Capitolo 20

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Arriviamo in quest'enorme villa.
È  sperduta nel bel mezzo di una campagna.
Sembra ben tenuta.
Lui mi apre la portiera.
Io scendo.
Sono un pó  ansiosa, non so cosa accadrà.
Mi fa salire al piano di sopra.
-Gli altri sono già  tutti in classe-
mi dice poi.
Salite le scale trovo una specie di classe con tanto Di banchi e lavagne. sono già  tutti seduti e si girano verso di me appena avvertita la mia presenza.
-Ragazzi lei è  nuova.. Ah approposito mi sono dimenticata  di parlarti di alcune  cose. Appena avrà  finito procederemo con le presentazioni. Qui dentro ci sono alcune regole.
-niente  rapporti personali
-niente nomi o cognomi.
D'accordo? -
Annuisco.
-Ah, perché  tu lo sapessi, loro sono qui da 4 mesi, ed è  per questo che devi darti da fare. -
-Perché  io sono arrivata per ultima? - chiedo io cercando il più  possibile di non sembrare presuntuosa.
-Perché  un membro si è  tirato indietro  all'ultimo-
Dice  una ragazza alzandosi.
-Approposito, professore, se me lo concede adesso vorrei presentarci-
Il professore fa segno di approvazione.
-Bene, io sono Tokio, quella seduta all'ultimo banco è  nairobi, classifica banconote da quando aveva 13 anni. È  una forza, ci farai subito amicizia. -
-Beh non posso dire la stessa cosa di te- dice Nairobi ridendo.
-Ha. Ha. Ha. - dice tokio rivolgendosi a Nairobi.
- Comunque, tornando a noi, lui è  Denver - dice indicando un ragazzo dai capelli scuri con un sorriso a 32 denti stampato sulle labbra
-Poi, vediamo... Ah, lui è  rio-,  dice sorridendo gli dolcemente. Lui ricambia, tra loro c'è  sicuramente qualcosa.
-È  un vero genio, Hackera i sistemi da quando era piccolo.-
-Poi ci sono mosca, il padre di Denver, e Helsinki. -
-Ah, immagino che sarai abbastanza confusa adesso.  Ho dimenticato di dirti questo piccolo dettaglio. Poiché  è  vietato sapere i nostri veri nomi, usiamo nomi di città. -
Dice il professore interrompendo Tokio.
-Quindi, immagino che dovrò sceglierne uno? -
Dico io un pó  insicura.
Il professore annuisce.
Ci penso  un pó  su, poi mi viene in mente la Germania, paese dove ha vissuto mia madre, quando era piccola me ne parlava sempre.
-Che ne dite di Berlino? -
Dico io guardandomi intorno.
-In realtà.. - dice Rio poco prima di essere interrotto da una voce.
-Stavate parlando di me? -
Dice un uomo che si e appena appoggiato alla porta rimanendo sull' uscio.
Lo osservo attentamente, è  vestito elegante e... Cazzo.
No non può  essere.
È  lui.

~A "ROBBED" LOVE~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora