9 - VACANZA SULLA CAMPANIA

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Alice era affacciata alla balaustra del ponte dedicato alla prima classe ad osservare la folla sulla banchina salutare i propri cari agitando braccia e fazzoletti. Si trovava sulla nave da crociera più lussuosa ed enorme mai costruita, la Campania, che stava salpando per raggiungere le coste dell'America nel suo viaggio inaugurale. Rimase sul ponte ad osservare la terraferma che lentamente si allontanava sempre di più, inspirando l'aria salmastra e ascoltando il rumore delle onde che si infrangevano contro la chiglia, lo stridio dei gabbiani e lo sbuffo dei fumaioli. Si sentiva come se si stesse lasciando momentaneamente alle spalle una parte dei suoi problemi e preoccupazioni; il viaggio sarebbe durato due settimane e anche se erano lì per investigare, sarebbe stato come prendersi una piccola vacanza e avere la possibilità di evadere un po' dalla solita cupa atmosfera della tenuta Phantomhive. L'unica cosa dalla quale non poteva scappare ed avere sollievo era la continua presenza di Sebastian, la sua nera figura demoniaca sembrava intenzionata a perseguitarla giorno dopo giorno, inventando ogni volta nuovi modi per torturarla, nuovi tentativi per spingerla a cedere alle sue attenzioni.

Ciel era stato incaricato di indagare su un medico del Karnstein Hospital a capo di una società segreta chiamata Aurora perché era sospettata di condurre esperimenti nel tentativo di rianimare i morti. Proprio sulla Campania si sarebbe tenuta una riunione dei membri dell'Aurora e non c'era occasione migliore di quella per scoprire la verità. Oltre a Sebastian il giovane Conte si era portato dietro il suo nuovo valletto di nome Snake ed Alice; anche se gli altri servitori sarebbero stati in grado di proteggerla non l'avrebbe lasciata a Londra così tanto tempo senza la protezione sua e di Sebastian. 

Erano alloggiati in una suite reale perché aveva ben tre stanze da letto, due bagni, una sala lettura e una piccola passeggiata privata; Ciel ci teneva molto alla sua privacy e allo stesso tempo voleva che Alice rimanesse nella sua stessa cabina, anche se erano su una nave c'era sempre la possibilità che qualcuno l'avesse seguita fin lì.

Avevano due giorni davanti a loro prima della riunione segreta della società Aurora e Ciel acconsentì che si comportassero come se fossero in vacanza. Dopotutto non ebbe neanche molta scelta dato che si era imbarcata anche la famiglia Midford al completo e Lizzy era talmente entusiasta da voler passare tutto il tempo in compagnia del suo fidanzato. 

Alice nonostante dovesse comportarsi da serva davanti ai Midford, poteva permettersi qualche libertà in più a patto che rimanesse negli spazi dedicati alla prima classe; Ciel dopotutto non era così freddo e senza cuore come appariva e ci teneva che lei potesse godere delle comodità e divertimenti da nobile che la nave offriva.


Il Conte dopo aver passato tutto il pomeriggio con Lizzy passando dal salone ideato per i passeggeri che volevano passare il tempo libero leggendo, giocando o ascoltando musica, alla saletta da tè in stile parigino e alla passeggiata all'aria aperta, si rilassò mentre aspettava l'inizio della cena proponendo ad Alice per la prima volta di giocare a scacchi, trattandola quasi come se fosse un'amica. E per la prima volta in anni Ciel fu battuto; era pressoché imbattibile nel gioco degli scacchi e anche se a lui piaceva vincere fu piacevolmente sorpreso che lei fosse riuscita a batterlo. Anche se non lo avrebbe mai ammesso aveva molta stima di lei e vederla così intelligente da essere in grado di tenergli testa non faceva che soddisfare le sue aspettative. Non la proteggeva solo per ordine della Regina e desiderio di suo padre, lei meritava il suo aiuto e con il tempo avrebbe potuto diventare una preziosa pedina nella scacchiera della sua vita.

Non c'era dubbio che le cene della prima classe e gli intrattenimenti che ne seguivano fossero all'insegna del lusso e dello sfarzo, ma i nobili erano così schiavi delle loro etichette che la serata si stava rivelando una noia assoluta; tutti se ne stavano seduti e composti sulle loro sedie a parlare di cose futili aspettando di essere serviti e la musica da camera era a dir poco soporifera. Alice ricordando le serate all'insegna dell'allegria nei bassifondi, approfittando del fatto che nessuno le stava prestando attenzione, nemmeno Sebastian, se ne sgattaiolò via fino a raggiungere il salone comune della terza classe. Lì l'atmosfera era completamente diversa; la sala affollata e fumosa era piena di gente che ballava sfrenata al ritmo allegro della musica irlandese suonata da alcuni passeggeri che si erano portati appresso i loro strumenti musicali, alcuni facevano scommesse giocando a carte, altri facevano a braccio di ferro, la birra scorreva a fiumi e tutti, giovani, anziani, bambini, donne e uomini chiacchieravano allegramente gli uni con gli altri. Erano poveri, probabilmente avevano speso tutti i soldi che avevano comprando il biglietto che li avrebbe portati in America eppure erano felici e festeggiavano la loro speranza di poter fare fortuna ed avere una vita migliore una volta sbarcati.

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