31. ''... Avete firmato la vostra condanna... ''

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Martina's pov
<<È un piacere vedervi cresciute, care figlie>> dice allungando le mani verso di noi, facendo sgranare gli occhi di tutti e quattro.
No, non è possibile...
<<Stai mentendo!>>esclamo, guardandola con odio.
<<Io mentire? È davvero esilarante>>continua ridacchiando come una serpe.
<<Cara Martina, sono tutto fuorché una bugiarda>>.
Mi soffermo a guardarla, sgranando gli occhi: gli stessi nostri lineamenti, gli stessi occhi azzurri, e... I miei stessi capelli neri, solo molto più lunghi.
Impallidisco, così come mia sorella, dato che evidentemente, si è accorta della nostra somiglianza.
<<È un piacere vedere anche voi>> dice rivolgendosi alle nostre spalle, e voltandoci, troviamo Penelope e Daiana.
<<Astarte, finalmente ci incontriamo>>afferma Penelope.
<<Oh beh, Penelope, sarebbe più oppurtono che tu mi chiamassi '' mamma''>>ribatte.
Le due rimangono pietrificate.
<<Che vai blaterando?>>chiede Daiana, confusa.
<<Nostra madre è morta al parto>>.
<<Oh, no. Me ne sono solo andata, dopo il parto. Sarei tornata presto, ma vostro padre ha rovinato i miei piani e vi ha denunciate alla chiesa>> spiega.
<<Eri tu quel giorno>> dice la bionda.
<<La donna col mantello>> la segue la sorella.
<<Esattamente. I miei piani consistevano nel tornare da voi un giorno e convincervi a donarmi i vostri poteri. Ma ovviamente così non è stato. Dopo la vostra morte, feci un patto con il diavolo, così da poter ottenere l'eterna giovinezza e potessi trovare chi avrebbe ereditato i vostri poteri, ma il caso vuole che da una mia scappatella notturna, siate nate voi, e guarda caso le vostre sosia>>racconta.
Non posso credere che questo si tutto vero. Tutto quello che ha raccontato, porta alla spiegazione che tutta la nostra vita è solo una bugia, che Penelope e Daiana sono in realtà le nostre sorelle, e che i nostri genitori in realtà, erano solo dei bugiardi.
Ace e Law, ci guardano sanguinanti e sconvolti tanto quanto noi.
<<Non volevo fare lo stesso errore, ma quella che consideravate vostra madre, la mia tirapiedi, vi ha portato via e vi ha cresciute fino ai sei anni, quando sono riuscita a trovarvi, e ha avuto ciò che meritava, e guarda caso sono state le sue due care figlie adottive a bruciare il suo cadavere. Avrei voluto farlo io, che peccato>>.
<<Non è vero!>>.
<<Oh, si che lo è. Io li ho uccisi e voi, in preda alla disperazione, avete bruciato i loro corpi>>.
<<Maledetta!>>quasi urla Giada, con gli occhi velati di lacrime.
<<Era una semplice umana, sapeva che non avrebbe avuto scampo contro di me>> ammette.
<<Perché volevi i nostri poteri?>>domando cercando di essere calma, ma mi risulta molto difficile in questa situazione.
<<Ovviamente non potevo farmi sfuggire il potere di due delle streghe più potenti mai esistite>> mi risponde, squadrandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
<<Stai mentendo!>>esclama Giada, con i pugni stretti lungo i fianchi.
<<Loro ci assomigliavano>> continua, perdendo però una tonalità di voce quando Astarte posa lo sguardo su di lei.
<<Tutto ciò che credevate di avere in comune con loro, era puramente casuale, accettalo!>>.
Dopo queste parole, la mora viene sommersa dall'odio che ognuna di noi prova per lei.
<<Ora che sapete tutto, datemi i vostri poteri>>.
<<Mai!>>diciamo all'unisono io e mia sorella.
<<Bene, vorrà dire che utilizzerò le maniere forti>> alza le mani che teneva giunte e, dietro di lei, dei rovi nascono dal terreno, avvolgendo i corpi di Ace e Law.
<<No, fermati!>>le urliamo contro, ma lei non sembra degnarci di attenzione.
<<Beh, Penelope e Daiana, voi siete state fortunate. Non avete assistito alla morte dei vostri grandi amori>>ride in modo inquietante.
<<M-morte?>>balbetta Daiana.
<<Oh, giusto, voi non lo sapete. Pochi giorni dopo la loro morte si sono uccisi, volevano raggiungervi>>imita un sorrisetto dolce. <<Che teneri>>.
Poi sembra colta da un lampo di genio.
<<Ora che ci penso, questi due bei giovanotti, non assomigliano a Duncan e Adrian? Oserei dire che sono praticamente identici>>dice e dopo un attimo, le piante si stringono ancora di più sui loro corpi, portandoli a emettere dei gemiti strozzati.
Ora mi è tutto più chiaro: volevano che ce li tenessimo stretti perché, non solo assomigliavano ai ragazzi che un tempo avevano amato, ma anche perché, molto probabilmente, già sapevano che ci avrebbero aiutate perché Duncan ed Adrian lo avevano fatto in passato.
<<Lasciali andare, ho detto! Se lo farai ti daremo i nostri poteri!>>esclamo, guadagnandomi le occhiate sconvolte dei presenti, tranne quella di Astarte.
<<Bene, finalmente una figlia che inizia a ragionare>>.
<<Martina-ya, non farlo!>>dice Law con il fiato spezzato, prima di cadere a terra, quando ormai le piante erano scomparse.
<<Allora?>>chiede impaziente Astarte.
<<Se li vuoi, vieni a prenderteli>>rispondo imitando il suo sorrisetto da serpe.
Giada capisce immediatamente le mia intenzioni, e sopira prima di creare delle piante sui corpi dei mori e allontanarli.
<<Sappiate, care figlie, che avete firmato la vostra condanna!>> esclama, prima di scagliarci contro delle lance fatte di fuoco nero e bianco, come fossero degli ibridi: per metà sono formate da magia nera e per metà da magia bianca.
Provo ad alzare una barriera, ma viene infranta dalle lance, come fosse niente.
Lo stesso accade per mia sorella.
Lei ride di gusto.
<<Non potrete mai nulla contro di me. Nei secoli ho assimilato i poteri di centinaia di streghe, niente può più sconfiggermi!>>.
Proviamo ad attaccarla, ma nessuna delle due sembra avere la meglio su di lei.
<<Ancora non vi arrendete? Siete molto ostinate>>continua beffarda, schivando senza difficoltà i nostri colpi.
<<Ragazze, attente!>>grida Ace, mentre tentano di alzarsi.
Per un pelo riusciamo a schivare un sfera ibrida. Guardo mia sorella e lei, senza neanche parlare, rende reali i miei pensieri.
Fa crescere delle piante attorno a loro, stringendo tanto quanto basta per tenerli fermi, senza farli male.
Ma nel distrarci, la donna che dovrebbe essere nostra madre, riesce a colpirci e a scaraventarci a terra.
La sento ridacchiare soddisfatta.
<<Siete brave, ma non abbastanza, avete poca esperienza>>.
Due fasci neri ci avvolgono il collo e ci sollevano da terra, stringendocelo.
<<Datemi i vostri poteri!>>.
<<No!>>diciamo con il fiato spezzato.
<<MARTINA!>>.
<<GIADA!>> gridano all'unisono Law ed Ace.
<<Queste grida mi sono famigliari. Oh, certo, come dimenticare la morte delle mie prima due figlie, mentre i loro amanti gridavano disperati. Forse è questo il vostro destino. Rivivere quello che le vostre sorelle hanno vissuto, e voi...>> si volta verso i due.
<<Voi siete destinati ad ammazzarvi per amore, proprio come i vostri antenati!>>.
I due sgranano gli occhi, mentre continuano però a cercare di liberarsi.
Il fascio oscuro intorno al mio collo si stringe ancora di più, impedendomi di respirare.
Credo che questa sia davvero la fine.

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