29. "Ti ammazzo e lo faccio sembrare un incidente"

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31 Dicembre
Rose

Se il buongiorno si vede dal mattino, non sono sicura che questa sarà la giornata gloriosa che avevo in mente. È anche vero che sono biologicamente propensa a vendere il lato catastrofico di tutte le cose, ma credo che risvegliarsi sommersi da auguri di "buon ultimo dell'anno" non sia il massimo, soprattutto visto che il gufo che li trasportava è planato sul materasso e, oltre ad accecarmi con un zampa, ha cagato sui capelli di Scorpius.

Io ora ho una benda da pirata sull'occhio sinistro, che pulsa e fa male come se me lo avessero strappato via dall'orbita. E Scorpius — che, dopo una lunga notte passata a rotolarci tra le coperte profumare del suo baldacchino, abbiamo stabilito essere il mio ragazzo — ha la testa sotto il getto del lavandino da più di un ora, e continua ad imprecare e ringhiare come se un po' di cacca d'uccello fosse la fine del mondo.

Se qualcuno dovesse mai chiedergli se preferirebbe immergere la sua chioma sfavillante in un secchio di letame, o farsi cavare entrambi gli occhi, non sono sicura quale delle due opzioni sceglierebbe.

C'è da dire che però siamo una coppia molto affine: io sono orba e lui è così drammatico.

La luce del sole filtra leggera dalle tende socchiuse, ma non illumina abbastanza da permettermi di leggere il contenuto delle lettere disseminate sul letto. Così, una volta immersa la piuma nell'inchiostro, e aver sgocciolato macchie nere su un cuscino (che ho strategicamente girato dall'altro lato in modo che Scorpius non lo sappia mai), scribacchio sul retro di ogni pergamena un semplice "Grazie, anche a te e famiglia." Ricopio la stessa frase per almeno cinquanta volte, e quando riconsegno tutte le buste al gufo, il mio ragazzo si sta ancora lavando i capelli.

Mi stiracchio, sistemandomi il vestito scuro e pesante che mi arriva a metà coscia, e nel mentre cerco di inventarmi una scusa plausibile da rifilare a mia madre, per spiegarle come mai sua figlia adesso sembra la peggiore delle piratesse. La verità è così assurda che dubito ci crederebbe.

Dominique bussa alla porta, urlando, per la terza volta nel giro di un'ora, ricordandoci che dobbiamo partire per Villa Conchiglia tra trentaquattro minuti esatti. «Vi voglio tutti di sotto. Dobbiamo organizzare la festa più gloriosa dell'anno, babbei!»

Alzo gli occhi al cielo: a me piace partecipare alle feste, non organizzarle. Organizzare è una parola che suona talmente strana al mio sistema nervoso, che credo di non saperla neanche pronunciare.

Non appena sento il suono dei suoi passi che si allontano, mi schiarisco la voce e mi rivolgo a Scorpius. Un sorriso scanzonato a incurvarmi le labbra. «Nott sarà a Villa Conchiglia questa sera, gli ho promesso che ballerò con lui» mento.

In un attimo il getto dell'acqua si richiude e l'idiota compare sulla soglia del bagno, l'espressione più corrucciata che mai. È a petto nudo e si tampona un asciugamano sulla testa. «Peggio per te» esclama scrollando le spalle, indifferente, ma il tono della voce da cui trabocca una velata gelosia lo tradisce. «Io sono un ballerino migliore, così come sono un amante migliore, un corteggiatore migliore... io sono tutto migliore»

Arriccio le labbra, fingendo che quello che dice non sia vero. «Uhm» borbotto.

Lui sgrana gli occhi. «Come Uhm? Uhm un cavolo. Non fare Uhm a me con quel tono.‌ Ho ovviamente ragione io»

Inclino il viso di lato, ammiccando con fare provocatorio. «Allora dimostramelo»

•••
Albus

"Tu non mi fai paura. Puoi guardarmi con quegli occhi da pesce lesso inferocito quanto vuoi, non mi allontanerai mai da mia moglie, la luce dei mei occhi e l'amore della mia vita."

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