Arriviamo in quest'enorme villa.
È sperduta nel bel mezzo di una campagna.
Sembra ben tenuta.
Lui mi apre la portiera.
Io scendo.
Sono un pó ansiosa, non so cosa accadrà.
Mi fa salire al piano di sopra.
-Gli altri sono già tutti in classe-
mi dice poi.
Salite le scale trovo una specie di classe con tanto Di banchi e lavagne. sono già tutti seduti e si girano verso di me appena avvertita la mia presenza.
-Ragazzi lei è nuova.. Ah approposito mi sono dimenticata di parlarti di alcune cose. Appena avrà finito procederemo con le presentazioni. Qui dentro ci sono alcune regole.
-niente rapporti personali
-niente nomi o cognomi.
D'accordo? -
Annuisco.
-Ah, perché tu lo sapessi, loro sono qui da 4 mesi, ed è per questo che devi darti da fare. -
-Perché io sono arrivata per ultima? - chiedo io cercando il più possibile di non sembrare presuntuosa.
-Perché un membro si è tirato indietro all'ultimo-
Dice una ragazza alzandosi.
-Approposito, professore, se me lo concede adesso vorrei presentarci-
Il professore fa segno di approvazione.
-Bene, io sono Tokio, quella seduta all'ultimo banco è nairobi, classifica banconote da quando aveva 13 anni. È una forza, ci farai subito amicizia. -
-Beh non posso dire la stessa cosa di te- dice Nairobi ridendo.
-Ha. Ha. Ha. - dice tokio rivolgendosi a Nairobi.
- Comunque, tornando a noi, lui è Denver - dice indicando un ragazzo dai capelli scuri con un sorriso a 32 denti stampato sulle labbra
-Poi, vediamo... Ah, lui è rio-, dice sorridendo gli dolcemente. Lui ricambia, tra loro c'è sicuramente qualcosa.
-È un vero genio, Hackera i sistemi da quando era piccolo.-
-Poi ci sono mosca, il padre di Denver, e Helsinki. -
-Ah, immagino che sarai abbastanza confusa adesso. Ho dimenticato di dirti questo piccolo dettaglio. Poiché è vietato sapere i nostri veri nomi, usiamo nomi di città. -
Dice il professore interrompendo Tokio.
-Quindi, immagino che dovrò sceglierne uno? -
Dico io un pó insicura.
Il professore annuisce.
Ci penso un pó su, poi mi viene in mente la Germania, paese dove ha vissuto mia madre, quando era piccola me ne parlava sempre.
-Che ne dite di Berlino? -
Dico io guardandomi intorno.
-In realtà.. - dice Rio poco prima di essere interrotto da una voce.
-Stavate parlando di me? -
Dice un uomo che si e appena appoggiato alla porta rimanendo sull' uscio.
Lo osservo attentamente, è vestito elegante e... Cazzo.
No non può essere.
È lui.
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~A "ROBBED" LOVE~
Roman d'amourLui,un uomo considerato "difficile". Un carattere che non passa inosservato . Incompreso da molti, capito da pochi. Ha creduto nell'amore rendendosi poi conto che nessuno potrà mai amarlo come vorrebbe. Lei ,una ragazza stranamente definibile quasi...