4 - SERVITÙ

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Alice era fuori nel cortile innevato per salutare Undertaker; il freddo che provava non era causato solo dalla temperatura invernale ma anche dal senso di nostalgia e vuoto che si stavano impadronendo di lei. Stava dicendo addio alla sua vita nell'East End, non che questa fosse una brutta cosa, ma ciò implicava anche che non avrebbe più potuto vedere suo padre e Undertaker quando e come voleva.

«Non ho neanche potuto salutare mio padre come si deve. Avrebbe dovuto parlarmene. Cosa farà ora senza di me?» Le tremava la voce dall'emozione e dalle lacrime che stava tentando di reprimere.

«Credo che sia più al sicuro ora che tu sei qui. In fondo è te che cercano.»

«Mi mancherai Undertaker. Potremo vederci ancora?» gli chiese avvicinandosi al becchino. I suoi bellissimi occhi rimanevano ben nascosti, Ciel non sapeva che fosse uno Shinigami.

«Ma certo, non sei una prigioniera. Ma è meglio che non tenti di venirmi a trovare senza la compagnia del Conte e del suo maggiordomo. Purtroppo chiunque abbia a che fare con la Regina prima o poi finisce nei guai. E tu sei solo una vittima innocente.» Allungò una mano per accarezzarle una guancia e toglierle le due lacrime solitarie che le solcavano il viso.

Alice si gettò tra le sue braccia e rimasero così, stretti in un abbraccio per qualche secondo. «Mi mancherai anche tu mia cara» le sussurrò Undertaker prima di staccarsi. Dopo averle dato un bacio affettuoso sulla guancia, entrò nella carrozza per ritornare al suo negozio, lasciandola sola a guardare sconsolata i fiocchi di neve turbinarle intorno sferzati dal vento.

Quando si girò per rientrare in casa notò che Sebastian era sulla porta in sua attesa, e mentre gli passò accanto notò sul viso del maggiordomo uno sguardo molto ambiguo. Il pensiero che l'avesse spiata mentre si lasciava andare a quelle effusioni pubbliche con Undertaker con quegli occhi dallo sguardo perverso le aveva messo i brividi.


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«Uff!» sbuffò annoiata Alice per l'ennesima volta in quel pomeriggio.

Stava imparando tutto quello in cui Ciel voleva che lei fosse istruita. Più nello specifico stava imparando come essere un membro capace e competente della tenuta Phantomhive e questo implicava saper cucinare, pulire e collaborare con gli altri servitori in maniera impeccabile.

Invece di allenarsi a combattere e difendersi meglio stava imparando a diventare l'assistente del maggiordomo. Le sue lezioni avevano lo scopo di trasformarla nella perfetta cameriera.

Certo era che probabilmente a Sebastian faceva comodo avere un aiuto in più nelle faccende domestiche dato che il personale in quella casa non faceva altro che combinare guai come se non sapesse fare il proprio lavoro. La cameriera Mey Rin era una ragazza di origini cinesi, carina e simpatica ma con la sua sbadataggine combinava spesso dei disastri; il cuoco Baldroy era bravissimo nel bruciare il cibo; Finnian l'ingenuo e dolce ragazzino biondo dagli occhi verdi che faceva il giardiniere sembrava incapace di prendersi cura delle piante e il vecchio maggiordomo Tanaka si aggirava silenzioso senza mai fare nulla se non bere continuamente tè giapponese dalla sua tazza personale.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora