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«Ammò! Stai sciupata, ma li amici tuoi ti fanno mangià là in America?» domanda la nonna abbracciandomi appena mi vede.
«Sto bene nonna!» ricambio l'abbraccio e devo dire che finalmente sono davvero felice.

Felice. È una parola importante che provo solo con poche persone, la nonna è la prima di questo elenco cortissimo.
Lei c'è da quando sono nata e non mi ha mai abbandona nonostante la distanza è tutti i miei problemi. È stata la mia prima migliore amica ed è stata la mia unica vera mamma.
Quasi piango tra le sue braccia ma non ho voglia di fare spettacolo davanti ai miei parenti.

«Mattì! Da quanto tempo!» la nonna abbraccia anche Mattia che ricambia per niente sorpreso.
«Come stai Terè?» la saluta, ormai è uno di famiglia.
«Dai dormi da noi ch'è tardi.»
«No Terè grazie.» rifiuta Mattia. Se ne pentirà.
Gli occhi di nonna diventano assatanati e si china per prendere la ciabatta che ha al piede.
«Mattì guarda ca m'offendo. Te tiro u' zoccolo eh!» lo minaccia e lui ridacchiando si arrende.

«Mattia ma che ci fai ca! Pure tu Emma? Come so' felice!!» la quiete mattiniera viene rovinata da Maria che entra in cucina correndo.
Ci abbraccia forte e non posso fare a meno di notare che qualche mese fa non lo avrebbe mai fatto. Questo distacco con Luca le ha fatto bene.
«Marì io mo vado via, c'è qualche festa sta sera?»
«A voglia! Vi faccio avè un invito.» ci promette mia cugina.
«Emma dobbiamo parlà.» arriva la nonna e interrompe la nostra conversazione. Con il mestolo in mano mi fa un po' paura.

Deglutisco rumorosamente e vado in salone con lei.
«Ch'è successo ammò?» scoppio a piangere.
«Ho litigato co' Payton. Ho scoperto che si fa 'e canne!»
«Ma quanto so cojioni sti uaglioni d'oggi!» dice portandosi una mano sulla fronte.
«Hai privato a chiedegle pechè? O se avrebbe smesso pe' te?» scuoto la testa.
«Ammò stai qui qualche giorno poi torna da lui e chiarite ja?» annuisco e sorrido come una scema. Mi butto fra le sue braccia e sono di nuovo invasa dalla felicità che trasmette.

***

«Emma si proprio no schianto!» dice Maria appena mi vede. Ho un vestito blu semplice addosso e sinceramente non avevo neanche voglia di andare a questa festa, Mattia mi ci ha obbligato.
«Me tocca tenerte d'occhio se no Payton m'ammazza!» continua lei ridendo, io mi limito a sorridere.
È tutto il giorno che penso a lui, mi manca tantissimo.

Mi avvicino al barista.
«Michè, un vodka lemon!» mi guarda contrariato.
«Emma è il quinto, vai a casa non voglio problemi eh.»
«Michè ma ti pago!» continuo ridendo.
«Mattì menomale che sei qui! Portala via che sta male.» metto il broncio e Mattia mi trascina via dalla discoteca.
Credo fosse un diciottesimo.

Non riesco a stare in piedi così ci sediamo su una panchina per qualche minuto.
Prendo il cellulare, non lo accendo da quando sono arrivata in Italia.
Trovo venti messaggi e cinquantatré chiamate da Payton. Prima che possa chiamare il mio ragazzo dato che sono sotto l'effetto dell'alcol mi arriva un messaggio da Antonio.

-Nonna è in ospedale da tre ore, non se ripiglia. Viè qui.-

Il mondo mi crolla addosso.

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spazio aitrice🚀

Scusate! Mi ero completamente dimenticata di dover pubblicare, me ne sono resa conto quando qualcuno ha votato la storia...😅

Volevo ringraziarvi per il supporto nei commenti, grazie davvero🥰

luna

(25/2/2020)

PS: in questo momento è 01:30 di notte🙃

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