15 - RAPIMENTO

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Alice stava spolverando gli scaffali pieni di libri della biblioteca insieme a Mey Rin; finalmente poteva svolgere i suoi doveri in pace. Per tutto il tempo Sebastian non aveva fatto altro che osservarla e gettarle occhiate perverse ogni volta se chi trovavano in una stanza insieme, ma lui non era l'unica cosa che l'aveva annoiata quel giorno. Dovette fare i conti anche con il dopo sbornia e la sensazione che la testa potesse esploderle da un momento all'altro. Ciel non si era per niente intenerito a vederla in quello stato anzi le assegnò lo stesso un mucchio di mansioni dicendole che avrebbe dovuto pensarci bene prima di decidere di ubriacarsi.

Meno male che la sera prima aveva detto che non si sarebbe pentita di nulla! Invece avrebbe volentieri riavvolto il tempo per impedire soprattutto che accadesse quella cosa con Sebastian. Maledetto demone. Se avesse di nuovo provato a baciarla si immaginò tutti i modi possibili per fargliela pagare e magari fargli fare una figuraccia davanti a tutti, rovinandogli la sua reputazione di maggiordomo perfetto.

«Cosa c'è di così divertente?» chiese Mey Rin facendo ritornare Alice alla realtà.

«Eh?» rispose lei mentre scendeva dalle nuvole.

«Stavi sorridendo, oh si!»

«Davvero? Scusa, mi era venuto in mente qualcosa di divertente.»

«Tipo cosa?» chiese Mey Rin incuriosita.

«Sebastian che una volta tanto viene beccato a fare qualcosa di stupido.»

«Oh ma lui è troppo intelligente e bravo per commettere errori come noi servitori» rispose la cameriera quasi venerando il maggiordomo.

«Buonasera, sono Sebastian e ammetto di baciare i gatti con la lingua quando il mio padrone non mi vede» disse Alice prendendolo in giro e imitando la sua voce profonda.

Entrambe risero di gusto cominciando a far rumore e ad inventarsi battute sul genere fino a farsi venire le lacrime agli occhi. «Te lo immagini Sebastian mente bacia un gatto davanti al signorino che ne è allergico?» Mey Rin si mise le mani sullo stomaco in preda ad una nuova ondata di risate.

«Adoro i gatti, ma se volete saperlo, non ne ho mai baciato uno in vita mia.»

Le ragazze si raggelarono sul posto quando capirono che Sebastian le aveva sentite; Mey Rin assunse immediatamente un'aria seria e si dileguò dalla stanza ad un cenno del maggiordomo.

Alice cominciò ad indietreggiare appena il demone lentamente, passo dopo passo, le si avvicinò con uno sguardo misto tra il risentito e il malizioso.

Finì per trovarsi con la schiena contro la libreria sentendosi in trappola; deglutì in apprensione quando Sebastian le tolse di mano il piumino per spolverare senza mai staccarle gli occhi di dosso.

«Ti stavi divertendo a ridere di me con la servitù?»

«Non ti avvicinare a me in questo modo» lo avvertì Alice.

«Non eri di questa idea ieri sera» rispose dolcemente Sebastian prendendole una ciocca di capelli e attorcigliandosela intorno al dito.

«Se stai insinuando che possa aver gradito, allora ti devo dare una delusione.»

«Sono abbastanza sicuro di aver interpretato bene i segnali del tuo corpo» disse lui sfoggiando il suo miglior sorriso demoniaco.

«Chi ti credi di essere! Solo perché sei un demone tentatore pensi di essere così bravo a sedurre le donne?»

«Esattamente. E da mezza ubriaca non sei riuscita a nascondere bene alcune cose come tuo solito.»

«Ti sbagli. Tu non mi piaci e i tuoi baci ancora di meno. E guai a te se ci riprovi un'altra volta!»

The touch of a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora