19 - COLPEVOLE SMASCHERATO

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La mattina seguente Alice si svegliò di nuovo con Sebastian che scostò le tende per illuminare la stanza e le diede il buongiorno offrendole l'early morning tea. Quando le porse la tazza di tè fumante e le loro dita si sfiorarono brevemente non poté fare a meno di arrossire al ricordo della notte appena trascorsa.

«Il signorino chiede se te la senti di scendere a fare colazione con lui.»

«Credo di si, rimanere a lungo chiusa in questa stanza con i miei pensieri non mi aiuterà. Preferisco tornare alle mie solite occupazioni.»

«Allora vado ad informarlo che lo raggiungerai in sala da pranzo appena sarai pronta.» Sebastian si inchinò leggermente e se ne andò. Ancora una volta si comportò con professionalità senza far trasparire nulla del momento di intimità che avevano condiviso. E sarebbe stato sempre così, non avrebbe mai messo a rischio il contratto con Ciel per nessun motivo, l'avrebbe servito fedelmente e avrebbe recitato il ruolo di maggiordomo fino alla fine.

Una volta pronta e indossato la sua solita uniforme scese in sala da pranzo dove Sebastian la fece accomodare accanto a Ciel.

«Buongiorno, Alice» disse il ragazzino mentre aspettava che il maggiordomo gli servisse il cibo.

«Buongiorno anche a te, Ciel» rispose cominciando a riempirsi il piatto da sola.

«Spero tu abbia ripreso le forze perché avrò bisogno della tua collaborazione molto presto.» Ciel andò dritto al punto senza perdere tempo. Dopo la sua traumatica esperienza non aveva passato neanche un giorno nell'autocommiserazione, non si era lasciato andare alla disperazione e alla tristezza, ma aveva confinato tutto in un angolino remoto dentro di sé prendendo subito in mano le redini della sua vita aspettandosi la stessa cosa da Alice. Sapeva che lei era forte abbastanza da superare l'accaduto e uscirne vincente, in fondo erano fatti della stessa pasta.

«Pronta o no, puoi contare su di me. Sono il tipo che non si nasconde ma affronta i propri demoni.»

Sebastian le lanciò un'occhiata divertita e Ciel abbozzò un sorriso.«Oh di questo ce ne siamo accorti tutti.» Si prese il tempo di inghiottire i primi bocconi prima di continuare. «Ricevo molti inviti alle feste, soprattutto d'estate, ma sono solito rifiutarli tutti a meno che non sia strettamente necessario. Desidero porre fine a questa storia al più presto sia per dovere nei confronti di Sua Maestà sia perché lo devo... a te. Perciò stasera andremo insieme ad un ballo.»

«Hai qualche idea su chi sia stato a mandare quegli uomini?» chiese Alice smettendo di mangiare e concentrando tutta la sua attenzione su Ciel.

«No. Ma il Visconte di Druitt, anche se non è direttamente coinvolto in quell'aggressione, sono sicuro conosca l'artefice di tutto. Sappiamo molto bene che quel tizio ha un debole per le belle donne, perciò cercherai di attirare la sua attenzione, lo trascinerai in un luogo più appartato nel modo che preferisci ed allora io e Sebastian lo incastreremo. Il piano è di tuo gradimento, Alice?» Stranamente non le stava ordinando nulla ma le stava chiedendo se fosse d'accordo con la sua decisione. Cos'aveva spinto Ciel a trattarla come una vera alleata e non come una delle sue tante pedine?

Alice sospirò e assunse un'aria risoluta. «Sono d'accordo con te, è arrivato il momento di risolvere questa storia una volta per tutte.»

Passò il resto del giorno con Mey Rin ad aiutarla nelle faccende domestiche anche se Sebastian le aveva detto di non affaticarsi troppo. Ma lei voleva tenersi impegnata per evitare che la mente si soffermasse troppo su pensieri oscuri ricordandole costantemente i suoi tormenti; solo quando tutto si sarebbe concluso sarebbe stata in grado di buttarsi le sofferenze alle spalle riprendendo in mano i cocci della sua vita, ma al momento stava ancora brancolando in una fitta e oscura nebbia che le impediva di vedere la direzione che la sua strada avrebbe intrapreso.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora