Capitolo 24

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Sono passati quindici giorni dal mio risveglio e i dolori che ho sentito in questi giorni sono inspiegabili, ho sofferto come mai in vita mia e ho passato notti insonni a piangere dal dolore. Gaia non si è staccata un attimo dal mio fianco e mi ha stretto la mano dandomi forza nei momenti peggiori, spesso mi sono ritrovata a trattarla male senza un motivo ben specifico ma lei nonostante tutto è rimasta in silenzio e ha cercato di capirmi. Mi dispiace averla trattata così, mi dispiace aver visto la sua stanchezza aumentare in questi giorni e non si è mai lamentata di nulla. Amo veramente con tutto il cuore quella donna e senza di lei sono certa che avrei mollato tutto.
Avrei tanto voluto ripagarla in qualche modo in questi giorni ma costretta in un letto non ho potuto fare nulla.
Oggi è il mio giorno di uscita dopo varie pressioni fatte ai medici e varie promesse che cercherò di mantenere per non essere linciata da Gaia e dalla mia famiglia. Ho chiesto a Nicolò di organizzare qualcosa per me e Gaia quando saremo di ritorno a casa e ho fatto una lista, spero che l'impedito di mio fratello faccia tutto in maniera giusta.
Gaia mi sorride mentre prepara le mie cose e io ricambio il sorriso.

-Sei bella.- le dico.

-Questa volta non ti credo, ho due occhiaie enormi.- mi dice ridendo.

-Scusami, è colpa mia.- dico abbassando lo sguardo.

-Smettila di darti le colpe o ti mollo qui.- dice minacciandomi.
Lei mi dice sempre di non sentirmi in colpa ma io continuo a farlo, è una ragazza d'oro e l'amore della mia vita.

-Avresti questo coraggio?-

-No, per nulla.- ammette e io sorrido di nuovo.
È anche il mio sorriso.

-Prometto che quelle occhiaie ritorneranno solo quando ti terrò sveglia per fare altro.- dico mordendomi il labbro.

-MARTINA.- dice col suo solito tono e io scoppio a ridere.

-Vieni qui amore mio, ho bisogno di un tuo bacio.- dico allungando le braccia verso di lei che si avvicina immediatamente a me e cattura le mie labbra, ci perdiamo per qualche minuto in noi poi le si stacca.

-Sono felice di vederti più serena.-

-Torniamo a casa, saremo finalmente solo io e te. Posso chiedere di meglio?- chiedo conoscendo bene la risposta.
I medici entrano accompagnati dai miei genitori e da una sedia a rotelle che guardo subito con aria affranta.

-So cosa stai per chiede, Marti. Devi usarla per qualche giorno, devi darti tempo per ritrovare le forze.- mi dice mio padre.

-Posso usare le stampelle.- dico abbassando lo sguardo.

-Amore, non è nulla. Solo qualche giorno.- mi dice Gaia.

-Va bene.-

-Mi raccomando, devi seguire tutte le nostre direttive senza sbagliare mai e soprattutto non far impazzire quella santa donna della tua ragazza.- mi dice il dottore che ormai mi conosce molto bene.

-Le farò rispettare tutto mentre per quanto riguarda il farmi impazzire credo proprio che per lei sia impossibile.- dice.

-Che vorresti dire Gozzi?- chiedo guardandola male.

-Nulla, nulla.- alza le mani ed io annuisco.

Siamo appena arrivate a casa e Nicolò mi ha aiutata a salire su per poi sparire sotto mia disposizione.

-Devo avere paura? Perché hai cacciato i tuoi genitori?- chiede inserendo la chiave per aprire la porta.

-Stai tranquilla.- sorrido consapevole e quando entriamo sento l'odore dolce della cannella e finalmente il profumo di casa nostra, noto subito le rose poggiate sul tavolino e l'orsetto a fianco, sorrido immediatamente. Bravo Beltrami, sei stato bravo questa volta, -Amore, quelli sono per te.-

-Ma sono stupendi.- si avvicina e mi guarda con stupore, -Grazie, Marti. Non dovevi.-

-Meriti tutto Bibi. Meriti anche di più.-

-Ma quanto posso amarti io a te?- chiede prendendomi il viso e baciandomi.

-E mi amerai di più sapendo che tra poco arriva da mangiare.-

-Ti amo, basta.-

-Ti amo.- ripeto sicura.
Lei è tutto per me e questo non cambierà mai.
Il mio amore per lei non cambierà mai e sono sicura che anche per lei sarà così.

~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora