L'East End non era esattamente il miglior posto dove vivere. Le persone vivevano nella miseria più assoluta, i vicoli di quella zona erano stretti, affollati di gente, pieni di panni stesi e rifiuti di ogni genere, l'illuminazione era scarsa o assente e i palazzi erano alti e fatiscenti. Quei bassifondi erano il regno del peccato e della malavita, il covo di delinquenti, ladri e prostitute. Era frequente vedere bambini sporchi, orfani o storpi rovistare tra i rifiuti e assaltare le carrozze per chiedere l'elemosina, come anche vedere moltissime donne girovagare per le vie cercando di vendere il loro corpo. Gli omicidi erano all'ordine del giorno, bisognava essere sempre vigili e attenti. Se un uomo alticcio e sconsiderato di notte avesse sconfinato nei vicoli più bui, sarebbe stato aggredito dai rapinatori selvaggi che gli avrebbero tagliato la gola per pochi spiccioli.
Ma Alice, che era cresciuta a stretto contatto con i bassifondi, ci era abituata. La sua famiglia abitava nelle immediate vicinanze dell'East End; sua madre era morta di malattia quando lei era ancora molto piccola e suo padre era una sorta di mercenario che portava a compimento i lavori sporchi che gli venivano segretamente commissionati. Con quel lavoro era riuscito a guadagnare abbastanza bene da farsi un nome, gettarsi alle spalle la sua infanzia fatta di povertà e poter garantire una casa e una vita dignitosa alla sua famiglia, ma aveva preferito non allontanarsi troppo da quella zona malfamata perché era il posto migliore per fare affari di un certo tipo. Il destino di Alice era già segnato: avrebbe seguito le orme paterne diventando anche lei una mercenaria, lasciandosi invischiare in affari sporchi. Ma lei ne era felice, aveva accettato volentieri quel lavoro perché suo padre nonostante a volte dovesse compiere atti crudeli e discutibili, agiva per il bene e cercava di impedire alla malavita di rovinare le esistenze della gente comune.
In quelle strade Alice aveva assistito a scene orribili, aveva visto come i vizi, i peccati e la delinquenza potevano corrompere le anime e ridurre le persone a spettri derelitti, gusci vuoti, rotti e senza speranza. Crescendo aveva imparato a prendersi cura di sé e difendersi dai pericoli e in lei si era sempre più ingigantita la convinzione di non voler lasciarsi corrompere e infettare da quel posto; non avrebbe mai venduto il suo corpo né avrebbe mai compiuto atti imperdonabili solo per denaro. Nonostante probabilmente avrebbe passato tutta la sua vita a contatto con quel luogo putrido, marcescente, peccaminoso e senza morale, lei avrebbe mantenuto a tutti i costi il suo onore, i suoi ideali e la sua dignità . Avrebbe voluto camminare in mezzo a quelle persone per toglierle dalla miseria, aiutarle a cambiare il loro orribile destino e dar loro una nuova speranza, ma allo stesso tempo era delusa da loro. Era delusa dagli esseri umani per essere così deboli, così facilmente corruttibili, così egoisti e inaffidabili, pronti a tradire anche il loro stesso sangue pur di sopravvivere. Quante volte nella sua giovane vita aveva già dovuto assistere ai comportamenti più biechi delle persone e quante volte aveva rischiato di esserne vittima lei stessa, al punto da aver indurito il suo cuore ed essersi costruita una forte corazza per proteggersi.
Aveva scoperto in fretta che il mondo non era fatto di rose e fiori ma pullulava di ambienti corrotti e degradanti e nell'oscurità dei bassifondi londinesi aveva visto come le speranze, i desideri e le aspettative finivano per venire schiacciati e dimenticati. Non era mai stata molto credente, perché se fosse esistito un Dio non avrebbe mai permesso che esistesse un tale inferno in terra. Non lo era mai stata fino a quel giorno, il giorno in cui scoprì l'esistenza di qualcosa di ancora più orribile, pericoloso e oscuro di qualche umano che aveva perso la retta via, qualcosa che poteva essere considerata la personificazione del peccato, della corruzione e della malvagità, qualcosa con la capacità di portare gli uomini e le donne alla perdizione più di qualsiasi vizio. Se al mondo esisteva qualcosa di così malefico, oscuro e dannato, doveva esistere anche la sua controparte.
Da quel giorno giurò a sé stessa che mai si sarebbe lasciata avvicinare da qualcosa di così diabolico, qualsiasi cosa le fosse stata promessa in cambio non avrebbe mai ceduto a certe lusinghe.
STAI LEGGENDO
The touch of a Demon
FanfictionAlice giurò che mai si sarebbe lasciata lusingare dalle parole tentatrici di un demone. Mai avrebbe ceduto al fascino di una creatura generata dalle fiamme dell'Inferno. Ma dopo che la sua intera vita venne stravolta, si trovò a ricevere attenzioni...