CAPITOLO NOVE: Nulla di buono

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Hawks mi portó nel suo appartamento.
Aveva preferito andarci in volo, in modo da non attirare troppo l’attenzione. Durante tutto il tragitto avevo chiuso gli occhi e mi ero limitata a tremare.
Credo che avesse capito che ero super sicura che mi avrebbe fatta cadere; per risolvere il problema.

Ma invece ora mi trovavo nel suo open-space, raggomitolata in un angolino del suo letto.
Lui davanti a me che mi fissava preoccupato.
“Dobbiamo mettere in chiaro alcune cose”
Abbassai gli occhi.
Non volevo chiarire nulla. Nulla.
“So quello che hai visto e ammetto che è difficile da spiegare, ma se mi lasci un attimo per spiegarti cosa sta succedendo lo faccio, e ti dico tutta la veritá”
Lo guardai sbalordita: “Non ti credo”, pensavo fosse fottutamente logico!

Lui si avvicinó lentamente e si sedette davanti a me: “Ascolta Luccichino” mi fissó intensamente per assicurarsi che avesse la mia attenzione “Devi fidarti di me, tornerá tutto normale ma se non mi credi non posso lasciarti andare”
Seguí un minuto di silenzio, nel mentre Hawks continuava testardo a cercare il mio sguardo.
“Tra poco arriverá Dabi”
Mi gonfia d’ira.
Certo, perché lui mi chiedeva di fidarmi e poi invitava il cattivo per cena.
Mi alzai lentamente e mi diressi verso la porta, tenendo sempre una certa distanza tra me e l’eroe.
“T/n, non farmelo fare” sussurró lui sofferente “Devi restare quí, non puoi andartene. Tu non farmelo fare, d’accordo?”
Intendeva il manipolare il mio corpo con quella stracazzo di piuma che mi ritrovavo nel collo?
I miei occhi si colmarono di nuovo di lacrime.
Ripresi a singhiozzare.

Mi avrebbe uccisa.
Se non l’avesse fatto lui lo avrebbe fatto Dabi, il quale non vedeva l’ora.

Hawks si alzó di scatto e mi spine contro il muro.
Non ero piú in grado di reagire. Ero completamente paralizzata dalla paura.
“Sono sotto copertura, okay?” sibiló furioso “Sto cercando di entrare nella Lega dei Cattivi per raccogliere maggiori informazioni utili a batterli. Perché credi che non ti abbia ucciso subito, questa notte?”
Non risposi.
“Perché non sono uno di loro, altrimenti non avrei esitato” spiegó lui obbligandomi a guardarlo.
“Io ho visto quello che ho visto” dissi con un filo di voce.
Hawks si allontanó da me frustrato: “Non puoi dirlo in giro, t/n, capisci che salterebbe tutto? I membri della Lega mi stanno solo testando, per vedere quanto io sia fedele alla causa; se tu vai a spifferare tutto alla polizia saró costretto a rivelare il mio piano e non potró mai entrare nella Lega”

Mi sedetti contro la parete.
Come potevo credergli?
“Hai detto che Dabi sta venendo qui. Perché?” domandai cercando di ragionare.
Avrei dovuto combattere di nuovo contro di loro?
Non ce l’avrei fatta nemmeno sta volta. Stavamo parlando dell’eroe numero due e uno dei peggiori cattivi del Giappone; ma se era vero che Hawks era sottocopertura non mi avrebbe lasciato morire, no?
Altrimenti avrebbe potuto benissimo uccidermi qualche ora prima, non appena mi avevano vista al parco.
“Per te, ovviamente” sussurró sedendosi sul letto “Adesso che sai della nostra alleanza non possiamo lasciarti andare in giro libera, capisci?”
“Cosa mi farete?” domandai ancora
Hawks si massaggió le tempie: “Non lo so. Ma sicuramente Dabi proporrà di ucciderti, vedró di convincerlo a non farlo. Potremmo fare finta che ti avessi fatto una sorta di lavaggio del cervello” propose lui voltandosi a guardarmi.
“Non voglio collaborare con voi” “T/n, io non sono uno di loro” “Non mi importa. Voglio tornarmene a casa e starti il piú lontano possibile”

Il campanello suonó.
Hawks continuava a fissarmi negli occhi, non sembrava avere intenzione di andare a rispondere.
“Devi fidarti di me Luccichino. Non c’è altro modo”
Continuai a tenere gli occhi fissi davanti a me.
Non sapevo cosa fare.
“Chiaro? Adesso io vado ad aprire, te resti qui tranquilla e lasci fare a me”
Hawks si chinó davanti a me, fissandomi preoccupato.
Come potevo sapere che non stesse facendo il doppio gioco anche con me?
Il campanello suonó di nuovo, ma stavoltá non smise.
Quello che doveva essere un eroe alzó una mano verso di me, l’appoggió sui miei capelli e mi sorrise debolmente: “Mi dispiace davvero averti tirata dentro in sta storia”

Beh, non era colpa sua.
Era stata una mia idea quella di spiarlo.
Lo seguii con lo sguardo mentre andava ad aprire a Dabi.
Hawks chiuse la porta della stanza a chiave.
Sentii i passi dell’eroe andare incerti verso la porta.
Il campanello smise di suonare.

Cercai inutilmente di ascoltare la conversazione; probabilmente i due stavano confabulando sotto voce, perché nonostante mi appiattissi contro la porta non riuscivo a sentire proprio nulla.
Mi allontanai depressa e tornai al mio angolino.
L’unica cosa che potevo fare era sperare che Hawks convincesse Dabi a non uccidermi.
Mi voltai verso la finestra e fissai il cielo azzurro.
In che cazzo mi ero cacciata?
Che palle

La chiave nella serratura giró, e la porta si aprí.
Entró Hawks con sguardo cupo, seguito da Dabi, che sul viso aveva un’espressione di trionfo ed euforia.
Mi ammazza
“Ti sei cacciata in un bel guaio, si?”
Hawks teneva lo sguardo basso, evitava di guardarmi.
Sentii il mio Quirk ribollirmi nelle vene; non avrei avuto paura ad usarlo.
Almeno ci avrei provato.
“Io e il mio amico ci abbiamo messo un pó di tempo a capire cosa fare” disse mentre si avvicinava a me “Puó essere che si sia affezionato, voleva farti restare qui sotto il suo controllo. Ma io ho avuto un idea migliore”
Dabi si inchinó davanti a me, mi strinse il mento tra le dita e mi obbligó a guardarlo.
I suoi occhi di ghiaccio mettevano piú paura delle sue fiamme.
Hawks dietro di lui continuava a tenere bassa la testa. Chiuse gli occhi.

“Non ti uccideremo, il mio amico qui non me lo permetterebbe mai; è per questo che ho optato per portarti via con me”
Spalancai gli occhi con il cuore in gola.
Gli allontanai la mano con forza e tirai un calcio a Dabi: “Non verró mai” sibilai io preparandomi allo scontro.
Dabi, che era finito con il sedere sul pavimento, si alzó infastidito: “Non hai una seconda opzione”
“T/n non ti faranno del male” “Tu non parlarmi” sussurrai schifata.
Come poteva anche solo osare rivolgersi a me? Dopo quello che mi aveva fatto?
“Gli eroi verranno a cercarmi”

Il volto di Dabi mutó in un ghigno malefico: “Non sapranno nemmeno che te ne sei andata”

WINGS ON FIRE [Hawks x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora