28. "Tu ne vali la pena"

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Rose

Quando Scorpius ha detto che mi avrebbe portata in un posto, mi aspettavo che saremmo andati in una delle infinite campagne che si estendono attorno alla sua proprietà, oppure nel bosco. Non credevo di certo che saremmo volati fino a Londra, per poi atterrare come se niente fosse sulla cima del Big Ben.

Lo fisso stralunata, con la faccia intorpidita dal freddo e lui sorride, come se trovasse la mia espressione incredibilmente divertente. «Questo posto mi ricorda la torre di Astronomia, mi piace» si giustifica.

«Ma è legale?»

«Ha importanza?»

Alzo le spalle, osservandomi attorno per godermi il panorama mozzafiato. E no, non sto parlando solo di Scorpius. «Nah» esclamo allegra, avvicinandomi curiosa al parapetto.

Mi stringo nel cappotto quando i capelli mi sferzano davanti alla faccia e il vento mi si insinua fino a dentro le ossa. Lui è subito dietro di me, mi avvolge in un abbraccio caldo e mi stringe contro il suo petto. Sento il suo battito accelerato sulla schiena. Fisso davanti a me e poso le mani sulla balaustra, obbligando le mie gambe a rimanere solide. «Ho sempre visto Londra come una città di merda, onestamente. Così cupa, così piena di segreti...» mi confessa, la voce distante di chi sta pensando ad altro.

«Mi ricorda qualcuno» lo stuzzico, avvertendo le sue labbra che mi depositano un provocante bacio sul collo.

«Davvero?» chiede ridacchiando e io mi giro tra le sue braccia per poterlo guardare negli occhi.

«Oh si, lo conosci anche, è un tale sbruffone. Un maniaco dell'ordine, un grattacielo con capelli così biondi che-»

Sorride sornione, pizzicandomi un fianco. «Ho afferrato il concetto, grazie» dice. Nel frattempo la sua mano scivola più in basso, stringendo senza esitazione la pelle coperta dalle pieghe della gonna, mentre con l'altra mi accarezza la pelle sotto la maglietta. Le dita calde che percorrono e marchiano ogni curva.

Rabbrividisco e inarco appena la schiena, alzando il viso per mordicchiargli piano un labbro. Gesto che lui sembra apprezzare parecchio, deduco dal mugugno sommesso che rimbomba dalla sua gola.

Potrei quasi abituarmi a tutto questo.

•••
Albus

La mia vita è un susseguirsi di pessime scelte, oggetti in fiamme e mal di testa. Perciò non mi stupisco affatto quando mio fratello James emerge dalla coltre di fumo denso e nero che proviene dalla cucina, e scuote la testa con rammarico. L'espressione sul viso di chi ha appena visto bruciare la sua stanza preferita della casa. «Lo abbiamo perso» esclama triste.

Tutti noi emettiamo un verso al metà tra lo sconsolato e l'esasperato: lasciare che Rose e Xavi cucinassero il nostro pranzo è stato un errore, soprattutto perché la prima è misteriosamente sparita insieme a Scorpius, e l'altro si è appartato con Dominique chissà dove, lasciando che il pollo nel forno si gonfiasse talmente tanto fino a esplodere e prendere fuoco.

Io lo dico sempre: mai fidarsi delle persone a cui piacciono le teste bionde. Carbonizzeranno il tuo cibo, è un dato di fatto.

Per fortuna Wonka ha schioccato le dita e sul tavolo su cui stiamo giocando pacificante a Wizardpoly, è apparsa una quantità di roba in grado di sfamare un esercito. Scommetto che se nonna Molly fosse qui, si sentirebbe sfidata nel profondo.

Wizardpoly è la versione magica, più violenta ed esplosiva di Monopoly: c'è l'ottantacinque percento di possibilità di finire sulle caselle di Azkaban (che sono otto) dove i Dissennatori ti risucchiano l'anima, a meno che tu non riesca a trasfigurare uno dei tuoi alberghi in un vero edificio o un Ippogrifo corra in tuo soccorso.

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