17 - SALVATA DAL DIAVOLO

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Sebastian voleva salvarla a tutti i costi non solo perché gliel'aveva ordinato Ciel ma perché non voleva perderla così presto. Era pervaso da emozioni sconosciute e tutto ciò lo debilitava, lo confondeva, lo faceva sentire troppo umano.

«Perché non mi lasci morire?» Alice si ricordò tutto quello che era successo, si ricordò che era sfuggita per un pelo ad un destino orribile. Ma più di tutto si rese conto di essere stata vicina ad ottenere la pace e il dolore di essere stata riportata alla realtà era quasi troppo da sopportare.

Mentre lui cercava di toglierle i vestiti proprio come avevano fatto quegli uomini, lei cominciò a dibattersi e impedirgli di toccarla.

«Non ti farò del male!» disse Sebastian. Una frase del genere non poteva essere altro che falsa.

«Per favore, Alice! Devi ascoltarmi!»

Alice pensò che quel malvagio, bugiardo manipolatore non avrebbe mai detto certe cose sinceramente. Lei non era sciocca, non si sarebbe lasciata tentare da lui solo perché stava morendo, inoltre aveva anche perso tutta la sua voglia di vivere.

Nulla di ciò che il demone le avrebbe detto le sarebbe interessato come invece lui avrebbe voluto che fosse. Se solo però avesse saputo cosa lui volesse davvero sarebbe stato tutto più semplice.

«Ti farai del male ancora di più se continui così!»

Poteva davvero salvarla, desiderava farlo, ma lei come poteva essere sicura che non le stesse mentendo e che non l'aveva mai fatto neanche le altre volte? Non poteva sapere che Sebastian desiderava solo vederla stare bene, che desiderava averla accanto ancora a lungo.

«Ti prego, lascia che ti aiuti. Non stai morendo.» Probabilmente un normale dottore non sarebbe riuscito a guarirla, ma lui come demone ne aveva le abilità.

«Col cavolo che non sto morendo! Guardami!»

Aveva perso una notevole quantità di sangue e aveva peggiorato la situazione mentre faceva del suo meglio per colpirlo e impedirgli di toccarla, ma ora lui la teneva ben stretta in modo che non potesse riprovarci di nuovo.

Alice cominciò a sentire una specie di intorpidimento lungo tutto il corpo che le attenuò il dolore che provava ma che allo stesso tempo le aveva reso difficile parlare.

«Ti... ho detto... di... lasciarmi... morire!»

Guardò verso di lui, dentro quegli occhi che se non avessero brillato di quell'intensa tonalità di rosso in quel momento sarebbero sembrati totalmente umani. Sapeva che lui voleva la sua anima e quella era l'occasione perfetta per rubargliela, consumarla.

«No!» fu la risposta di Sebastian.

Alice era infuriata, credeva che fosse tutto un modo per metterla alla prova, torturarla ancora una volta e riuscire a prenderle quello che non poteva avere, ma in ogni caso c'era qualcosa che non le era chiaro.

Non voleva che morisse perché probabilmente Ciel gli aveva ordinato di prendersi cura di lei e di aiutarla, quello era fuori dubbio. Ma non sembrava che la volesse viva solo per desiderio del suo padrone, c'era qualcosa di più.

Però chi aveva detto che guarirla era la cosa giusta da fare? Chi poteva permettersi di dire che sarebbe stato meglio per lei continuare a vivere? Non aveva ordini da seguire e aveva tutto il diritto di scegliere cosa fosse meglio per lei, se continuare a vivere o passare oltre.

Sebastian lo sapeva, sapeva che volerla salvare a tutti i costi anche contro il suo volere non era agire per il suo bene e sapeva anche che lasciandola morire non avrebbe infranto il patto con Ciel, semplicemente non sarebbe stato pienamente confacente alla sua estetica.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora