Mi guardano ancora tutti a bocca aperta.
<<Che avete da guardare così? Te lo meritavi>>dico scocciata da tutti quegli occhi su di me.
<<Come osi, piccola...>>ma non finisce la frase che lo interrompo.
<<Se provi a dire ragazzina viziata, giuro che ti do un calcio talmente forte che ti faccio piegare in due e poi ti ficco un pezzo di pane in gola>>dico incrociando le braccia al petto. Dalla sua espressione, capisco che
'' ragazzina viziata'' era proprio ciò che voleva dirmi.
Dopo un attimo di smarrimento, sembra riprendersi e riacquista la sua espressione dura. Mi prende per il collo e mi attacca al muro, facendomi sbattere forte la testa, tanto che strizzo gli occhi per l'impatto.
<<Devi abbassare la cresta ragazzina, dato che mi conosci così bene, dovresti sapere con chi hai a che fare>>mi minaccia.
Ma ancora una volta non mi faccio intimorire.
<<Appunto perché ti conosco così bene, non ho paura di te>>dico anche se non priva di sforzo, data la sua forte stretta sul mio collo.
<<Lasciala andare>>dice mia sorella ma fatico a sentirla. Parla troppo piano, eppure quando vuole la voce ce l'ha.
<<Scusa? Non ti ho sentito>>sposta lo sguardo su di lei facendola indietreggiare.
<<Lasciala andare!>>alza la voce. Se non fossi attaccata al muro con una mano enorme che mi stringe il collo, sbufferei.
<<Non ti immischiare Giada>>le dico in tono duro. Lei mi guarda come per dire '' scusa, vorrei fare di più, ma ho paura''. Purtroppo Law sembra capirlo.
<<Ti serve un pannolino?>>le dice accennando un sorriso beffardo. A quel punto gli tiro un calcio per scrollarmelo di dosso.
<<Senti tu, non so cosa non capisci, anzi non capite della frase ''non sappiamo come rimandarvi indietro''. Ma avete rotto il cazzo, quindi o ci dite se magari avete avuto qualche indizio prima o dopo essere finiti nel nostro mondo, in modo che possiamo aiutarvi, oppure ve ne andate direttamente a fanculo, e ci lasciate in pace>> dico tutto d'un fiato, dopo aver tossito un paio di volte per la mancanza d'aria.
Ace - che nel frattempo non ha mosso un muscolo - si avvicina a Law e gli sussurra qualcosa che per fortuna riesco a capire.
<<Odio doverlo dire ma ha ragione lei. Abbiamo bisogno del loro aiuto se vogliamo tornare indietro>>.
Law lo guarda male, ma poi sembra rifletterci. Intanto vengo affiancata da Giada che si avvicina al mio orecchio.
<<Martina, non è stata proprio una bella mossa dirgli che possiamo aiutarli. Noi non sappiamo minimamente come fare>>sussurra.
<<Ovvio che no, ma solo adesso. Se loro acconsentono avremo qualche indizio su come fare. Avranno avuto una sensazione prima di essere stati catapultati qui. O quando è successo avranno avuto una traccia>>ribatto con la stessa tonalità di voce.
Poi sento Law sbuffare.
<<E va bene, accettiamo la tua prima offerta>>afferma.
Io guardo mia sorella come per dire '' te l'avevo detto''.
<<Perfetto allora>> guardo l'orologio appeso alla parete della stanza<<ci rimangono 15 minuti, quindi sbrigatevi. Avete avuto qualche sensazione prima di essere trasportati qui?>>.
<<Beh, io ho avuto uno strana sensazione prima di andare a letto. Poi mi sono svegliato con un brivido>> inizia Ace.
<<Idem>>stavolta ribatte Law.
Io lo guardo confusa.
<<Law ma tu non dormi mai>>.
<<Pure questo sai? Eh vabbè, ma sei una stalker>>continua lui.
<<Comunque che tu ci creda o meno, è così. Ma è stata una cosa improvvisa. Ho sentito ad un tratto le palpebre pesanti e mi
sono addormentato>>spiega.
Ci rifletto. Quindi non hanno trovato una specie di portale e ci si sono buttati dentro.
Law non l'avrebbe mai fatto e nemmeno Ace.
Forse qualcosa o qualcuno gli ha portati qui.
<<E quando vi siete svegliati con quel brivido, avete visto qualcosa o qualcuno? Non mentiteci, perché potrebbe essere importante>>.
Loro si guardano negli occhi, e sembrano parlarsi tramite essi.
<<No>>dicono all'unisono.
Mentono.
<<La verità>>.
<<È la verità>>ribattono di nuovo insieme.
Mentono, è palese.
Incrocio le braccia al petto, con un espressione che, se decifrata, significa '' pensate sia cretina?''.
Magari con il tempo riuscirò a fargli dire la verità, per oggi è già troppo.
<<Il nostro tempo sta per scadere>> Giada interrompe i miei pensieri.
Cazzo.
<<Okay, allora noi andiamo. Ci vediamo domani così ne parleremo ancora>> dico prendendo la mia borsa che prima mi era caduta, quando Mr. Chirurgo afferragole mi aveva sbattuta al muro.
<<No, ora andiamo via insieme, e continuiamo il discorso, non l'abbiamo finito>> dice Law fermandoci prima di uscire dalla porta.
<<E come? Voi avete i corsi>>gli risponde Giada. Non ha tutti torti.
<<Quello non è un problema>>afferma Ace avvicinandosi alla porta. La socchiude appena poi la apre di qualche centimetro.
<<Mi spiace ragazze, ma dobbiamo urgentemente andare via. Scusateci tanto>>fa un sorriso smagliante.
<<Oh, okay, non preoccuparti>>cinguettano fuori dalla porta.
Ace la richiude.
<<Visto? È stato semplice. Alle ragazze bastano un paio di occhi dolci e ti obbediscono subito>>dice.
Lo guardo male.
<<Ah beh, quasi tutte>>si corregge guardando la mia espressione. Mia sorella non sembra ascoltarci.
<<Accidenti, mai vista una ragazza con un'espressione così>>bisbiglia ma non abbastanza piano, perché infatti lo capisco perfettamente. Stringo i pugni, ma mi trattengo.
<<Beh, visto che hai terminato, potete avvicinarvi>> ci dice Law. Io e mia sorella obbediamo. Ho già capito.
<<Room>>fa lui e attorno noi si
espande una grande bolla che ci avvolge interamente.
<<Shambles>>.
In meno di un secondo ci troviamo a un paio di centinaia di metri dalla scuola.
<<Wow>>dice mia sorella sbalordita. Non nego che ho sempre desiderato farlo, e finalmente ho avuto l'occasione di essere teletrasportata da una '' room'' di Law.
<<Avviamoci, allora>>affermo io e tutti cominciamo a camminare, credo verso casa nostra, ma non ne ho la certezza, dato che questa strada porta anche al supermercato, al centro e ad una fabbrica abbandonata sulla collina.
<<Vi è venuto in mente qualcosa su come rimandarci indietro?>>.
<<No, se voi non ci dite cosa avete visto dopo esservi svegliati>>dico scocciata.
Loro si guardano negli occhi per un attimo ma non spiccano parola.
<<Avete un posto dove stare?>>.
Giada no, a cuccia.
<<Al momento stiamo in una fabbrica abbandonata. Prima stavamo in un castello abbandonato ma l'ho accidentalmente bruciato>>risponde Ace.
<<Siete stati voi?!>>lei sembra scioccata.
<<Ma buongiorno>>diciamo io e Law in coro. Ci guardiamo in faccia.
<<Non copiarmi!>>di nuovo insieme. Entrambi stiamo per ribattere ma ci rinunciamo e stiamo zitti.
<<Inquietante. Comunque potreste venire a casa nostra. Se lo dico io a nostra zia, acconsentirà>>continua lei.
<<Giada no, non ti azzardare>>le dico.
<<Perché no? E in caso di rifiuto potremmo prestarli dei soldi, così potrebbero andare in un hotel>>.
<<Se sono in una fabbrica abbandonata, vuol dire che stanno bene lì. Sono pirati, se volevano andare da qualche altra parte lì rubavano i soldi>>ribatto. Dalla sua espressione non sembra darmi torto.
<<E se usano la scusa: '' noi non sappiamo cosa sia un hotel'', non li crederei mai. C'è scritto su ogni entrata, '' offriamo un servizio e al costo di... Per quante notti desideri... '' e bla, bla, bla. Quindi no, se ci volevano andare ci erano già andati. Fine della storia>>.
Faccio un profondo respiro.
<<Almeno potete dirci dove vi siete risvegliati?>>chiedo a quei due.
<<Nel parco davanti alle tua stanza>>mi risponde Ace.
Non so perché, ma la cosa non mi sorprende affatto.
Devo dire anche, che un po' me l'aspettavo, non poteva essere una coincidenza che Law fosse passato di qui e avesse accidentalmente sentito pronunciare il suo nome. È da li che è cominciato tutto. È da li che sono iniziati tutti i miei problemi.
<<Non sembri particolarmente sorpresa>> fa notare Law.
<<No, infatti non è così>> ed esprimo i miei pensieri a voce alta.
<<Non hai tutti torti>>dice mia sorella.
<<Io non ho mai torto>>ribatto altezzosa.
<<Modesta, quanto?>>fa Law.
<<Senti chi parla>>gli rispondo.
Nel tragitto verso casa nostra non viene detto un'altra parola. Ognuno di noi è immerso nei propri pensieri, probabilmente rivolti a tutta questa dannatissima storia.
Quando siamo davanti alla nostra porta, lì salutiamo, o meglio, Giada li saluta, mentre io li rivolgo un semplice cenno del capo.
<<Domani riprenderemo il discorso?>> domanda Ace.
<<Abbiamo altra scelta?>> gli risponde Giada. Si sorridono e a me viene il diabete alle stelle.
La stessa cosa sembra valere anche per Law, che ha la mia stessa reazione.
<<Dio, devo farmi una puntura di insulina>>.
Finalmente rientriamo in casa, e mi dirigo verso la cucina, seguita da mia sorella. Oggi mi seguirebbe anche in capo al mondo, manco una cozza allo scoglio, e che cazzo.
<<Marti, perché...>>.
<<Non li ho lasciati venire qui per un tempo indefinito? Dovresti saperlo>>dico.
Siamo pur sempre sorelle, sa quanto odi avere ospiti in casa che non sia qualcuno di particolarmente legato a noi.
E ciò, di sicuro, non vale per quei due.
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The Witch Of Hearts
Fanfiction(COMPLETA) SEQUEL: Bewitched Love Io sono Martina. Sono una studentessa qualunque, amante degli anime. Sono orfana da quando ero piccola. Dopo la morte dei miei,ero rimasta da sola insieme a mia sorella, così mia zia ci prese con sé, non facendo vi...