12 - PREGHIERA

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Alice, Ciel e il maggiordomo erano seduti nella carrozza che li stava riportando alla tenuta di campagna. Il Conte aveva portato a termine la sua indagine al Weston College e lei e Sebastian non si erano più ritrovati così vicini dalla sera della discussione. Per distrarsi dalla presenza così ravvicinata del demone chiese a Ciel «allora, hai risolto tutto? Trovati i colpevoli anche questa volta?»

«Si, ma nel frattempo si sono presentate alcune complicazioni.» Che strano modo per annunciare importanti notizie. Sperò che continuasse in fretta senza bisogno di essere esortato.

«Dietro quella scomparsa al College c'era di nuovo il nostro caro amico Undertaker. E di nuovo è sfuggito.»

«Oh.» Alice non seppe cos'altro rispondere, il ricordo delle cose orribili che aveva commesso Undertaker, il suo amico, colui con il quale si era concessa credendo fosse tutt'altro tipo di persona, le faceva ancora male.

«Inoltre tuo padre è morto.»

Complicazioni. Aveva chiamato complicazioni il tradimento di una persona amata e la morte di un membro della sua famiglia. Senza contare che per dirglielo aveva usato un tono freddo e distaccato come fosse una notizia qualunque.

Suo padre era l'ultima persona fidata che le era rimasta. Alla morte di sua madre, quando era piccola, si era occupato di lei facendo qualsiasi cosa, dal cucinare, dall'insegnarle tutto ciò che aveva imparato, al garantirle un'educazione e un'istruzione. Si chiese se la sua morte non fosse stata colpa dei segreti su di lei che aveva cercato di mantenere.

«Come?» chiese in un soffio una volta trovato il coraggio di parlare. «Chi è stato a portarmi via l'ultima persona al mondo di cui potessi fidarmi completamente? Perché sicuramente non è stato un incidente. Dimmelo, Ciel Phantomhive! Chiunque sia stato lo troverò e lo ucciderò!»

«Non ho ancora potuto scoprire chi sia stato, per il momento mi è solo arrivata la voce della sua morte.» Ciel rimase impassibile ma Alice poté scorgere una scintilla di empatia nei suoi confronti.

La combinazione di stress causata dal tradimento di Undertaker, la discussione con Sebastian e ora la morte del padre erano troppe cose da sopportare tutte insieme e la stavano colpendo duramente.

«Troveremo quegli uomini a tutti i costi, Ciel. Li faremo confessare e poi avranno ciò che si meritano.» Nonostante il tono duro e risoluto la sua forza cominciava a vacillare. 

«Il... il suo corpo... il funerale... chi veglierà su di lui? Chi si occuperà di tutto?»

«Undertaker ha chiuso il negozio ed è sparito... Non preoccuparti, mi assicurerò personalmente che abbia una degna sepoltura se ce ne fosse bisogno.»

«Ma io... è morto a causa mia, ne sono sicura! Il minimo che possa fare è stargli vicino quando... quando...» La voce rotta preannunciava un pianto imminente che stava faticando a trattenere.

«Non puoi assolutamente partecipare al funerale e non importa se Sebastian potrebbe proteggerti. Sarebbe una mossa stupida. Quale modo migliore per trovarti se non farti uscire allo scoperto?»

Ciel aveva ragione ma nonostante ciò non poté fare a meno di aggiungere il senso di colpa per averlo abbandonato oltre a tutto il resto.

«Mi è permesso di avere la giornata libera quest'oggi? Non penso di sentirmi molto in forma.»

Il Conte era rimasto spiazzato dal modo così serio e provato con cui gli si era rivolta, non era abituato a vederla così abbattuta, quasi quasi era pentito di averle detto quelle cose.

«Come desideri, Alice.»


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