Capitolo 10
Dire che sono nera è poco.
Sono incazzata.
Spaccherei tutto, tutto quanto e non sto scherzando.
Lo dico sempre. Porto la rabbia dentro e mi sento logorare.
Cerco di stare calma perché devo, perché sono in una fottuta scuola. Perché mi vedono in milioni e devo dare il buon esempio.
Buon esempio? Io non sono mai stata un buon esempio per nessuno.
Ho sempre preso la vita a pugni e mi sono sempre fatta spazio in modi sbagliati.
Do un pugno al divanetto per sfogare la mia rabbia ma no è abbastanza, non è proprio abbastanza.-Ma è normale chiedere quella canzone? Ma sono seri?- dico a denti stretti. - Mi chiamano senza preavviso e mi dicono di cantare una canzone del medioevo e poi mi mandano via. Io non ho parole.-
-Calmati, Marti.- mi dice Nyv passandomi una mano sulla schiena, non sono queste le mani che vorrei.
Vorrei le sue mani. Non quelle di Nyv, né quelle di Daniela.
Quelle di Gaia. Ma lei è seduta e quasi non mi guarda. La mia rabbia sale ancora di più.-Calmarmi? Mi mettono sempre in difficoltà, se vogliono farmi fuori che lo facciano e me ne torno a Torino.-
-Non fare la vittima, Martina.- mi dice Giulia e io alzo lo sguardo fulminandola.
-Io? Ma da che pulpito viene la predica. Piangi 24 ore su 24 e dici a me di non fare la vittima?- dico alzandomi in piedi.
-Sei arrogante e hai un carattere davvero penoso, la gente come fa a seguirti?- mi provoca.
-Come segue te. E se non mi segue nessuno me ne faccio una ragione.- dico.
-Fatti una domanda se non hai creato nessun rapporto qui dentro.- mi fulmina e io scuoto la testa.
-Sono per pochi.- dico guardando Gaia che appena incontra i miei occhi li abbassa.
-Giulia, non esagerare.- dice Nyv con voce pacata, -Martina ha creato rapporti tanto quanto te. Io personalmente la stimo, Talisa anche e lo stesso Gaia.-
-Va bene ma i suoi modi sono sbagliati, esagera sempre.-
-Su questo le do ragione.- dice colei che mi ha sempre supportata. -sbagli i modi, prendertela con i tuoi compagni non ha senso.-
La guardo male e lei mi guarda con uno sguardo che sarebbe in grado di tagliarmi in due.-La pensi così?-
-Si, Martina. Anche tu sbagli, non credere che non lo fai.- mi dice scandendo le parole.
-Ma io sbaglio sempre, Gaia. Sempre.-
-Queste sono parole da bambina. I tuoi diciannove anni si dimostrano. -
Scuoto la testa e senza rispondere più mi avvio alla porta.
Sento le voci chiamarmi.
Voci della redazione perché non è orario di uscita.
Voci che mi dicono che questo mio comportamento verrà punito.
Esco fuori e l'aria fresca mi schiaffeggia quasi. Sento le lacrime bagnarmi le guance e sbuffo.-Fanculo tutto.- sussurro.
Non capisco perché Gaia si comporta così, perché adesso anche lei mi viene contro. Sarò esagerata però mi sento ferita, fortemente ferita.
Cammino con ancora la tuta indosso e lo sguardo basso. Cammino ininterrottamente pensando a lei e al suo sguardo assente e deluso.
Che ho fatto per deluderla? Cammino e mi ritrovo in hotel ma non il mio, quello di Daniela. Salgo le scale con la mente annebbiata.
Vorrei essere con te e non qui.
Vorrei vederti ridere e prenderti in giro.
Busso alla porta e subito Daniela apre la porta.-Marti? Dovevamo cenare questa sera.- dice sorpresa.
-Se vuoi vado via.- dico.
-No, sono felice di averti qui.-
-Bene.- sorrido e la bacio spingendola dentro.
La bacio senza anima.
La bacio e la spingo verso il letto.
La bacio e firmo il mio errore.
Non dovrei farlo. Sto facendo solo del male a lei e a me stessa.
Ormai continuo a sbagliare.
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~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~
FanfictionTenebrosa, orgogliosa, testarda e troppo schietta. Martina è una ragazza di soli diciannove anni che decide di intraprendere un'avventura, 'Amici', per niente facile. Una ragazza dal carattere forte che si ritrova a dover lottare per affermarsi, una...