11 - VERITÀ O BUGIE?

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Alice si trovava da qualche giorno nella casa di città di Ciel insieme a Soma ed Agni; il Conte per investigare su un caso incaricatogli dalla Regina dovette iscriversi al prestigioso Weston College e ovviamente Sebastian gli sarebbe rimasto vicino quasi sempre. Nonostante avesse comunque il morale a terra e la mente piena di pensieri, l'assenza del demone era una piccola nota positiva, non averlo sempre intorno con la sua presenza ossessiva e soffocante era un sollievo. Nei primi giorni passò la maggior parte del tempo insieme al giovane principe Soma, il quale anche se era un diciassettenne aveva un comportamento piuttosto infantile e cercava in tutti i modi di attirare l'attenzione, ma poi anche Soma si iscrisse alla stessa scuola di Ciel per aiutarlo nelle ricerche e lei si ritrovò da sola con Agni. Anche se non era come Sebastian aveva le capacità per proteggerla in quanto la sua fede nella Dea Kali gli aveva donato una forza particolare nella sua mano destra.

«Buonasera, my Lady.» Alice sussultò nella poltrona dov'era seduta al sentire il suono della voce di Sebastian.

«Dov'è Agni?» chiese senza muoversi.

«Voleva assicurarsi a tutti i costi che il principe Soma stesse bene. E dato che questa sera ho del tempo libero, sono venuto a tenerti compagnia.»

«A controllare che non mi succeda nulla vorrai dire.» Deglutì. Il solo pensiero che avrebbe dovuto passare delle ore completamente sola con lui la mise a disagio.

«Si, anche quello è uno dei motivi.»

«Perché, ce ne sono anche altri? Preferirei essere lasciata da sola se non ti dispiace.» E con quelle parole si alzò dalla poltrona per dirigersi nella sua stanza.

«Come desideri, Alice.»

Lei non apprezzò per niente il significato dietro quella frase e un brivido le corse giù per la schiena mentre si chiudeva nella camera da letto.

Si sedette su di una sedia, poi decise di accomodarsi con le gambe incrociate sul pavimento e un libro in mano, ma dopo poco abbandonò la lettura per sdraiarsi sul letto a pancia in su fissando il soffitto. Si stava annoiando e aveva cominciato ad avere fame ma non aveva la minima intenzione di uscire da lì e trovarsi faccia a faccia con il demone. Purtroppo il desiderio di mangiare qualcosa ebbe il sopravvento sul resto e dopo aver abbassato la maniglia il più silenziosamente possibile ed essersi richiusa la porta di legno alle spalle, cercò di arrivare furtivamente alla cucina dove avrebbe potuto prepararsi qualcosa di caldo sperando che lui non l'avesse sentita. Cosa che chiaramente lui avrebbe fatto, dopotutto non era neanche umano. Si preparò a vederlo sbucare da un angolo, ma così non fu. Guardandosi intorno non vide nessuno e internamente fu grata che lui per una volta tanto non la stesse assillando come solito.

Arrivò in cucina senza intoppi e si accorse che Agni le aveva lasciato una pentola piena di curry e del riso come accompagnamento; mentre lo scaldava cominciò a rilassarsi dimenticando il nervosismo che le provocava quel maggiordomo. Una volta che fu tutto pronto mise la sua cena su un vassoio e si diresse verso la sala da pranzo dove si sarebbe goduta il cibo in pace, ma appena entrò notò che Sebastian era già lì.

«Che tu sia dannato!» imprecò a bassa voce.

«Non credo sia molto educato usare quelle parole dopo che non ci siam visti per molti giorni e senza avermi dato neanche il benvenuto quando sono entrato.»

Alice inarcò un sopracciglio nella sua direzione, le mani tremanti di indignazione facevano tintinnare l'argenteria.

«Di fronte a qualcuno come te, per quello che vale, posso anche permettermi di dire certe cose.»

«In effetti se è per questo sono già un essere dannato.» Sebastian rise passandosi una mano tra i capelli. Lei notò che non stava indossando i guanti e il marchio nella sua mano sinistra la attraeva, il il potere di quei simboli la attiravano come una falena viene attirata dalla luce di un lampione.

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora