"Non lasciare che si portino via la tua felicità."
Alice ripensò a quelle parole continuamente nei giorni successivi. Era più facile a dirsi che a farsi dal momento che nonostante avesse superato molti ostacoli e sofferenze, non aveva ancora superato la perdita di suo padre e la morte di Undertaker era come un dolore sordo al petto che non la abbandonava mai.
Sia lei che Astre avevano vinto la loro battaglia eppure non c'era nulla da festeggiare né da essere felici; il ragazzino aveva una promessa da mantenere e di conseguenza lei presto avrebbe subito un'altra insopportabile perdita. Era tornata alla villa con loro nonostante un peso le gravasse sul cuore; Astre, Sebastian, i servitori e persino Elizabeth erano diventati la sua nuova famiglia eppure le cose non sarebbero potute rimanere tali. E lei lo odiava, in un modo o nell'altro desiderava che il ragazzino venisse meno alla promessa fatta al demone tempo fa. Doveva per forza andare in quel modo? Credeva che non fosse mai troppo tardi per cambiare idea, quello era il suo modo di vedere le cose, ma dopo aver assistito alla follia di quell'uomo che l'aveva messa al mondo dovette ricordarsi che mentre lei avrebbe optato per la redenzione non tutti avrebbero fatto lo stesso. Non aveva il diritto di decidere per gli altri e non poteva far altro che rispettare le loro scelte.
Quella mattina a colazione nella sala da pranzo non volle dire nulla, aveva in mente tantissime cose da dire eppure le parole non le vennero fuori. Voleva esprimere il suo affetto per Astre, dirgli che lo considerava la sua famiglia, come il fratello che non aveva mai avuto.
Avrebbe voluto dire che potevano continuare a vivere insieme loro tre e nessuno avrebbe mai avuto qualcosa da ridire. Astre sarebbe cresciuto e lei e Sebastian sarebbero rimasti al suo fianco, avrebbero persino potuto diventare una coppia, avrebbe volentieri fatto a meno di qualsiasi titolo nobiliare per non dare scandalo e diventare la compagna, e perché no anche la moglie di un maggiordomo. Potevano vivere tutti insieme una vita normale... o quasi. Sebastian avrebbe potuto trovarsi altre anime di cui cibarsi, sicuramente sapeva come trovarne altre adatte a saziare i suoi "gusti raffinati". Avrebbe persino potuto procurargliele lei dato che aveva ancora tutte le intenzioni di seguire le orme di suo padre proteggendo le persone innocenti e salvandole dalle grinfie della malavita. Teoricamente era qualcosa di possibile ma in pratica era un sogno irrealistico, una fantasia con poche se non nessuna possibilità di realizzarsi. Anzi era assolutamente una pazzia, qualcosa di insano. Arrivare al punto da voler dare in pasto altre persone a Sebastian pur di rimanere con lui ed Astre. Inoltre chi cercava di prendere in giro? Solo se stessa. Sebastian non era il tipo da rinunciare ad un umano legato a lui, anzi era esattamente il tipo che perseguitava l'oggetto del suo desiderio finché non fosse stato completamente in suo potere. Forse se solo avesse provato dei veri sentimenti nei confronti di Astre allora avrebbe potuto desiderare di rimanere al suo fianco invece di divorarlo.
Ma la verità era che non provava nulla di anche lontanamente simile all'amore, tutto si riduceva all'apprezzamento di un frutto che aveva coltivato con tanta dedizione per poterselo gustare. E lei era solo un altro piatto sul menu del demone, anche lei era stata lavorata e preparata per essere la prossima preda dopo di Astre. La turbava il pensiero che mentre prima avrebbe fatto di tutto per non lasciargli avere la sua anima e il suo cuore, ora gli avrebbe dato tutta se stessa senza esitazione.
Aveva sperato di avere più tempo per ricordare ad Astre che lui era importante, che suo fratello non si era sacrificato perché lui morisse, che tutti lo amavano e che c'era ancora speranza, speranza di poter essere felice, speranza di poter rimettere insieme i cocci della sua vita, non era assolutamente al di là della salvezza.
Smettere di amare ed avere speranza era un'impresa ardua per Alice; i giorni successivi alla morte di Undertaker furono lunghi e tediosi. Il maniero dei Phantomhive era ritornato alla sua solita routine, i servitori svolgevano i loro compiti allegramente, per ordine della Regina Astre era stato scagionato da tutte le accuse, il suo titolo nobiliare era stato ripristinato e il suo incarico come Cane da Guardia era cessato senza ripercussioni, i Midford lo avevano completamente perdonato e persino Elizabeth alla fine l'aveva fatto una volta resasi conto che l'affetto che provava per lui era reale, che il loro rapporto non era tutta una finzione basata su bugie. Tutti parlavano di famiglia, di progetti per il futuro, solo Alice era al corrente che nulla di tutto ciò sarebbe mai accaduto. Era triste ed odioso sapere l'amara verità. Era triste sentire il bisogno della compagnia di Astre e Sebastian ma allo stesso tempo non essere in grado di guardarli in faccia e scambiare con loro più di qualche parola nell'arco della giornata. Il dolore per le sue perdite era insopportabile eppure non osava cercare conforto in Sebastian, lo amava e allo stesso tempo lo odiava per ciò che aveva fatto ad Undertaker e per ciò che avrebbe presto fatto ad Astre.
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The touch of a Demon
FanfictionAlice giurò che mai si sarebbe lasciata lusingare dalle parole tentatrici di un demone. Mai avrebbe ceduto al fascino di una creatura generata dalle fiamme dell'Inferno. Ma dopo che la sua intera vita venne stravolta, si trovò a ricevere attenzioni...