Capitolo 29

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(Gaia)

Apro gli occhi e vengo investita da un mal di testa così forte da doverli richiudere velocemente. Credo che potrebbe scoppiarmi la testa tipo subito e probabilmente me lo meriterei.
Che cazzo ho fatto? Perché ho bevuto così tanto? Non sono più una bambina e i problemi non si risolvono con l'alcool anzi forse peggiorano con esso perché potrei aver fatto la cazzata più grande della mia vita e potrei pentirmene davvero per il resto dei miei giorni, solo a pensarci mi salgono i conati di vomito perché io non sono così. Io non mi riconosco davvero e quasi mi faccio schifo per questo.
Strizzo gli occhi e mi volto dalla parte del suo letto che è vuota. Vuota come me, mi sento completamente svuotata e priva di forze.
Mi alzo lievemente facendo appello alla mia poca forza e poggio la testa contro il muro. Addosso ho una maglietta di Martina, il profumo di lei mi fa sentire quasi meno schifata ma non mi appaga completamente.
Che cosa le ho fatto?
Sento la porta aprirsi e la vedo comparire, mi sorride subito e mi raggiunge con tra le mani un bicchiere pieno di acqua.

-Ti ho preparato questa per il mal di testa.- mi dice e me lo porge.

-Grazie.- sussurro e lo butto giù velocemente, -Fa schifo.- dico.

-Lo so.- ride e si avvicina per lasciarmi un bacio e io mi sposto lievemente facendo combaciare le sue labbra sulla mia guancia, i suoi occhi si incupiscono lievemente e li abbassa subito. Si sente in colpa ed io sento il mio cuore stringersi.

-Mi dispiace.- dico di getto.
Per cosa esattamente?
Per essermi ubriaca ed essere tornata a casa completamente fuori di me.
Per essermi svegliata nuda accanto ad un uomo.
Per averti tenuta sveglia tutta la notte mentre mi stringevi per farmi sentire al sicuro.
Per non avere il coraggio di dirti quello che è successo.
Per essere una cogliona. Sono troppe le cose per cui dovrei farmi perdonare, troppe.

-Non preoccuparti amore, ho sbagliato anche io. Ho sbagliato a trascurarti, ho sbagliato a respingerti e ho sbagliato a non dirti che tra di me e quella ragazza c'è solo un semplice legame di amicizia e che non sarei mai in grado di tradirti.- sposta i miei capelli e quasi sussulto.
No, ti prego. Sento le lacrime pizzicare e mordo l'interno della mia guancia per ricacciarle indietro.

-Non devi scusarti, sono io che ho frainteso.-

-No, devo scusarmi. Hai creduto che io potessi tradirti quindi da parte mia ti è mancato qualcosa.- abbassa lo sguardo ancora.

-Basta, Marti. Sono io la stupida che si fa film mentali, so bene che non potresti mai tradirmi.-

-Mi dispiace davvero. Il nostro rapporto si basa sulla fiducia e ti prometto che non ti farò mai più dubitare. Io di te mi fido, ti affiderei la mia vita.- dice e io sento quasi la terra mancarmi sotto i piedi.
Sono un stronza.

Apro gli occhi e mi sento stordita.
Che succede? Mi alzo di scatto e capisco subito che è una pessima idea perché la mia testa gira e mi aggrappo alle lenzuola.
Aspetta, lenzuola?
Questa non è casa mia, questa non è la saletta dove stavo cantando qualche ora fa. Abbasso lo sguardo e solo adesso capisco di essere praticamente nuda, mi volto, vedo Mike al mio fianco e anche lui è nudo.
Che cazzo ho fatto?
Perché non ricordo nulla? Scatto in piedi e prendo da terra i miei vestiti.
Devo andare via da questa casa.

-Forse non dovresti...- sussurro.

-Invece sì. Ti amo come non ho mai amato nessuno e davvero ti darei la mia vita. Non farti paranoie.- dice, -questa notte tremavi tra le mie braccia, ho temuto ti saresti sentita male. Non hai mai reagito così.-

-Forse ho bevuto troppo. Prima con... con Paola e poi da sola in macchina.-

-Non farlo più. Mi sono preoccupata parecchio.- mi dice.

-Mi dispiace...-

-Basta. Ci siamo scusate abbastanza e ora abbiamo due opzioni.- dice guardandomi maliziosa.
No, Marti. Non posso farti questo.

-Quali?- chiedo fingendomi ingenua.

-Fare colazione normalmente oppure fare colazione a modo nostro e io sono più propensa per la seconda.- dice avvicinandosi e baciandomi lentamente il collo. Chiudo gli occhi e il corpo nudo di quel tizio mi torna in mente e mi stacco bruscamente.

-Che ti succede? Stai male? - chiede preoccupata.

-No... È che forse sarebbe meglio prima far colazione e poi una doccia, sono davvero stravolta.- cerco di essere credibile e lei sembra crederci, annuisce.

-Andiamo a fare colazione però sappi che questa sera non mi scappi.-

-Non ho intenzione di scappare.-
Lei sorride e io cerco di ricambiare.
Dove lo trovo il coraggio?

~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora