Capitolo 19

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Eravamo in una gioielleria.  Lei aveva detto di passarle  l'anello  che avevo in mano nella sua tasca. Ed io.. Lo feci. Non so perché.  Ma lo feci.
Il proprietario del negozio se ne accorse e ci tenne li dentro per un pó.
Ad un certo punto iniziò  a prequisirci.
tocco l'anello nella sua tasca e in quel preciso instante  successe.
Persi la scelta più  sbagliata della mia vita.
Lei mi disse ci scappare.
Ed io scappai. Avevo paura. Paura di finire nei guai. Paura che avrei dovuto tenermi dentro.
Senza di lei non sono nessuno. Siamo come il sole e la luna.
Lei mi tiene in piedi mi rende " brillante" ma è  lei quella che rischia di spegnersi. Mette gli altri prima di se stessa.
grosse lacrime mi solcano il volto.  Sto correndo.
Ripensare a quel momento mi fa male. Il ricordo è  ancora vivo essendo accaduto da poco.

entro in un negozio, credo sia un super market.
Non posso permettermi di perdere altro tempo. Devo arraffare qualcosa e correre via.
Entro silenziosamente  e prendo una bottiglia d'acqua  ed un paio di barrette.
Esco di soppiatto.  Appena sorpassata l'uscita  faccio un sospiro di sollievo.
-Ah, bene.. Una ladra-
Alzo gli occhi, un uomo sulla quarantina  con occhiali e barba non troppo folta mi guarda, il mio respiro accelera.
-Sa che non è  legale fare quello che fa lei? -
-Senta se non le dispiace dovrei andare poiché  non ho idea di cosa lei stia parlando -
Dico io presa dal panico. Cerco di sembrare il più  calma possibile.
-E invece non la lascieró stare, perché  io so lei chi è-
Io lo guardo perplessa per un attimo "è  il solito cretino che sta sparando stronzate sperando di incastrarmi"
-Sei un poliziotto in borgese non è  vero?! - dico io spingendolo leggermente.
-Oh no, sono tutt'altro.  Io sono proprio come te, un ladro. E sai Aurora, penso che ti converrebbe venire con me-
Io lo guardo sbalordita. Sa come mi chiamo. Cazzo.
Tiro fuori il coltello.
-Chi cazzo sei?! - dico io puntandogli il coltello allo stomaco cercando di restargli il più  vicino possibile senza attirare l'attenzione dei pochi passanti.
-okok, calma. Vieni con me e ti racconto una cosa-,
-va bene- dico io poi.
In fondo  quante altre possibilità  ho?

Sono nella sua auto e lui inizia a raccontami di tutto.
Sta organizzando una rapina a mano armata con ostaggi alla zecca di stato. Ci sono altre persone come me che sta raggruppando per raggiungere il suo obbiettivo. Stampare nuovi soldi.
Tutto sommato non sembrerebbe un idea così  folle, se solo non ci fosse il 99% delle probabilità  di morte.

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