12. Rivelazioni

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Il posto è desolato, circondato da infinite erbacce e da qualche albero qua e là.
L'unico edificio nel raggio di qualche chilometro è la fabbrica abbandonata.
Non molti anni fa è stata chiusa perché fallita e da allora qui non ci viene più nessuno, a parte qualche gruppetto di ragazzi ogni tanto a fare chissà cosa, credendosi fighi.
Law parcheggia accanto a una moto che riconosco come quella di Ace.
Infatti poco più in là, vicino ad un albero, ci sono Giada ed Ace intenti a guardarsi intorno.
Law, senza degnarmi di uno sguardo, inizia ad avvicinarsi ai due, seguito a ruota da me.
Arrivati di fronte a loro, mia sorella mi sorride.
<<Allora, perché siamo qui?>>domando appoggiandomi ad un albero.
<<Dovevamo continuare quel discorso in un posto più tranquillo>>mi risponde Ace.
<<Vi siete decisi a dirci cosa avete visto quando vi siete ritrovati qui?>>.
<<Non abbiamo visto niente>>dicono i due ragazzi all'unisono.
Cocciuti, quanto?
<<Ace tu cosa stavi facendo prima di venire qui?>>chiede mia sorella al moro.
<<Stavo andando via dal regno di Alabasta>>.
Sposto lo sguardo su mia sorella vedendola irrigidirsi e sbiancare.
Senza nemmeno accorgermene, anche io sono diventata una statua.
Quindi stava già cercando Teach.
Mia sorella, che non si era mossa ancora di un millimetro, si volta a guardarmi con fare preoccupato, avvicinandosi al mio orecchio.
<<Secondo te è il caso di dirgli che fine farà se continua la sua strada?>>.
In tutta risposta annuisco.
<<Se vogliamo che siano sinceri, noi dobbiamo esserlo con loro>>.
Ad un tratto sentiamo un falso colpo di tosse. Entrambe ci voltiamo verso i due, rimasti a guardarci.
<<Ace, stai inseguendo un uomo, Marshall D. Teach, vero?>>inizia Giada.
Lui la guarda perplesso.
<<Come?...>>si volta a guardare Law.
<<Io ormai ci ho perso le speranze. Probabilmente sanno anche il nostro gruppo sanguigno>>.
<<Law F, Ace S>>diciamo in coro io e Giada.
Ci guardiamo entrambe con la coda dell'occhio. Di carattere siamo talmente diverse che non era mai successo di dire qualcosa insieme.
Ace ci guarda a bocca aperta.
Law alza leggermente le braccia per poi lasciarle ricadere sui fianchi.
<<Come previsto...>>.
<<Neanche io sapevo il mio gruppo sanguigno>>.
<<Adesso lo sai>>ridacchia la biondina al mio fianco.
<<Comunque, tu... Ecco tu... N-non devi continuare a inseguirlo>>continua questa diventando improvvisamente seria.
Ace la guarda confuso ma nel suo sguardo intravedo anche una punta di irritazione.
<<Perché non dovrei? Visto che ci conoscete così bene, dovreste sapere il motivo per cui lo faccio>>dice infatti.
<<P-per-perché...>>.
<<Se continui ad inseguirlo firmerai la tua condanna a morte>>intervengo io senza guardarlo. Abbasso lo sguardo chiudendo gli occhi, incrociando le braccia al petto e  iniziando a percepire il suo sguardo su di me.
<<Cosa?>>chiede con voce molto meno convinta di prima.
<<Teach ti catturerà, consegnandoti alla marina. Tuo padre, Barbabianca, ovviamente non lascerà perdere, così come non lo farà tuo fratello Rufy. Ciò porterà alla più grande guerra che si sia mai vista, dove perderanno la vita molti dei tuo fratelli, tuo padre e tu stesso, nel tentativo di salvare tuo fratello>>dico senza cambiare minimamente tono di voce, anche se dentro di me, inizio a provare quel leggero dolore che ancora mi è rimasto da quando ho visto per la prima volta quelle puntate, al contrario di mia sorella che sembra sul punto di piangere.
<<Stai dicendo che io morirò, e coloro che hanno perso la vita per me, saranno morti invano?>>chiede ancora.
Mi avvicino a lui e gli tiro una sberla.
Lui mi guarda non poco irritato.
<<Esatto, perché tu non hai saputo resistere alle provocazioni dell'ammiraglio Akainu. Lui ha offeso Barbabianca e tu lo hai affrontato. Quando quell'uomo stava per uccidere Rufy, tu ti sei messo in mezzo e ti ha ucciso. Law dovrebbe saperlo bene visto che, dopo la tua morte, tuo fratello è stato ferito gravemente, ed è stato proprio lui a curarlo>>.
Ace abbassa lo sguardo, facendosi improvvisamente pensieroso.
Dopo attimi interminabili di silenzio, intervengo.
<<Adesso passiamo ad altro. Voi siete usciti da qui>>inizio a cercare sul telefono una puntata a caso.
Guarda caso trovo prima una puntata di Alabasta. La metto e giro il telefono.
Ace sgrana di nuovo gli occhi, mentre Law assottiglia lo sguardo.
Dopo un minuto, cerco una puntata un po' più recente in cui è presente anche Law.
Gli mostro anche questo. Durante la puntata, viene fatto vedere anche Rufy e la sua ciurma. Ace, vedendo il fratello, alza immediatamente lo sguardo sul mio telefono.
<<Accidenti, come è cresciuto...>>dice talmente a bassa voce da essere quasi impercettibile.
<<Sono passati due anni dalla guerra per la Supremazia. Ci credo che è cresciuto>>afferma Law freddo.
<<Quella è la cicatrice della ferita fatta da Akainu, vero?>>mi domanda il moro. Annuisico.
Lui stringe i pugni.
Rimetto il telefono in tasca,spostando poi lo sguardo a fianco a me, non trovando però mia sorella.
Mi guardo intorno, trovandola appoggiata alla macchina di Law.
Sbuffo e la raggiungo.
<<Che stai facendo?>>le domando un po' troppo brusca.
Lei si volta a guardarmi e noto un lacrima percorrerle il viso.
Lei se la asciuga in tutta fretta.
<<Scusa, non ce la facevo più a sentir parlare di Marineford>>dice con voce tremante.
<<Smettila di fare così. E che cazzo, devi superare questa cosa. Lui è qui adesso, è questo che conta ora. Quindi impara a essere più forte, perché così mi sembri una mocciosa>>dico facendola annuire. Lei fa un profondo sospiro per calmarsi, per poi seguirmi di nuovo per tornare dai due.
<<Perché non gli avevi detto di Rufy?>>domanda Giada, una volta giunti davanti al chirurgo.
<<Perché in questo momento non mi pare sia la cosa più importante>>ripsonde a braccia conserte.
<<Ora ho io una domanda. Perché non volete dirci che avete visto quando siete venuti qui?>>li chiedo.
Ace è come se non mi avesse sentito, mentre Law distoglie lo sguardo restando in silenzio.
Sbuffo.
Sarà più lunga del previsto.

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