Martina's pov
Credo che questa sia davvero la fine.
Chiudo gli occhi preparandomi alla nostra imminente morte, quando ad un tratto, il fascio uscuro che mi teneva il collo, si scioglie, lasciandoci cadere a terra, tossendo. La gola mi brucia per la stretta, così come i miei polmoni per il poco fiato.
Alzo il viso, vedendo davanti a noi Penelope e Daiana in nostra difesa.
<<Che cosa volete fare? Volete impedirmi di prendere ciò che voglio? Voi? Due fantasmi?>> dice marcando particolarmente l'ultima parola.
Le due indietreggiano.
<<Non noi>>inizia Penelope.
Una volta giunte al nostro fianco, mentre la bionda prosegue.
<<Lo faranno loro>>termina prima di sentire le loro mani sulle nostre spalle e una grande energia entrare nei nostri corpi.
Improvvisamente tutta la stanchezza accomulata fin ora, sembra svanita, e al suo posto, c'è solo una grande carica e voglia di mandare all'inferno la persona che avremmo dovuto chiamare ''mamma''.
Ci alziamo da terra, sfidando con lo sguardo quello di Astarte.
Prova di nuovo ad attaccarci ma questa volta, non ci facciamo trovare impreparate. Nel giro di qualche attimo in cui io e mia sorella ci scambiamo un brevissimo sguardo, un grande scudo formato da del fuoco bianco e nero si erge davanti a noi, frutto dell'unione dei nostri poteri, perché ormai è chiaro: solo insieme possiamo sconfiggerla.
Rompiamo lo scudo e lo trasformiamo in lance per poi scagliarle contro di lei che abilmente riesce ad evitarle tutte, tranne una, che la ferisce al braccio, fecendole stringere i denti e imprecare dal dolore.
<<Maledette!>>ringhia verso di noi.
<<Voi due>>si riferisce a Penelope e Daiana.
<<Fate tanto le orgogliose, ma vediamo quanto reggete ancora>>detto questo, alza le mani al cielo e dietro di lei, appaiono delle immagini schiarite, che paiono ricordi, che rappresentano proprio le due gemelle sul rogo che si dimenano e gridano dal dolore, mentre due giovani, che osservandoli bene in viso, ammetto che sono uguali a Ace e Law, cercano disperatamente di raggiungerle urlando i loro nomi e bestemmiando contro gli uomini che li trattenevano.
Vedo le due tenetennare davanti a quell'immagine, quando all'improvviso, essa cambia completamente: adesso, di fronte a noi, appare un bosco, oscurato dall'assenza del sole coperto da nuvole nere. Tra gli alberi, i due giovani del ricordo precedente riappaiono ma con espressioni, anziché rabbiose e disperate, assenti e prive di vita.
Quello che assomiglia ad Ace aveva una pistola in mano, mentre quello somigliante a Law un coltello. Accadde tutto in un attimo: un tuono rimbomba nel ricordo e i due si portarono uno la pistola alla testa, mentre l'altro un coltello alla gola e quando un lampo squarcia il cielo, dei due non restavano che due cadaveri.
Un grido agghiacciante mi fa sussultare e, voltandomi, vedo Daiana con un'espressione disperata e il viso bagnato dalle lacrime, mentre si copriva la bocca con una mano, mentre al mio fianco, Penelope era rimasta di pietra con la bocca spalancata, così come gli occhi e una nota disperata nell'espressione.
Quest'ultima, ad un tratto, abbassa il volto.
<<Bastarda>> sussurra.
<<Come?>>domanda inviperita la donna.
<<SEI SOLO UNA LURIDA BASTARDA PUTTANA!>> le urla contro.
<<Come osi tu, piccola... >>non fa in tempo a lanciare una sfera che noi altre uniamo i nostri poteri ai suoi, per aiutarla, respingendo il colpo, facendola indietreggiare.
Le spalle di Penelope si alzano e si abbassano sempre più velocemente, tanto che Daiana pare iniziare a preoccuparsi.
<<Penelope, calmati...>>dice con voce tremante e gli occhi gonfi per le lacrime che ancora le scendevano sulle guance.
Sul viso della mora, iniziarono ad apparire delle venature nere, e stringe i pugni finora a far sbiancare le nocche, per poi riaprirli e continuare così, fin quando, anche sulle mani, non appaiono quelle venature.
Intanto io e Giada, tentiamo di respingere gli attacchi di Astarte che non sembra volersi fermare.
<<Calmati...>>tenta ancora la sorella.
La mora chiuse gli occhi, facendo dei respiro profondi, prima di vedere quelle vene scure sparire dal suo viso.
Iniziano ad aiutarci nuovamente, quando ad un tratto, mia sorella viene scaraventato metri più indietro.
<<GIADA!>>urliamo io e Ace in coro, e subito sento il corpo indolenzito.
Ma mentre sono distratta, Astarte riesce a colpirmi al fianco, facendomi accasciare a terra e facendomi gemere dal dolore e portare una mano sulla ferita.
<<NO!>> sento gridare a Law, mentre sento i lamenti di dolore di mia sorella.
Tolgo la mano trovandola piena di sangue. La ferita è parecchio profonda ma non posso certo fermarmi. L'unica cosa che mi impedisce di continuare, è che il mio stesso dolore lo avrebbe provato anche mia sorella.
Riporto la mano sul fianco e cerco di alleviare il dolore con i miei poteri, mentre le sorelle fantasma, si parano in mia difesa e in quella di mia sorella.
Quando il dolore è un po' diminuito, cerco di alzarmi in piedi, con un notevole sforzo, seguita dopo neanche qualche secondo da mia sorella.
<<Bene, vedo che così, sono in svantaggio, ma non preoccupatevi, rimediamo subito...>>detto ciò, le piante che avvolgevano ancora i corpi dei ragazzi, senza il controllo di Giada, si sciolsero, e i due si solevarono in aria. La donna si mise a bisbigliare parole incomprensibili, in quello che credo sia latino, prima di poggiare nuovamente i ragazzi a terra.
Le pupille dei due si dilatarono talmente tanto da coprire l'iride.
<<A-Ace... L-Law...>>balbetta Giada, impaurita.
Loro però, non risposero.
<<Ragazzi, state bene?>>domando io, facendo un passo avanti verso di loro.
<<Nemico!>>.
<<Nemico!>>dissero all'unisono, come fossero macchine.
A quelle parole, mille pugnali mi si conficcano nel petto.
Si... Si sono dimenticati di noi.
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The Witch Of Hearts
Fanfiction(COMPLETA) SEQUEL: Bewitched Love Io sono Martina. Sono una studentessa qualunque, amante degli anime. Sono orfana da quando ero piccola. Dopo la morte dei miei,ero rimasta da sola insieme a mia sorella, così mia zia ci prese con sé, non facendo vi...