Capitolo 3

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Capitolo 3

Oggi l'ennesimo litigio. Gli ennesimi pianti.
Per l'ennesima volta sono la cattiva.
Sono stanca di dover passare sempre per quello che non sono, ho un carattere di merda e lo riconosco.
Però sono sincera, non mi nascondo dietro un dito.
Credo che dovrei fermarmi. Credo che ci si fermi sempre ad un punto. Un punto in cui mi chiedo se ne vale veramente la pena cambiare per qualcosa.
Ne vale la pena restare qui a subire tutto questo?
Forse davvero non sono pronta per la televisione.
E mentre mi faccio queste domande busso alla sua porta, solo lei può tranquillizzarmi. Solo i suoi occhi mi fanno stare bene.
Con lei sono diversa, sono io.
Riesce a farmi essere migliore di quello che sono, migliore dei miei mille sbagli, delle mie paranoie assurde e riesce a farmi sorridere dal profondo. E vorrei potertelo dire, vorrei dirti che non riesco a staccarti gli occhi di dosso e che mi hai stregata, mi hai fuso il cervello e ti sei presa il mio cuore in soli due mesi, ma non posso. La paura mi blocca. Sono troppo codarda, preferisco averti al mio fianco anche solo come amica piuttosto che saltare nel vuoto.
Lei apre e mi sorride. Si illumina sempre quando mi vede.
Mi vuole bene.
Io di più.
Ha i capelli leggermente bagnati, avrà appena finito di fare la doccia e indossa una tuta comoda che la rende bellissima ugualmente. Forse lo sa o forse no che lei sta bene con indosso qualsiasi cosa.
Si sposta e mi fa entrare. Lei sta sola in camera. Ama la solitudine però ci rinuncia spesso, rinuncia per ascoltare le mie cazzate. Ho provato più volte a lasciarla in pace ma i risultati sempre negativi.

"Sono una rompi palle, lo so." dico gettandomi sul letto.

"Ma smettila. Ti ho sempre detto che puoi venire qui quando vuoi." dice guardandomi.
No, Gaia. Non così.

"Lo so però magari vuoi stare sola invece di sentire i miei racconti."

"Non mi sembra di averlo mai detto, Marti." dice calma e spostandosi i capelli.

"Non lo dici perché mi vuoi bene ma lo so."

Mi guarda male e mi raggiunge sul letto sedendosi al mio fianco.

"Ci risiamo?" chiede fulminandomi con gli occhi.

"Mi odiano tutti, Gaia." ammetto abbassando la testa, questo mi fa male. È un peso dentro. Mai grande quanto quello le parole che vorrei dirle però comunque grande.

"Ti odia solo chi non ti capisce, Marti. Sei una ragazza forte, non ti rendi conto e magari a volte puoi sembrare spavalda e arrogante ma le tue fragilità si leggono ad occhi nudi e vorrei poter dare i miei occhi alle persone per far vedere alla gente che non sei cattiva. Tu non sei cattiva, Marti e devi smetterla di crederlo tu in prima persona per convincere gli altri. Sarò anche ripetitiva ma te lo dirò tutte le volte che serve per fartelo entrare qui." mi tocca la testa e io la guardo senza dire una parola.
Vorrei baciarla.
Prenderle quella labbra così belle e lasciarle un bacio dolce e passionale.
Vorrei stringerla e dirle quanto è speciale.
Ma sto ferma e le sorrido.

"Come fai? Riesci sempre a farmi cambiare umore."

"Dovresti pagarmi." scherza felice.

"Quanto vuoi?" sorrido.

"Eh son troppi. Direi che mi accontento dei tuoi sorrisi e credo che dovresti farne di più perché ti rendono davvero ancora più bella."

Bum bum bum.
Perché a volte esce queste parole?
Le dice con una naturale spontaneità che spesso mi fa credere che non sono l'unica a provare qualcosa per lei.
Poi ritorno in me e mi do della stupida da sola.
Soffre ancora per il suo ex ragazzo quindi figuriamoci se pensa a me.

"Non parlarmi tu di bellezza, miss Gaia Gozzi. Hai sbagliato programma."
Lei scoppia a ridere.

"Quanto sei scema. Sono nel programma giusto, nel momento giusto e soprattutto grazie a questo programma ho conosciuto te." dice sincera.

"Che fortuna." il sarcasmo è sempre il mio forte.

"Si, lo è. Comunque adesso finisco di asciugare i capelli mentre tu, ti rendi utile, scegli la serie tv che guarderemo tutta questa sera. Confido in te." mi dice alzandosi.

"Certo, almeno le mie non sono strane e in lingue incompressibili."

"Si capiscono!"

"Certo, come no."

"Sceglila e stai zitta."
Rido e annuisco.
Nessuno riesce a farmi stare zitta.
Nessuno tranne lei.

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