<<Martina no!>>.
<<Oh, invece si>>.
<<Scusate! Di che diavolo state parlando?>> ci interrompe Ace.
<<Dovete pur avere dei vestiti di ricambio, come pensate di poter andare in giro così, in questo mondo?>>gli risponde mia sorella. <<Il problema è che non sappiamo come pagarli>>.
La guardo alzando un sopracciglio.
<<È fuori discussione>> dice Giada leggendomi nella mente.
<<Cosa è fuori discussione?>> chiede Law.
Io lo guardo accennando un sorriso furbo.(15 minuti dopo)
<<Non posso credere che mi hai convinta a farlo>>si lamenta mia sorella mentre ci dirigiamo verso casa di nostra zia.
<<Non ci è voluto poi così tanto>> ribatto.
<<Voi aspettateci qui, non azzardatevi a muovervi>>minaccio i due ragazzi che ci stanno seguendo, per poi rivolgermi a mia sorella.
<<Ricordi il piano?>>.
Lei sbuffa sonoramente prima di annuire.
<<Bene, andiamo>>.
Una volta arrivate, mi nascondo al lato della casa, vicino alla finestra che da sulla cucina, fortunatamente aperta, mentre Giada si appresta ad aprire la porta d'ingresso.
<<Giada, tesoro, dove eri?>>domanda mia zia, rivolgendole un sorriso.
<<Sono uscita con una mia amica, volevamo andare a prendere un gelato, ma mi sono dimenticata i soldi, così sono tornata a prenderli>> risponde la bionda ricambiano il sorriso.
<<Oh, certo cara, va pure>>.
Così Giada si affretta a salire le scale. Dopo qualche secondo però, la ragazza chiede:
<<Zia! Sai dov'è la borsa blu? Non la trovo! Puoi venire ad aiutarmi a cercarla?>>.
<<Certo tesoro, arrivo subito!>>mia zia dopo aver risposto, sale in tutta fretta le scale.
Perfetto!
Mi siedo sul davanzale della finestra, per poi con un balzo, ritrovarmi con i piedi sul pavimento della cucina.
Sento le due parlare al piano di sopra, così, silenziosamente, mi dirigo verso la borsa di mia zia, afferro il suo portafogli e prendo una carta di credito, segnandomi sul polso con una penna il numero per prelevare i soldi che, tanto ormai lo sanno pure i muri, tiene segnato su un foglio in una tasca della borsa.
Dopo aver preso la carta ed essermi segnata il numero, rimmetto il portafogli nella borsa ed esco dalla finestra di prima.
Prendo il telefono mandando un messaggio a mia sorella, dicendole che l'ho presa.
L'aspetto sul lato della casa e, dopo pochi secondi, la vedo uscire di casa con una borsa blu scuro sulla spalla.
Le faccio cenno con la testa di tornare verso Ace e Law, prima di avviarmi verso questi ultimi.
<<Per non sprecare troppo i soldi di zia Elena, ho preso anche qualche mio risparmio>>dice osservando la borsa che tiene in spalla.
<<Non serviva, tanto nostra zia non si accorgerà nemmeno che gli abbiamo preso la carta, ne ha almeno una dozzina e oggi restava a casa, perciò non le controllerà>>.
<<E se fossero le ultime parole famose?>>chiede ancora.
<<Donna di poca fede, ti puoi fidare una cazzo di volta?>>ribatto esasperata una volta giunte di fronte ai due ragazzi.
<<L'avete presa?>> domanda il chirurgo della morte.
Alzo il piccolo oggetto, mostrandoglielo.
<<Bene, allora andiamo>>fa Ace.
Così ci dirigiamo verso il centro del paese dove, nonostante quest'ultimo sia piccolo, vi è un centro commerciale.
Il breve viaggio è silenzioso, dato che io e mia sorella non ci rivolgiamo la parola ed Ace e Law si guardano intorno incuriositi.
<<Siamo arrivati>>annuncia mia sorella una volta giunti davanti all'edificio.
Il posto non è molto grande, ma contiene l'essenziale. Dall'esterno sembra una fabbrica, ma all'interno è piuttosto accogliente: il pavimento è ricoperto da piastrelle color avorio, le pareti bianche sono ridotte al minimo per far esaltare le vetrine di negozi di ogni tipo, da quelli per l'abbigliamento, a quelli farmaceutici e alimentari. Appena si entra, i primi negozi che si incontrano sono i centri di assistenza telefonica e davanti ad essi, vi è la zona dove i genitori possono lasciare i figli a disegnare o a giocare, che funge anche da divisorio per i due settori. A destra si raggiunge il supermercato, la farmacia, il macellaio, la pescheria e anche un paio di pizzerie a taglio e una gelateria, mentre a sinistra si raggiungono i negozi sportivi, d'abbigliamento, i saloni di bellezza, eccetera.
Ci dirigiamo verso questi, fermandoci al primo negozio che ci appare alla vista. Entriamo dentro, raggiungendo il reparto uomini.
<<Date un'occhiata in giro, se vi piace qualcosa avvertiteci>>dico.
<<E se ci dividessimo?>>domanda Ace.
Lo guardiamo tutti interrogativi.
<<Io vado con una di voi e il chirurgo qui va con l'altra>>continua.
<<Mi sembra una buona idea, così non ci perderemo>>concorda Law.
Io e mia sorella ci guardiamo interrogative.
<<Ma chi va con chi?>>chiede il chirurgo.
<<Facciamo pari e dispari>>propone la bionda al mio fianco, guadagnandosi una mia occhiataccia.
<<Chi andrà con Law? Dispari!>>.
<<Pari>>sbuffo.
I ragazzi ci guardano come per dire '' ma che stanno facendo queste due? ''.
Alla fine, ad entrambe esce il numero 4.
<<Perfetto. Allora tu andrai con Law ed io con Ace>> dice lei avvicinandosi al moro.
Io la seguo nel gesto, avvicinandomi al chirurgo.
Il settore uomini è abbastanza grande, così decidiamo di andare nel reparto magliette, mentre Ace e mia sorella in quello dei pantaloni, per poi scambiarci una volta finito.
<<Da dove si parte?>>mi chiede.
Mi avvicino a uno scaffale intravedendo delle magliette a maniche corte di vari colori.
<<Suppongo che vadano bene queste, ora che inizia a fare caldo. Quale colore preferisci?>>.
<<Beh, nero o blu, fai tu>>mi risponde con poco entusiasmo.
Afferro una maglia nera con lo scollo a V e gliela appoggio sul petto.
<<Questa dovrebbe starti, ma per sicurezza, dopo te la provi>>.
Gliela lancio e lui la prende al volo.
Prendo un'altra maglia, questa volta blu della stessa taglia e gli lancio anche questa. Continuo ad osservare varie magliette e alla fine ne prendo un'altra di un verde molto scuro, una bordeaux e una camicia sempre a maniche corte nera.
Una volta finito con le magliette, ci scambiamo con gli altri due, andando nel reparto dei pantoloni.
Afferro un jeans lungo nero e glielo appoggio sui fianchi per vedere ad occhio se era troppo stretto.
<<Non ti facevo una guardona, Martina-ya>>dice accennando un sorriso malizioso.
<<Prego?>>gli rivolgo un'occhiata fredda.
Lui non risponde si limita a sghignazzare.
<<Hai ragione. Fallo da solo>>gli lancio i pantaloni.
<<Chi ha detto che mi dispiaceva?>>.
<<Troppo tardi, chirurgo>>affermo sbattendogli i jeans sul petto e tornando con lo sguardo sui pantaloni sugli scaffali.
Lo sento ridacchiare divertito, ma si interrompe quando gli tiro un paio di jeans corti chiari in faccia.
Lo vedo massaggiarsi il naso.
<<Il bottone dei jeans sul naso non è piacevole?>>chiedo sarcastica.
<<No, per niente!>>risponde infastidito.
Alla fine, oltre a quei due jeans che gli ho tirato, gli passo un altro jeans corto nero e uno bordeaux.
Adesso io e mia sorella siamo sedute su un divanetto davanti ai camerini, aspettando che i ragazzi si provino i vestiti che hanno scelto.
Che abbiamo scelto, vorrai dire.
Aspettando che i ragazzi si provino i vestiti che abbiamo scelto per loro.
<<Accidenti, poi dicono che le donne ci mettono due ore per provarsi due vestiti>>affermo sbuffando.
<<Abbi un po' di pazienza, dopo ci vendichiamo>>sussurra infine, facendomi un sorrisino malefico.
Le poggio una mano in fronte.
<<Che fai?>>chiede curiosa.
<<Controllo se hai la febbre>>.
Proprio in quel momento, i due ragazzi escono dai camerini, dicendoci che andavano bene tutti. Così ci dirigiamo verso la cassa. Giunto il nostro turno, porgo la carta di credito alla cassiera e, una volta pagato, usciamo dla negozio, facendo indossare ai ragazzi una delle maglie comparate. Io e mia sorella ci guardiamo all'unisono.
<<Adesso andiamo lì? Vediamo se troviamo qualcos'altro>>propone Giada.
<<D'accordo>>dico.
Entrando nel negozio, l'odore di profumo da donna ci investe.
<<Questo mi sembra sia un negozio solo per donne>>fa notare Law.
<<Infatti>>rispondiamo in coro io e la bionda.
Ci voltiamo entrambe e vediamo i due incamminarsi verso l'uscita del negozio.
Li afferriamo per la maglietta, ritrascinandoli dentro.
<<Oh, no cari, ora voi non scappate>> affermo trascinando Ace.
<<Adesso sopportate noi fare shopping. Prima si sono invertiti i ruoli, mai viste delle donne aspettare degli uomini fuori dal camerino, ora voi sopportate noi>>continua mia sorella, trascinando Law.
<<Forza, le coppie di prima. Ci vediamo dopo al camerino, Marty>>fa lei ed io annusico, mentre i ragazzi sbuffano sonoramente.
Questo negozio è il mio preferito in tutto il centro commerciale in fatto di abbigliamento, non solo perché è enorme, ma anche perché vende ottimi vestiti.
Mi avvio agli scaffali sulla destra (con i vestiti più scuri), seguita da Law, mentre Giada su quelli alla sinistra (quelli più chiari), seguita da Ace.
Osservo i veri vestiti per poi decidere di prendere una maglietta leggera in raso nera leggermente più elegante del solito a maniche lunghe alla quale è abbinata una collana argentata, un paio di jeans di cui uno, leggermente strappato e un pigiama estivo in seta nera.
Mi avvio verso i camerini con Law dietro che non ha proferito parola fino ad adesso. Contemporaneamente, Giada arriva ai camerini stracolma di vestiti.
<<Ci mettiamo nel solito camerino? Tanto sono enormi almeno ci diciamo cosa ci sta bene e cosa no>>domanda questa.
<<Devo proprio?>>.
<<Si>>e mi spinge in uno di essi.
Questi camerini sono talmente grandi che se allungo le braccia non tocco le pareti.
Iniziamo a provarci i vestiti.
<<Quella maglietta in raso ti sta benissimo!>>afferma lei.
<<Grazie>>rispondo. È vero, è molto bella.
<<Tu che mi consigli? La gonna blu o quella bianca?>>.
<<Dipende con cosa l'abbini>>.
Da quando parlo come una stilista?
<<Beh, quella blu potrei abbinarla con il nero e con il bianco ad esempio, mentre quella bianca con tutto>>.
<<Un motivo in più per prendere quella bianca e poi magari prendi quella in jeans blu>>le consiglio.
<<Seguirò il tuo consiglio>>sorride lei.
Dopo credo dieci minuti usciamo dal camerino, con i vestiti in mano pronte per andare alla cassa.
<<Quella maglietta in raso ti sta benissimo!>>dice Ace con voce stridula.
<<Grazie>>fa Law con una voce di poco più profonda da quella di Ace.
