5 - NEVE ED OSCURITÀ

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Alice dormiva nella lussuosa e spaziosa camera da letto che le era stata assegnata, sdraiata sulla schiena con le mani sopra la testa. La sua sottile camicia da notte bianca riusciva a malapena ad impedire all'aria gelida di toccare la sua pelle delicata, la parte del colletto era abbassata sul petto rivelando la clavicola e un po' della sua scollatura.

Un'oscura figura con occhi rossi come il sangue la fissava senza mai batter ciglio nemmeno per un momento; sorrise mettendo in mostra due paia di canini appuntiti e si avvicinò al letto con attenzione. Ad ogni passo la osservava assicurandosi che non si svegliasse e quando raggiunse il lato del letto dove dormiva la fissò piena di curiosità con i suoi occhi peccaminosi che racchiudevano ogni sorta di pensiero immorale. Quella figura sembrava fatta di una sostanza densa, fumosa e nera; una mano artigliata si allungò come se volesse toccare Alice ma poi si fermò a mezz'aria e si ritrasse. Un ghigno astuto e sinistro si dipinse su labbra sottili e perfette quando la figura prese forma di un bell'uomo che indossava un completo da maggiordomo. Il demone si sistemò meglio il guanto sinistro che nascondeva il simbolo del patto e allungando di nuovo la mano agganciò il suo lungo dito indice sotto il colletto della camicia da notte, tirandolo leggermente verso il basso e rivelando più della scollatura della ragazza. Era talmente incuriosito da lei, dalla sua purezza, che sentiva perfino male allo stomaco. Non era mai stato vicino ad un umano così perfetto come lei, gli faceva male esserle così vicino e non poterla toccare. I suoi occhi gli facevano male ogni volta che li posava sul suo corpo.

La sua lingua rosa gli spuntò dalla bocca e gli lambì le pallide labbra come se fosse un lupo affamato che fissa la sua vulnerabile preda. Era così tentato di chinarsi e sfiorare le labbra contro la sua pelle apparentemente morbida, ma non voleva rischiare di svegliarla; anche se era un demone con poteri soprannaturali per il momento preferiva passare inosservato.

Una risatina silenziosa gli lasciò la gola «oh... la sua anima sarà davvero deliziosa. Sarà incredibilmente divertente schernirla e tormentarla... non vedo l'ora. Ma cos'è questo? Quest'umana è intrigante... ma in un modo diverso rispetto al mio padrone.»

Quella visuale era abbastanza per far tremare e quasi cadere a terra il demone dalla bramosia e desiderio per la bella e pallida fanciulla. Voleva rubarle la purezza e la luce che emanava per farla sprofondare nelle tenebre con lui.


Alice si svegliò la mattina seguente sentendosi lievemente agitata, come se se fosse stata tormentata da un incubo di cui però non riusciva a ricordare quasi nulla se non il dettaglio di occhi rossi e artigli circondati da fumo nero. Non era la prima volta che si trovava preda di sogni simili, solo che quegli occhi rossi e malvagi che l'avevano perseguitata sin dal giorno in cui li vide nell'East End erano sembrati più reali e minacciosi del solito.

La giornata non migliorò di molto in quanto dopo aver di nuovo preso lezioni da Sebastian su come rendere la villa pulita e splendente, dovette mostrargli le sue abilità di combattimento e difesa. Avrebbe potuto essere una buona occasione per sfogare le sue frustrazioni, fare pratica e magari imparare qualcosa di utile, inoltre era sempre meglio che venire continuamente rimproverata dal maggiordomo che pretendeva da lei la perfezione, ma lui la mise alla prova in modo brutale, fingendo di aggredirla per testare i suoi riflessi e la sua forza. Anche se Sebastian era nettamente più forte e la sua altezza e corporatura non erano neanche da paragonarsi a quelle di lei, non se la sarebbe cavata poi così male se non fosse stato per il fatto che i suoi attacchi erano piuttosto fisici e sembrava anche godere di un segreto piacere ogni volta che aveva la meglio su di lei. Quell'uomo che per tutto il tempo provava un palese divertimento nell'entrare in continuo contatto fisico con lei la metteva a disagio. Quel disagio era dovuto al fatto che provava una certa attrazione per lui e ogni volta che la sfiorava sentiva un brivido percorrerle tutto il corpo, ma allo stesso tempo sentiva anche una sensazione strana e spiacevole, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in quell'uomo, qualcosa di pericoloso dal quale doveva stare in guardia e tenersi lontana il più possibile ma che invece faticava a togliersi dalla mente a causa del suo fascino estremamente intrigante.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora