Alice venne nominata contessa dalla Regina, che ormai era diventata una sovrana piuttosto innocua non avendo più alcun alleato non umano con cui tramare giochi di potere pericolosi. Il giorno della cerimonia Vittoria volle scambiare qualche parola in privato con la ragazza; si scusò con lei per tutto, chiaramente con l'intenzione di mantenere un buon rapporto allo scopo di persuaderla a ricoprire il ruolo di cane da guardia che era sempre appartenuto ai Phantomhive. Ma Alice rifiutò, o meglio avrebbe continuato a tenere d'occhio la malavita ma non avrebbe accettato di prendere ordini dalla Regina, non si sarebbe sporcata le mani per lei. Inoltre venne a sapere che il principe Vittorio Alberto era uscito di prigione in quanto, gravemente malato di sifilide, gli restava poco tempo da vivere. Alice era troppo buona per ammettere che quella era la degna fine per uno come lui, provava troppa pietà per odiarlo, eppure in qualche modo la notizia la fece sentire sollevata.
Non rimase alla magione Phantomhive, ma si trasferì con Sebastian in una villa nelle campagne appena fuori Londra senza dire niente a nessuno, seguendo le istruzioni lasciate da Astre. Sperò che la magione sarebbe rimasta in buone mani, sapendo solo che i servitori sarebbero rimasti ad occuparsene e che i familiari di Astre non si sarebbero visti portare via la casa ingiustamente. Non smise di chiedersi cosa disse loro, quale bugia si era inventato per sistemare il tutto. Ma in fin dei conti neanche importava perché lei sapeva la verità su come si erano svolte le cose e quello le bastava.
Finalmente era libera di fare tutto ciò che desiderava, di andare dove voleva e Sebastian non faceva altro che seguirla nelle sue scelte. E fu così che scelse di acquistare una piccola villa vicino al mare, una seconda casa in cui rifugiarsi quando i fantasmi del passato tornavano a tormentarla e aveva bisogno di cambiare aria per un po'.
Ed era proprio lì che si trovava, seduta davanti alla finestra del salotto ad osservare il tramontare del sole che lasciava il posto alle prime stelle e all'oscurità della notte che avanzava. Poteva sentire l'odore salmastro nell'aria, udire in lontananza l'infrangersi dei flutti sulla spiaggia e il verso quasi malinconico dei gabbiani che volteggiavano, ma la fredda brezza marina di inizio marzo la costrinse a chiudere le imposte e isolarsi dai rumori della natura all'esterno. Non era ancora la stagione adatta per una vacanza al mare, ma la mancanza delle persone care che aveva perso si era fatta sentire così tanto da renderla triste e malinconica e gli incubi legati a ciò che aveva passato si erano fatti più frequenti rendendola irrequieta ed ansiosa di allontanarsi da Londra.
«Mia signora. Desiderate forse una tisana, una tazza di tè o di latte caldo con miele per rilassarvi prima di dormire? Sono giorni che alla notte riposate male» le chiese Sebastian attizzando leggermente il fuoco per la notte.
Alice ridacchiò. «Preparavi sempre il latte caldo ad Astre quando aveva gli incubi o era tormentato per qualcosa. Anche lui significava qualcosa per te dopotutto» lo punzecchiò mentre ancora con la pelle calda del bagno appena fatto si affrettò a togliersi la vestaglia e infilarsi sotto le coperte.
Una specie di sbuffo stizzito uscì dalle labbra del demone. «Ne è valsa la pena servirlo con impegno e fatica. La sua anima è stata estremamente deliziosa, soddisfacendo appieno le mie aspettative.»
«Sappiamo entrambi che era più di questo. Era una persona speciale persino per te, con i tuoi pregiudizi sugli umani.»
«Ammetto che è stato un piacere essere il suo maggiordomo nonostante il più delle volte fosse un moccioso arrogante, irritante e viziato.» Rimase girato di spalle così Alice non poté vedere passare sul viso di Sebastian un velo di tristezza, come se anche lui sentisse la mancanza del ragazzo, come se provasse dispiacere a non essere più il suo maggiordomo ma non volesse farlo sapere a nessuno.
Ma lei l'aveva già capito da un pezzo, si era accorta che l'aver divorato un umano che a suo modo considerava speciale l'aveva reso diverso. Astre era diventato una parte di lui ed era come se la sua anima avesse risvegliato in Sebastian qualcosa che forse c'era sempre stato; dei sentimenti, delle emozioni.
STAI LEGGENDO
The touch of a Demon
FanfictionAlice giurò che mai si sarebbe lasciata lusingare dalle parole tentatrici di un demone. Mai avrebbe ceduto al fascino di una creatura generata dalle fiamme dell'Inferno. Ma dopo che la sua intera vita venne stravolta, si trovò a ricevere attenzioni...