«Sai un cosa?»
«Cosa?»
«Mi fai schifo»
Albus mi guarda stralunato mentre trascino infuriata la mia valigia sgangherata lungo il vialetto del Malfoy Manor. Le rotelle del mio bagaglio stridono a contatto con l'asfalto. Davanti ai miei occhi si staglia l'enorme e tetra abitazione, che da l'impressione di essere una casa degli orrori anziché un'accogliente dimora natalizia.
Sono in testa alla fila di cugini. I loro schiamazzi rompono il glaciale silenzio che avvolge tutta la zona. Lorcan e Lysander Scamander, i gemelli figli di Luna e Rolf, passeggiano rilassati con i capelli chiari scompigliati dal vento.
Davanti a me ci sono solo mia madre e zio Harry, abbastanza sconfortati dal fatto che mio padre tenga loro il broncio. Non importa se è un po' infantile, ha tutto il mio supporto.
«Rispetto il tuo disgusto» esclama Al, affiancandomi. «Ma non è colpa mia»
Inarco le sopracciglia, trafiggendolo con un'occhiataccia. Dominique, siccome accanto al suo nome c'è il titolo di "Migliore amica di Rose" fa lo stesso, in quanto il suo compito primario è appoggiare ogni mia decisione. «Se tu non esistessi» comincio, il tono di voce più autoritario che mai. «Allora Malfoy non sarebbe tuo amico e non trascorrerebbe tutto il suo tempo alla Tana. E se lui se ne stesse a casa propria durante le vacanze estive, di Natale, di Pasqua e quant'altro, allora Draco non si sarebbe mai avvicinato alla nostra famiglia e questo non sarebbe mai successo. Perciò si, è colpa tua»
«Rosie» mia madre mi richiama amorevolmente, con un leggero sorriso di comprensione sulle labbra, nonostante io stia urlando come una gallina, e se fossi stata al suo posto mi sarei presa a schiaffi. «Abbassa la voce, per favore. Ti prometto che ti divertirai»
Divertimi. Pff .
Scelgo di non replicare, annuisco e basta, anche perché mia madre pensa che io sia una fattispecie di principessa tutta rosa e fiori, e perciò è meglio non distruggere la sua illusione sbottando qualcosa di molto volgare e inappropriato.
Il portone del Manor si apre, sulla soglia appaiono due persone inconfondibili: le loro teste quasi bianche sembrano assorbire e riflettere la poca luce del sole, nascosto dietro alle nuvole e in procinto di tramontare.
«Buonasera» erompe Draco.
«Grazie per la tua ospitalità» esclama zio Harry.
Nonna Molly si intromette. «Ho portato il tacchino»
Scorpius è freddo, quasi scostante mentre se ne sta in piedi accanto al padre. Sfoggia una sorriso di circostanza. «Prego, entrate»
Ed io non mi faccio problemi, senza troppe cerimonie sorpasso i riflettori umani - evitando accuratamente lo sguardo sia del Malfoy Sernior che del Junior, siccome so per certo che mi stanno fissando entrambi - e mi ritrovo nell'ingesso più grande che io abbia mai visto.
«Miseriaccia Hermione!» urla mio padre, il tono drammatico ma battagliero. «Quello è un Elfo Domestico, guarda! Schianta Malfoy e torniamocene a casa»
Effettivamente c'è un Elfo Domestico, constato grazie ai miei brillanti occhi castani, ma non credo che se la passi male, visto che l'abito che indossa con grande probabilità costa più della mia intera collezione di libri dell'orrore in edizione limitata.
«Lui è Wonka, è stipendiato come un normale lavoratore e ha un adeguato numero di ferie annuali. Tua moglie già lo sa, Lenticchia» replica Draco, glaciale, parlando con lo stesso tono pacato ma annoiato che utilizza anche Scorpius la maggior parte del tempo. «Oggi ha come compito quello di mostrarvi le vostre stanze, ma se sei restio a riguardo puoi trovarla da solo»
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Electric Soul
FanfictionLa vita è una grande carogna, io lo so bene, non a caso mi chiamo Rose Weasley e sono la prima di due figli e la settima di tanti cugini. I segreti, in casa mia, sono all'ordine del giorno. Per sopravvivere alla Tana, bisogna mentire con stile: no n...