra adolescenza, quindi...insomma sono curiosa!"Domandò Jane curiosa.
"La scuola mi piaceva molto e anche i voti sono migliorati, così tanto da diventare la prima delle varie classi!...ma le persone lì dentro non mi piacevano...le odiavo...appena entrai in classe e mi presentai, vedendomi arrossire e balbettare, tutti risero..."Dissi io.
"Dopo quell'avvenimento i miei compagni di classe, scoprendo non so come il mio passato, mi chiamarono stupida, malata, pazza, rincoglionita e chi più ne ha, più ne metta. In più per via del bipolarismo, mi arrabbiavo molto spesso e peggioravo la situazione con tutti".Continuai io.
"Insomma...ero stata bullizzata ed ero sola a disperarmi, sfogandomi sulla mia pelle, visto che non potevo sfogarsi su altri...non volevo diventare quella bestia di mio 'padre'. Non l'avevo detto a nessuno...e ora l'hai scoperto pure tu Zack".Dissi io con una voce tremante e occhi lucidi.
"Ma tralasciamo questo fatto insignificante con la storia, dopo tempo che vivevo in quella nuova casa cominciai a integrarmi con Z-zack e lui mi fece stare bene, mi consolava sempre le mie insicurezze".Continuai io.
"Dopo tempo, avevo rivisto mio padre, volevo vedere come stava...e forse avevo bisogno di qualcun'altro per sfogarmi...abitava sempre nella solita casa, quindi non ho avuto difficoltà a trovarlo. Appena arrivai davanti casa sua e suonai il campanello, mi aprí una donna che poi scoprì essere la fidanzata di papà".Dissi io.
"Quindi tuo padre si era messo insieme ad un'altra donna?"Chiese Nina.
"Beh, si...ormai mio padre era divorziato con mia mamma quindi aveva la libertà di stare con chi voleva. In ogni caso, incontrai mio padre, per vedere come stava, anche se ora ripenso a quello che ho fatto e mi pento di averlo incontrato...quell'uomo non si meritava niente...era solo un viscido infame".Risposi io per poi continuare col discorso.
"Quando lo vidi, pensavo che fosse rimasto lo stesso ubriacone di un tempo, ma appena cominciai a parlargli...mi rispondeva con una dolcezza...sembrava veramente...cambiato".Dissi io.
"Peccato che era tutta una falsa...io e quell'uomo parlammo per molto tempo, forse anche più di 2 ore...mi ero fidata così tanto di lui. Pensavo che se non mi picchiasse o mi insultasse allora era docile e calmo...ora so per certo che non è così...devo essere sempre pronta a tutto...può succedere di tutto in qualsiasi momento..."Dissi io.
"Dopo qualche giorno dalla chiacchierata con quell'uomo, in una notte qualsiasi...dove io ovviamente non riuscivo a dormire per via dell'insonnia, mia madre e il suo fidanzato morirono..."Dissi io.
"Appena sentii dei rumori, visto che non erano molto forti non mi allarmai...ma dopo il rumore del colpo della pistola che partiva, le grida e le urla di mia madre e di mio fratello minore disperato che dormiva ancora con loro, arrivai in quella stanza correndo".Raccontai io.
"Appena entrai in quella stanza vidi sangue ovunque: fra le coperte, per terra, sulle pareti..."Dissi io.
"Da tutto quel sangue, ovviamente intuì che fine avevano fatto i miei genitori...in quel stanza in piedi davanti al loro letto c'era lui...e immagino che tutti abbiate capito chi sia".Dissi io, che ricominciai a piangere.
"Lui era tutto sporco di sangue e appena mi notò cercò di abbracciarmi...io mi allontanai e cercai di proteggere invece il mio fratellino piangente che era sul letto tra i due cadaveri dei suoi genitori...almeno lui doveva sopravvivere".Dissi io strofinandomi gli occhi molte volte...mi bruciavano tantissimo.
"Quando vide quello che stavo facendo, disse che stavo commettendo un grave errore e da quanto tempo aspettava questa vendetta...lui veramente diceva che sbagliavo?Io non mi sono mai pentita di quello che non avevo fatto, non avrei mai abbracciato un pazzo come lui e avrei sacrificato me stessa per la vita del mio fratellino...vidi che 'mio padre' si stava avvicinando a me con il coltello in mano, ma io riuscì a schivarlo e sfruttai qualche tecnica di autodifesa che avevo imparato a scuola...e poi...insomma...lo uccisi...presi la pistola che doveva usare nell'omicidio e li sparai al petto".Dissi io.
"Osservai lui cadere al suolo e sbattere la sua testa sul comodino come si spaccò in maniera orribile...proprio come meritava.
Dopo presi il coltello e prima di accoltellarlo decisi di ripulirlo dal sangue dei miei genitori...ovviamente doveva essere pulita l'arma con la cui avrei ucciso la persona che più odiavo, non potevo mica lasciar che il loro sangue venisse a contatto con quello di quell'essere".Dissi io.
"Cominciai ad accollarle la sua stupida testa, il torace e infine...Li staccai dal corpo quel cazzo di cuore che aveva e...ahah...glielo calpestai".Dissi io, cominciando a ridacchiare ricordando quello che avevo fatto...mentre ovviamente stavo piangendo.
"In quel periodo pensavo che il cuore servisse per provare i sentimenti...quindi immagino che sia stato per quel motivo che glielo tolsi. Ora so benissimo che é solo un stupido organo che pulsa sangue...in ogni caso, ormai sapevo che sarebbe arrivata la polizia e che mi avrebbe fatta fuori...di sicuro avrebbero pensato che ho ucciso io tutti...mi cambiai velocemente, presi una felpa, dei pantaloni lunghi, le armi e un coltellino svizzero".Dissi io.
"Prima di uscire guardai per l'ultima volta il mio fratellino e non riuscì neanche a salutare Zack...visto che era a casa di uno dei suoi amici".Dissi io.
"Adesso che vi racconto il passato mi rendo conto di come posso considerarmi fortunata...ho superato tutta sta merda...ho vinto...o forse ho perso e mi sono lasciata inghiottire della pazzia...ora uccido persone...e non posso neanche dire che sono cambiata in bene...ora sono una cazzo di assasina e ho rovinato la mia famiglia..."
Dissi io ricominciando a piangere e a singhiozzare forte.
"No Alice...tu non hai rovinato niente, é stato quel bastardo di un uomo"Disse Jane.
"E...e se fossi stata io far succedere questo?!Quello lì probabilmente non sapeva neanche dove abitassi...li ho detto tutto...ho messo in questa situazione tutta la mia famiglia...C-COME HO FATTO A NON RENDERMI CONTO DI QUELLO CHE STAVA FACENDO?!"Mi domandai cominciando a graffiarmi e a grattarmi dall'ansia, ma così tanto che riuscì a notare una macchia di sangue che si stava formando sulla pelle.
"É t-tutta colpa mia...sempre mia...colpa mia...colpa mia...è proprio così...perché non mi hanno abortito?....tutto questo é successo per colpa mia...a-aiuto...é tutto colpa mia...MIA!"Dissi io continuando a graffiarmi e ora cominciai anche a mordermi le dita con l'intento di farle sanguinare.
Alcuni ragazzi cercarono di bloccarmi così da non farmi più del male, le ragazze e Zack cercarono di tranquillizzarmi, mentre Ben portò la cassetta del pronto soccorso.
"Alice, non è colpa tua, tu non hai fatto niente".Dissero tutti.
"N-non é vero!"Dissi io. Era ovvio questo...sono stata io ad aver rovinato tutto.
"Alice devi tranquillizzarti, non credere a quello che stai dicendo perché non è vero, ascoltami Alice, guardami negli occhi".Disse Zack alzando la voce per farmi ascoltare.
Io provai a tranquillizzarmi e lui lo notò.
"Benissimo, vedi?É già meglio...Alice dobbiamo parlare, solo noi due, come due fratelli, come tempo fa...ricordi?"Disse lui sorridendomi.
"S-sí...a-almen-no tu non m-mi lasciare..."Balbettai io, mentre tremavo.
"Certo Alice...ora usciamo da qui, questo posto è troppo affollato...usciamo da questa stanza e chiariamoci".Disse lui.
"O-ok...usciamo".Dissi io per poi uscire dalla mia stanza insieme a lui.
Spazio autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Spero che abbiate notato che è più lungo, infatti invece che limitarmi a 1000 parole...ho superato il limite è sono precisamente 2240 parole...mi sento una campionessa...ma ora sto ripensando che ci saranno anche più errori😂
Anyway ho finito con le cose da dire😂🙂
Alla prossima!
Da:
T.c❤️

~Il mio sole~Ticci Toby Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora