Non ci avevo pensato due volte ad allontanarmi da Toga e MrCompress per sgattaiolarmene via.
Parte di me era cosciente di quello che stava succedendo: le mura intorno crollavano, si sentivano grida disperate provenienti da tutte le parti e un fumo denso e grigio mi impediva di vedere a meno di cinque metri, eppure l’unica cosa su cui mi aggrappato era“mi ha colpito alle spalle”
Lo aveva ucciso.
E di nuovo non riuscivo a capire cosa provassi.
Insomma, Twice era un assassino… un membro dei villain… eppure non riuscivo a decidermi che Keigo avesse fatto la cosa giusta.
Ma c’era qualcos’altro che era terribilmente sbagliato: perché una copia di Twice era riuscita ad arrivare fin lí?
Insomma, molto probabilmente se l’eroe ne avesse avuto l’occasione l’avrebbe ucciso velocemente, senza farlo soffrire… eppure…Dov’era Dabi?
Un altro penserò che mi tormentava, e pian piano che correvo quel senso di disagio aumentava a dismisura.
Una vaga, vaghissima idea, ce l’avevo.Scivolai giú per le scale e senza neanche rendermene conto svoltasi a destra: un tepore, debole e distante, ma in mezzo a tutto quel casino pareva una luce in mezzo al buio.
“Con Twice in giro, il mio sogno aveva davvero piú possibilità di realizzarsi”
Ah… come avevo immaginato.
Accelerai inevitabilmente la mia corsa
Per quanto Twice se ne fosse andato, nel tono di Dabi non sembrava esserci cosí tanta disperazione.
Anzi… sembrava ridersela
“Quindi è logico che io sia triste”
Il tepore iniziale pareva aumentare di una decina di gradi ad ogni mio passo.
“Molto, mooolto triste!” esclamó ancora, e quasi riuscivo a vedere quel sorrisetto da sberle in volto: lasciai che il mio Quirk si attivasse sulla mia pelle, e mentre un esplosione di fuoco azzurro divorava il corridoio alzai il braccio, stendendo l'indice e il medio, e alzando il pollice perpendicolarmente a loro chiusi l’anulare e il mignolo sul palmo: mirai con la “pistola” verso la voce di Dabi, e mentre le fiamme mi raggiungevano sparai un fascio di luce.Le fiamme si ritirarono e l’aria che pareva bruciarmi la gola sembró raffredarsi, seppur per un breve, brevissimo istante.
E quando la fuliggine si depositó sul pavimento, il fumo vede lo stesso.
Gli occhi azzurri di Dabi non tardarono a conficcarsi nei miei: “Oh, ma chi si rivede” sibiló lui con il mezzo sorrisetto in volto: “Sei venuta a salvare il tuo eroe?” domandó calmo.
Per quanto cercasse di stuzzicarmi, il mio pensiero era rivolto tutt’altro che alle sue parole: Keigo se ne stava lí, sotto Dabi, ustionato, mentre cercava inutilmente di rialzarsi.Il mio cuore batteva all’impazzata.
Lo sentivo risuonare fin ai timpani, e mentre il mio respiro si faceva sempre piú irregolare, la luce sulla mia pelle aumentava ancora, illuminando tutte le pareti intorno a me.
Non ero riuscita a colpire Dabi, ovviamente, e vederlo lí, con un piede impiantato sulla schiena di Keigo…
L’eroe alzó lo sguardo su di me, e non appena mi vide sembró trattenere il fiato: “T/n…”
“Sapete…” riprese Dabi: “Invece che Twice… avreste dovuto tenere d’occhio me” sibiló eccitato.
Serrai i pugni.
“La lega? Shigaraki? Non me ne è mai fregato nulla…” continuó lui, facendo pressione su Keigo con il piede, che distrutto non riuscí a fare resistenza: “Una singola persona, con un singolo ideale, ha il potere di cambiare il mondo”
Abbassó lo sguardo sull’eroe, e solo allora mi resi conto che le sua ali erano sparite.Ovviamente, per quanto fosse efficace contro ogni Quirk, il suo potere non aveva chance contro il fuoco.
“Io faró in modo che i piani di Stain diventino realtá” sibiló ancora, indossando il solito sorriso superiore.
Poi alzó lentamente il viso, soffermandosi su di me: “Ci vediamo, Hawks” bisbiglió: “La tua vita è un’altra cosa che non m’importa”
Mi stava fottutamente sfidando, e magari pensava davvero che l’avrei lasciato fare?
Alzai anche il braccio sinistro, e mentre le fiamme azzurre parevano nascere, spalancai entrambi i palmi e sarai un fascio di luce verso Dabi.
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WINGS ON FIRE [Hawks x Reader]
Macera"Potrei pensare che il tuo Quirk sia quello di metterti nei casini" constató altezzoso l'eroe, riservandomi uno dei suoi soliti sorrisetti. Io serrai i pugni e mi costrinsi a non urlargli contro: "È strano da dire, ma i casini sono iniziati da qua...