<<Tu che mi consigli? La gonna blu o quell bianca?>>continua il moro.
<<Dipende da cosa l'abbini>>lo segue il chirurgo, con lo stesso tono di voce.
<<Beh, quella blu la posso abbinare al bianco o al nero, mentre quella bianca a tutto>>.
<<Un motivo in più per prenderla. Poi magari puoi prendere quella di jeans>>.
Imitano una risatina stridula.
Io e mia sorella ci guardiamo all'unisono.
<<Ragazzi voi vedete ancora Nami e Bibi? Eh? Cosa?!>>diciamo contemporaneamente rivolgendoci a Ace.
Lui ci guarda male, ma noi non ci badiamo e volgiamo lo sguardo su Law.
<<Sanji cosa c'è per colazione?>>faccio io, facendo sparire il suo sorriso derisorio.
<<Tramezzini>>dice mia sorella.
Fingiamo entrambe uno sguardo schifato.
<<A me non piace il pane!>>lo imitiamo.
<<Okay, smettetela>>ci interrompe.
<<Avete iniziato voi>>affermo.
<<Siamo vendicative>>dice la bionda al mio fianco.
Questi alzano gli occhi al cielo per poi seguirci verso le casse.
Una volta pagato, mi dirigo verso un piccolo negozio di videogiochi che però vende anche gadjet di film, serie TV e anime. Sento che gli altri mi seguono, ma non ci faccio molto caso, questo è il MIO negozio e tutti gli altri non esistono.
Punto subito l'angolo con le action figure, mentre Giada osserva alcune maschere che rappresentano dei personaggi di film.
Accidenti non so quale action figure prendere. Quella di Law, quella di Ace o quella di Rufy?
<<Ma quello è...?>>sento chiedere da Ace alle mie spalle. Seguo il suo sguardo fino a raggiungere un'action figure di Sabo.
<<Si, Sabo è vivo>>dico indifferente.
<<C-come... Come... Come è possibile?>>domanda ancora incredulo ad occhi sgranati.
<<Giada, spiegaglielo tu>> dico a mia sorella che ci raggiunge subito, seguendo anche lei lo sguardo del ragazzo prima di spiegarli la non-morte di Sabo.
Alla fine io decido di prendere un'action figure di Law, ovviamente senza essere vista da quello in carne ed ossa.
<<Marty...>>mi sussurra Giada, una volta usciti dal negozio di videogiochi.
<<Che c'è?>>.
<<Ecco... Dovrei comprare dell'intimo>>bisbiglia ancora più piano e a malapena la sento.
<<Ah beh, diciamolo ai ragazzi>>.
<<No!>>.
Mi volto verso i diretti interessati.
<<Martina no!>>.
<<Restate qui, mettevi seduti, noi torniamo subito. Non muovetevi>>li minaccio, puntandoli un dito contro.
Mia sorella sospira di sollievo.
<<Mi hai fatto prendere un colpo>>mi dice mentre ci avviamo verso il negozio di intimo.
Io la guardo con un sorrisetto beffardo.
<<Chi te lo dice che dopo non li dico dove siamo state e a quale fine?>>.
Lei sbanca e mi da una gomitata, facendomi sghignazzare.
Dopo aver finalmente comprato questo maledetto intimo, torniamo da Law ed Ace e ci apprestiamo ad uscire dal centro commerciale.
Durante il tragitto, Ace decide di rompere il silenzio.
<<Dopotutto è sto un pemeriggio divertente, non l'avrei mai detto>>dice facendo sorridere Giada.
Giunti davanti casa di nostra zia, salutiamo i ragazzi ed entriamo.
Letto, amore della mia vita, sto arrivando!
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The Witch Of Hearts
Fanfiction(COMPLETA) SEQUEL: Bewitched Love Io sono Martina. Sono una studentessa qualunque, amante degli anime. Sono orfana da quando ero piccola. Dopo la morte dei miei,ero rimasta da sola insieme a mia sorella, così mia zia ci prese con sé, non facendo vi...