Mi alzo di scatto dal letto, accendendo subito il mio computer. Stranamente ora sembra particolarmente lento ad accendersi, quando mi sono sempre premiata per averne scelto uno molto veloce.
<<Muoviti, cristo santo!>>dico innervosita.
Mi alzo dalla sedia e giro per la stanza, pensierosa.
Non posso crederci, se veramente c'è anche lui...
Mi sembra di impazzire.
Ma che diavolo succede?
Forse era solo un piromane, ma se così non fosse?
Finalmente il computer si accende, e digito subito sulla barra di Google. Prendo un'action figure di Ace dal mobile completamente di vetro in cui tengo, come oggetti sacri, tutte le action figure che possiedo.
Guardo le immagini che mi appaiono una volta scritto '' log pose ace''.
Poi mi giro a riosservare l' action figure. Poi prendo dal giacchetto il log pose, paragonandolo alle immagini e a quello della statua.
Santo cielo, è identico!
Digito sui vari siti online per comprarne uno falso, ma nessuno di essi è minimamente paragonabile a quello che tengo in mano.
Non so il perché, ma istintivamente mi affaccio alla finestra notando solo un immenso prato adornato da ciliegi, totalmente immerso nel buio.
E se stessi solo impazzendo? No, non credo. Ma chi mi crederebbe, non ci sono prove concrete per ciò che credo che stia succedendo.
Magari, per adesso, l'unica soluzione è mettersi a letto, farsi una bella dormita e non pensarci più. Ma come potrei fare? Anche se provassi a dormire, non ci riuscirei. Mi metto le mani fra i capelli in un gesto disperato.
Troppi pensieri. Il cervello mi sta andando a fuoco. Se non provo a rilassarmi subito sono sicura che mi colerà dalle orecchie. Ma non ci riesco.
Esco dalla stanza, e mi dirigo in quella di mia sorella. Apro la porta in uno scatto, facendola sussultare e spalancare gli occhi.
Appena si rende conto che sono io, rilassa i muscoli e si abbandona ad un profondo respiro.
Entro in stanza e chiudo la porta alle mie spalle cercando di fare il meno rumore possibile, per non svegliare la megera.
<<Martina ma che fai? Sono le due di notte, che ci fai sveglia e perché sei qui?>>anche se siamo in piena notte, la sua fastidiosa abitudine di fare domande e parlare non si è addolcita.
<<Shh, parla più piano, o Elena ci sentirà>>le dico facendola ammutolire.
<<Devo chiederti una cosa>>inizio incuriosendola <<in questi giorni, hai notato qualcosa di strano? Che so, qualcuno che ti sembrava familiare?>>.
Dalla sua espressione suppongo che ci stia riflettendo.
<<No, non mi pare, perché?>>dice.
<<Ne sei sicura? È importante>>ribatto.
<<Ma perché? Che hai ora, sembri pazza!>>chiede Giada seriamente preoccupata.
<<Rispondi! Ne sei assolutamente certa?>>le scuoto le spalle.
<<Martina, adesso mi stai spaventando...>>si allontana dal mio tocco.
Riprendo coscienza di me stessa e faccio un profondissimo respiro. La mia sanità mentale sta andando a farsi fottere.
Afferrò la maniglia della porta con mano tremante, ed esco dalla sua camera senza dire una parola.
Cammino lentamente verso camera mia, spostandomi delle ciocche di capelli da un lato all'altro del capo, in un gesto nervoso.
Arrivata a destinazione mi metto a letto, senza chiudere occhio per tutta la notte.La mattina seguente la mia voglia di andare a scuola è pari a zero. Ma devo, dato che oggi ho il compito di matematica.
Mi alzo controvoglia mettendomi dei vestiti comodi.
Come al solito non mi trucco, anche se ho delle occhiaie che spaventerebbero chiunque.
Bevo un caffè al volo, per poi avviarmi verso la fermata dell'autobus.
Arrivata metto le cuffie, e faccio partire la Playlist delle mie canzoni preferite. L'autobus finalmente arriva. Salgo su di esso mettenomi ai primi posti per non essere disturbata da inutili ragazzetti, e chiudo gli occhi qualche secondo, rilassando le palpebre.
Arrivo a scuola e mi metto sul muretto dell'entrata, mi levo le cuffie e accendo una sigaretta.
La finisco e nello stesso istante, mia sorella arriva davanti all'istituto, stranamente oggi mia zia non sembra averla accompagnata.
<<Ehi, Giada l'hai dato il bacino alla tua mammina prima di venire? A no, scusa, la mammina non c'è l'hai più>>dice un emerito coglione e lui e i suoi amici scoppiano in una fragorosa risata per il modo in cui l'ha detto. Sento la rabbia crescere in me e mi avvicino. Giada rimane in silenzio chinando il viso.
<<Probabilmente la tua di mamma non ha nemmeno il coraggio d'avvicinarsi, sei così brutto che ti lavi nel cesso>>rispondo a tono, mettendomi davanti a mia sorella.
Loro smettono di ridere.
<<Che cosa hai detto, piccola troietta?>>chiede indignato la testa di...
<<Devo ripeterlo? Cavolo, sei ancora più idiota di quanto pensassi. Andiamo, sai bene cosa ho detto, ed odio ripetere le cose. Fuori dalle palle>> mi sto per voltare, quando lui mi afferra il braccio.
<<Come osi...>>inizia.
Poso gli occhi su di lui che, non appena scorge il mio sguardo assassino, si allontana spaventato, seguito dagli altri cagnolini che erano con lui.
Quando la mia visuale è libera, proprio nella angolo della strada, scorgo una figura alta, dalle braccia incrociate con degli occhiali. Noto che mi sta guardando con la coda dell'occhio.
<<Grazie Marty...>>sento dire da mia sorella.
Mi giro verso di lei, guardandola per qualche secondo. Me ne vado senza dire una parola.
Le lezioni passano in fretta, tranne per quella di matematica che si è rivelata più lunga del previsto, e mi dirigo a casa. Una volta arrivata, riscaldo la cena avanzata da ieri e mi siedo. Mentre sto mangiando, dalla porta entra Giada, che mi dedica un leggero sorriso, prima di salire di sopra per posare lo zaino e la giacca. Finisco di mangiare e vado in camera. Appena entro, sento un'odore particolare, da uomo direi. Come diavolo fa a esserci profumo da uomo dentro questa casa in cui vivono solo donne? Mi guardo intorno. Aspetta, che...
Noto subito alcune action figure spostate, sopratutto quelle di Law. Impossibile, io le tengo sempre nella stessa posizione, non le sposto mai.
Alcuni libri sulla mensola sono spostati. E altro dettaglio, la Nodachi di Law spostata. Come me ne sono accorta? Facile. La tengo sempre appoggiata sul supporto attaccato al muro, con la seconda croce che coincide perfettamente con il limite del supporto. Ma ora è la terza croce che coincide con esso.
Esco di corsa e mi dirigo in camera di mia sorella.
<<Giada hai spostato tu le cose in camera mia?>>chiedo abbastanza irritata.
Solleva lo sguardo dal libro die servizi su cui era concentrata, guardandomi stranita.
<<No, non ci sono mai entrata in camera tua>>risponde. Sembra sincera.
Ma allora chi può averle spostate?
Torno in camera.
Strano. Mia zia non può essere stata, preferirebbe spararsi piuttosto che entrare in camera mia. Se Giada non è stata, cosa a cui le credo dato che sa bene quanto odio che tocchino le mie cose, allora chi è stato?
Controllo il portafoglio, ma i soldi ci sono tutti, quindi non può essere stato un ladro. Stanotte non è entrato nessuno, anche perché ero sveglia. E chi entrerebbe in casa di altre persone di giorno? Sotto gli occhi dei passanti? Solo un idiota.
E inoltre, chi non ruberebbe i soldi che ha proprio sotto al naso? Un grande idiota.
Eppure, il fatto che abbia solo spostato degli oggetti, mi spaventa ancora di più, rispetto ad un semplice furto.
Ci mancava solo questa.
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The Witch Of Hearts
Fanfiction(COMPLETA) SEQUEL: Bewitched Love Io sono Martina. Sono una studentessa qualunque, amante degli anime. Sono orfana da quando ero piccola. Dopo la morte dei miei,ero rimasta da sola insieme a mia sorella, così mia zia ci prese con sé, non facendo vi...