24. "C sta per Carote d'assalto"

9.2K 529 187
                                    

Rose

Il mondo non è ancora pronto per assistere alla strampalata scena della mia persona che sfreccia alla rinfusa in mutande per il corridoio del Manor, mentre uno Scorpius Malfoy — che sta palesemente nascondendo le risate dietro una finta espressione arrabbiata — mi rincorre additandomi come "befana con le lentiggini del culo al vento".

Tuttavia, non posso prendere in considerazione l'idea di non lasciare la camera da letto di Scorpius: esibirsi in scivolate e salti mortali non basta per sfuggire alla sua presa, non ho abbastanza campo d'azione. Quindi spalanco la porta e per evitare scandali che potrebbero catapultare mio padre in un sonno eterno, imbocco rapidamente le scale che portano al terzo piano, luogo troppo lontano dal divano per essere raggiunto dal mio genitore rossiccio e la sua pancia da pollo.

Nevica, lo intravedo di sfuggita dalle grandi finestre che fiancheggiano la scalinata. Le voci dei mei cugini che schiamazzano in cortile sono la prova che stanno organizzando una battaglia di palle di neve, epica ma sopratutto violenta. Una volta mi sono ritrovata con un occhio nero e una ciocca di capelli di Dominique in una tasca.

Non appena avrò indossato un paio di pantaloni, ho intenzione di unirmi a loro e obbligare Scorpius a fare lo stesso, in modo da rompergli consenzientemente qualche costola. La giusta punizione per avermi fatto salire, di corsa, almeno cinquanta dannati gradini.

«Weasley, faresti meglio ad arrenderti. Il mio criceto morto correva molto più veloce di te» mi sbeffeggia, ma io decido saggiamente di rispondere alla sua provocazione con un bel dito medio.

Non mi piace correre o camminare velocemente, figuriamoci scappare alla rinfusa da un biondo ossigenato che senza ombra di dubbio mi raggiungerà in meno di mezzo secondo, visto che le sue gambe sono oggettivamente più lunghe delle mie.

Mi volto, i capelli mi finiscono in bocca. Lui è proprio a pochi passi di distanza, una mano tesa in avanti come quando è in volo sulla scopa e tenta di afferrare il boccino. Solo che io sono molto più rossa e intelligente di una stupida pallina con le ali, perciò quando le sue dita si serrano attorno alla mia maglietta e un sorriso vittorioso spunta sulle sue labbra, freno all'improvviso, puntando i piedi sul pavimento.

Nella mia testa la scena sembrava molto più gloriosa e geniale: Scorpius che preso alla sprovvista scivola e fa un volo di almeno centro metri per poi finire con la faccia spiaccicata contro il muro. Nella realtà, invece, non accade nulla di tutto questo. Anzi, non avevo proprio calcolato che saremmo finiti entrambi a rotolare come due birilli per tutto il corridoio.

«Mi hai dato una testata!» sbotto indignata e dolorante, schiacciata sotto il suo peso.

«Sei tu che ti sei fermata in mezzo al corridoio? Ma cosa ti dice quel capoccione?!»

«Capoccione? Ma come ti permetti babbuino!» ringhio a due centimetri dal suo naso.

Gli assesto una spinta, perché se continua a stare sdraiato sopra di me con tutto il suo peso, rischia di spappolarmi i polmoni. Per fortuna Scorpius recepisce il messaggio e si solleva sui gomiti, permettendomi finalmente di trarre un respiro profondo.

«Hai intenzione di spostarti o vogliamo restare stesi su questo pavimento tutto il giorno?» domando, giusto per accertarmi delle sue intenzioni.

Lui sogghigna come un idiota a cui hanno appena concesso una dose extra di caramelle. Stupido, ma anche stramaledettamene attraente.

Provo a tirargli un calcio, perché i mei calci sono sempre molto violenti, precisi e soddisfacenti, ma capelli catarifrangenti mi blocca le gambe tra le sue ed erompe con una frase che sono sicura lo renda compiaciuto di sé: «Stesa sotto di me non fai più la spaccona, vero Weasley?»

Electric Soul Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora