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«Emma... c'è stato qualcosa tra te e Mattia? In passato intendo.» chiede Payton appena gli infermieri escono dalla stanza.
«No.» ma a lui non sembra bastare così alza le sopracciglia.
«Emma le persone non reagiscono così di solito quando vedono due persone baciarsi che per di più sono fidanzate! Raccontami cos'è successo.»
Faccio un respiro profondo e le mani iniziano a tremarmi.

Basta che tralascio quel dettaglio e andrà tutto bene.

«Quando abitavo ancora in Italia eravamo amici. Ci piacevamo a vicenda ma oltre ad un bacio quando avevo otto anni non ci fu niente. Già a cinque anni era diventato uno di famiglia ed è sempre stato il mio migliore amico a distanza. Non so perché abbia avuto questa reazione...» quando pronuncio l'ultima frase capisco il perché di tutto quanto.
Io piaccio ancora a Mattia.

Perché? Avevamo un'amicizia così bella, era una delle persone più importanti.
«Mi sembra molto chiara la ragione per cui allo abbia fatto però rimani pure nel tuo mondo fatato!» ma che cazzo?
«Come scusa? Il mio mondo fatato?! L'ho capito benissimo il perché semplicemente non voglio crederci!» dico senza pensarci, infatti questa frase non ha molto senso.
Sbuffa e apre le braccia, mi avvicino a lo abbraccio.

Percorro con le dita tutti i lineamenti del suo viso e sfioro ogni suo livido. Sussulta un po' quando passò sopra quest'ultimi ma chiude gli occhi e si abbandona al mio tocco.
Prendo l'iniziativa: faccio incontrare le nostre labbra e noto che non se lo aspettava ma, nonostante ciò, ricambia subito.
La stanza si fa sempre più calda.
Le mie mani tormentano i suoi capelli mentre le sue stringono possessivamente i miei fianchi.
«Ricordati che sei mia.» dice con voce roca tra le mie labbra. Sorrido.
«Io non sono di nessuno.» dico continuando a baciarlo. Sorride anche lui.
«No sei mia.» sorrido e mi lascio trasportare fin troppo dagli ormoni, e non so come mi ritrovo a cavalcioni su di lui.

Le sue mani vagano su tutto il mio corpo e una nuova sensazione di fa spazio in me. Mi sento al settimo cielo, anche solo per il fatto di essere di nuovo qui con Payton.
Lo aiuto a togliersi la felpa e rimango di nuovo incantata dal suo fisico da dio greco. Riprende a baciarmi con più foga e solo ora mi ricordo che siamo in un ospedale.
Mi stacco dalle sue labbra piano.
«Pay siamo in un ospedale...»
«Non importa.» dice sorridendo.
«A me importa però,non voglio perdere la mia verginità in un ospedale...» non rimane stupito dalle mie parole anche se io sono molto imbarazzata.

Mi prende le mani con le sue e mi avvicina di nuovo a lui.
«Tranquilla piccola, non faremo nulla fin quando sarai pronta a fare il grande passo.» mi lascia un bacio a fior di labbra e si rimette la maglietta.
Usciamo dalla stanza mano nella mano.
Saluto mia nonna anche se non si è ancora svegliata, quindi non mi può rispondere.
Mio padre vuole che torni in America perché sto perdendo troppi giorni di scuola così sta sera io e Payton torneremo a casa.

Dopo aver versato qualche lacrima, dopo i vari saluti ringrazio Maria per aver chiamato Payton quando abbiamo saputo della nonna.

In aereo crollo e mi addormento fra le braccia del ragazzo che amo.
Prego con tutta ne stessa che questa non sia l'ultima volta che ho potuto abbracciare mia nonna.

luna

(6/03/2020)

Had it all 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora