16 - NELLA MENTE DEL DEMONE

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Dietro le palpebre di Alice, che non volevano assolutamente saperne di rimanere aperte, scorsero immagini della sua vita mentre delle persone sopra di lei stavano discutendo.

«È...» La voce di un giovane ragazzo più saggio dei suoi anni nutriva un certo grado di preoccupazione che non era solita avere. Sembrava molto triste ed impaurito. «È morta?»

Alice non era neanche in grado di seguire la loro discussione. Quelle due persone non si erano mai trovate in una situazione simile e di fronte a quello scempio cercavano di trovare un modo per risolvere quella causa persa, di combattere contro l'inevitabile. Uno di loro però sapeva che c'era ancora una speranza anche se molto flebile.

Alla ragazza neanche interessava di impegnarsi ad ascoltare quello che dicevano perché in quel momento tutto il dolore, le preoccupazioni e le orribili cose che aveva appena subito erano svanite. Era circondata da pace, calore, gioia e luce, poteva quasi vedere in lontananza suo padre e sua madre che la aspettavano a braccia aperte e lei non voleva altro che raggiungerli. Se non fosse stato per quella voce che la richiamò alla realtà strappandola da quelle sensazioni di beatitudine.

«Bentornata, Alice» disse fieramente Sebastian «è bello vederti ancora viva.» Nella mente del demone scorrevano una moltitudine di pensieri.

L'indecisione non era mai stata contemplata da Sebastian in tutti i suoi anni vissuti da demone, ma a quanto pareva c'era sempre una prima volta per tutto, anche per lui.

La paura era un emozione che non aveva mai provato in tutta la sua permanenza sulla terra eppure anche in quel caso, nel vedere Alice in punto di morte, per la prima volta si spaventò.

La sofferenza degli altri gli aveva sempre dato un piacere immenso, ma in quel momento non lo divertiva affatto.

Tutte quelle novità lo infastidivano e lui non era il tipo da gradir sperimentare su se stesso quelle cose spiacevoli a meno che non fosse strettamente necessario.

Tutte quelle novità lo infastidivano e lui non era il tipo da gradir sperimentare su se stesso quelle cose spiacevoli a meno che non fosse strettamente necessario.

Tutto era cominciato con l'arrivo di quella ragazza e la sua presenza sembrava aver decretato in lui una sorta di cambiamento, un qualcosa che non voleva né accettare né sopportare. Voleva solo che finisse il prima possibile, eppure, nel suo cuore assente non trovava il modo di lasciarla andare. All'inizio aveva provato piacere a vederla ferita e tormentata al punto da infierire lui stesso, ma più la tormentava più nelle lunghe notti insonni aveva cominciato ad essere perseguitato dal pensiero di lei. Alice era onesta, parlava di una verità che lui non poteva negare e nonostante l'avesse più volte accusato del suo modo di agire, aveva su di lui una presa davvero terrificante.

Quella sera Sebastian aveva commesso degli stupidi errori, beccandosi delle dure critiche da parte del suo padrone sulla sua scarsa gestione della situazione, rapimento e contaminazione del suo ospite d'onore. Avrebbe dovuto proteggerla e invece per la prima volta aveva fallito nel compito assegnatogli. Ma dietro quel fallimento c'era una spiegazione che non avrebbe mai rivelato a nessuno. 

La mattina di due giorni prima il demone aveva messo su una scenetta per distrarsi da ciò che aveva sentito nelle preghiere di Alice, per distogliere l'attenzione da ciò che la rendeva così insopportabile e per assicurarsi che mentre metteva in pratica i suoi piani ogni comando del signorino fosse pienamente soddisfatto. Nel fare ciò l'aveva continuamente stuzzicata finendo per scoprire qualcosa che lei aveva tentato di nascondere a tutti costi. Sebastian aveva subito un'altra delle sue sfuriate, la rabbia di quella ragazza sembrava intensificarsi sempre più, ma nonostante tutto rimaneva incantevole.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora